Viene dall’Est la Tango Renaissance.
Nei momenti in cui la creatività e la vitalità di un fenomeno socio - culturale sembra arrestarsi in un vicolo cieco , c’è un colpo d’ala che ne rilancia con forza la sua esistenza.
Sono reduce dal Belgrade Tango Encuentro, felice e soddisfatto di aver scoperto un mondo nuovo o una dimensione tanguera che pensavo fosse schiacciata nelle paludi nostrane delle diatribe fra scuole, stili di tango, ortodossie. Una kermesse che gli amici Darko, Sonja aiutati da un team straordinario nella freschezza e nella gioia di vivere che solo i ventenni possono avere, hanno confezionato alla perfezione.
Senza sbavature.
Dalla scelta della location di grande suggestione, all’impianto musicale , all’accoglienza degli ospiti, ad ogni dettaglio di allestimento. Offrendo un cast di maestri di altissimo livello tra cui rifulgevano in maniera assoluta Sebastian Arce e Mariana Montes. Li avevo lasciati a dicembre a Mantova, e li ritrovo in Serbia con quattro interpretazioni nuove di altrettanti temi di grande impatto, su tutti un Varela strumentale da brivido ed un D’Arienzo poco frequentato, almeno nelle milonghe italiane, con Ramos.
Ma la grande rivelazione del Belgrade Tango Encuentro è l’essenza del tango che si è respirato in questi quattro giorni. Un ballo che diventa momento di aggregazione e socialità, scambio di energie e dinamiche, riflessione su quanto appreso nelle lezioni svolte con i maestri, voglia di ballare fino alla spasimo in milonga. Vedere tanti giovani che ballano molto bene, scansare il desiderio di protagonismo di cui trasuda la nostra penisola dove dopo un anno molti iniziano contemporaneamente a svolgere il ruolo di insegnanti, organizzatori, musicalizador, boicottatori e bastian contrari di eventi altrui, mi lascia quasi stordito. Ho parlato con qualche ragazzo di Belgrado chiedendo se per caso in queste lande c’è la contrapposizione fra abbraccio chiuso ed aperto, o le tremende definizioni all’italiana milonguero e nuevista, e loro mi han detto che si balla il tango , al massimo ci può essere distinzione fra chi balla bene e chi meno. Da tempo non sentivo una carica dentro come nella notte della Gran MIlonga del Sabato. Pista piena all’inverosimile fino alle 04.00 con una intensità vista poche volte. Nessuno che viene a disturbare in consolle e rispetta le scelte del dj che sta officiando il sacro rito del porre musica. Una intensità che è emersa prepotente anche durante le esibizioni dei maestri, dove il silenzio si alternava a scroscianti e spontanei applausi.
Spesso in Italia il pubblico, mal sopporta il momento dell’esibizione dei maestri. Si vedono facce patibolari, mal di pancia , sguardi annoiati, finti snob in crisi di protagonismo morettine, considerando questo momento come deleterio all’energia della serata. Invece a Belgrado ho scoperto un pubblico che attende trepidante, in maniera messianica questo momento e ne vampirizza l’energia. Dopo la performance straordinaria di Sebastian e Mariana, si percepiva nella sala del Centro Culturale Universitario una adrenalina collettiva da concerto rock.
Un grande merito va indubbiamente allo staff che gestisce la grande macchina organizzativa, ma anche alla grande voglia di divertirsi e di socializzare dei tangueri serbi contagiosi con il loro entusiasmo. Belgrado è una città unica, viva, brulicante di giovani e di energia, di una gioventù esuberante che sa metterti subito a tuo agio. Ricca di caffè open air bagnati dal sole e rinfrescati dal vento affollati da ragazzi e ragazze pronti a socializzare e scherzare. Quando ho letto su una guida che era una città dalla grande vita notturna, pensavo che fosse una capitale ad una sola faccia, ed invece ho scoperto una metropoli da vivere 24 ore su 24.
Attendo con ansia la prossima edizione del Belgrade Tango Encuentro, che sono certo sarà ancora più straordinario. Darko, Sonja ed il team che a me fa tanto pensare alla Factory di Andy Warhol sicuramente hanno in cantiere novità che confermeranno la grande vitalità di questo movimento e del tango nel cuore dell’Europa. Ho contenuto la mia descrizione della bellezza e della simpatia del pubblico di Belgrado perché vanno scoperti dal vivo, venendo in questa kermesse.
Ed allora, nell’attesa del BTE 2012, all the best!!! Per tutti la Tangogang di Belgrado, il virus del tango ribolle già nelle vene. E come dice il pay off del flyer pubblicitario dell’incontro Different Languages Una comunicacion.