martedì 25 settembre 2012

La grande fuga da New York


Manhattan non è più il cuore di New York, l’anima degli affari del mondo occidentale, ma un gigantesco carcere di massima sicurezza dove la più  efferata criminalità vive nel caos. Non esistono vie di collegamento con il resto del mondo, una metropoli in cui i delinquenti cercano di eliminarsi l’ uno con l’ altro in uno spietato gioco del futuro.
Il grande regista John Carpenter , in questa pellicola del 1981 preannuncia con anticipo la dissoluzione della società contemporanea che si distrugge autoalimentandosi, fagocitandosi dall’interno. Il degrado però, sembra essere veicolato nello stesso sangue marcio dei personaggi. Non esistono buoni e cattivi, il presidente USA e l’eroe degradato “Snake” interpretato da un magistrale Kurt Russell, sono le facce di una stessa medaglia. Forse l’ ultimo grande western nel senso più classico del termine, girato in una sterminata prateria del futuro dove la redenzione è lontana dal venire.
La visione apocalittica di Carpenter dove tutti hanno qualche peccato solo apparentemente è stemperata dall’ ironia di alcuni personaggi. Quel meraviglioso paesaggio urbano contaminato e deturpato fino all’inverosimile, ci penetra nella mente e si imprime  nella memoria fino a far assumere a questo film , lo status di cult movie.

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