Bisogna dirlo. A Tricky sono molto affezionato, al suo modo di rendere sensuali invitanti l’oscurità ed il silenzio, a quel ricercare lontano dalle mode, quelle sonorità che lo resero il signore del trip hop. Devo essere un po’ demodé e nostalgico, vittima della retromania anche se questa non è così retro, ma i battiti rallentati , le virate verso un tappeto di suoni ipnotico me lo rendono così necessario questo nuovo album. False Idols non sarà e non passerà alla storia come un capolavoro, ma è un puzzle fondamentale di questo artista che ha saputo interpretare una parte delle tensioni di fine millennio. Da Bristol un’altre electro discesa nel cuore di tenebra, un maelstrom allietato solo in apparenza da languide voci femminili… la classe non è acqua.
martedì 11 giugno 2013
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