Di certo non è uno dei lavori più celebri di William S. Burroughs, ma uno dei più folgoranti sì. In virtù di compendiare in un testo stringato una delle più lucide riflessioni sulla morte del geniale autore di Saint Louis. “Le ultime parole di Dutch Schultz” è una sceneggiatura per un film mai realizzato che mette al centro dell’azione l’irresistibile ascesa al potere di Dutch che, negli anni Venti, da gestore di un bar clandestino in epoca proibizionista diventa il boss di un impero della birra sfidando la malavita ed i racket dei sindacati. 1200 sono in tutto le parole pronunciate dal gangster al capezzale, in questo libro caustico senza scendere nella prosa più cerebrale di altre opere. Non a caso si parla sempre di un film da girare in bianco e nero squarciato da esplosioni di sangue. Una sorta di western contemporaneo con al centro i temi della vendetta e della rivincita, sebbene il destino sia sempre in agguato dietro l’angolo.
domenica 1 aprile 2012
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento