Manhattan non è più il
cuore di New York, l’anima degli affari del mondo occidentale, ma un gigantesco
carcere di massima sicurezza dove la più efferata criminalità vive nel caos. Non esistono
vie di collegamento con il resto del mondo, una metropoli in cui i delinquenti
cercano di eliminarsi l’ uno con l’ altro in uno spietato gioco del futuro.
Il
grande regista John Carpenter , in questa pellicola del 1981 preannuncia con anticipo
la dissoluzione della società contemporanea che si distrugge autoalimentandosi,
fagocitandosi dall’interno. Il degrado però, sembra essere veicolato nello stesso
sangue marcio dei personaggi. Non esistono buoni e cattivi, il presidente USA e
l’eroe degradato “Snake” interpretato da un magistrale Kurt Russell, sono le
facce di una stessa medaglia. Forse l’ ultimo grande western nel senso più
classico del termine, girato in una sterminata prateria del futuro dove la
redenzione è lontana dal venire.
La visione apocalittica di Carpenter dove
tutti hanno qualche peccato solo apparentemente è stemperata dall’ ironia di
alcuni personaggi. Quel meraviglioso paesaggio urbano contaminato e deturpato
fino all’inverosimile, ci penetra nella mente e si imprime nella memoria fino a far assumere a questo
film , lo status di cult movie.
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