Dopo una pausa, riprendiamo le interviste ai grandi dj del tango argentino. Oggi incontriamo un talento che si é trasferito da Buenos Aires a Roma parecchi anni orsono. Horacio Luis Quota é uno dei tango dj più richiesti in consolle, milonghe, festival, tango vacanze non possono prescindere dalle sue selezioni. Musica per ballare, riempire la pista, all'insegna della qualità' anche audio. Un orecchio raffinato come può averlo soltanto inesperto tecnico musicale. Horacio propone all'interno del suo personale ed indiscutibile stile tande che fanno ballare e soddisfano il più ampio spettro di gusti, tangueramente parlando. E non si può non condividere il suo assunto, ovvero che al di lá delle milonghe, dell'area geografica, della latitudine tanghera lo stile personale viene sempre fuori. Ed allora avventuriamoci in questo viaggio alla scoperta dei segreti di un altro mago della consolle.
I tuoi inizi. Presumo come tutti che il tuo primo approccio sia stato con la pista. Cosa ti ha spinto a fare il salto in consolle? Una scelta ponderata o é stato frutto della casualità?
Da piccolo giocavo con l'impianto audio di papà. Era completo, usavo i suoi tantissimi dischi e registravo dalla radio tanti programmi musicali.A scuola ho trovato un compagno con la stessa passione e abbiamo iniziato a costruire le casse, mixer ecc ed in più studiavamo elettronica. A 16 anni già andavamo in giro a fare feste e a mixare dischi nei quartieri di Buenos Aires. Questa passione è diventata un lavoro. Dopo più' di 15 anni nel 2002 a Roma, nel primo spazio che si era aperto è stato facile a livello tecnico, e da poco ho migliorato la conoscenza musicale.
Ai tuoi esordi quali erano i gusti dei tangheri? Ci sono differenze significative con la scena attuale?
Dipende fondamentalmente a quale milonga vai, che gruppo di gente trovi, quanta conoscenza generale ha della musica esistente questa gente. E ti rendi conto conoscendoli, vedendo come si comportano, come ballano. Il tempo che hai nel tango in poche parole ti fa apprezzare la musica diversamente. Quindi non ci sono differenze rispetto ai miei primi anni dal punto di vista della gente. Oggi il pubblico sa più' o meno dove trova buon livello di ballo e buona musica. Altrimenti segue la corrente. Al meno è così nel mio ambito. Esistono altre correnti oggi.
Ricordi la tua prima serata in consolle?
Le prime le ricordo vagamente, erano serate tranquille al Tangopolis di Roma, dopo aver fatto un evento argentino d'estate tutti giorni in Pineta Nomentana, dove mettevo come potevo. Ricordo invece la serata di lancio a Tanguera di Roma, ho occupato la console di Felix Picherna che era andato un mese a Bs As, pista piena, la gente impazzita dalle belle selezioni. Mi hanno fatto salire ad alta quota in pochi giorni.
Dalla difficoltà della ricerca dei brani su cd spesso masterizzati, all'esplosione del web , e la conseguente relativa facilitá nel reperire la musica. Secondo te questo cambiamento epocale ha cambiato il modo di lavorare del DJ?
Ha cambiato il modo si. È vero che oggi possiamo accedere alla musica più facilmente che 10 anni fa. Ma siamo anche oggi tutti dj con la stessa difficoltà o facilità. Quindi sempre alla fine dipende dalla abilità a riconoscere la buona musica per metterla insieme e creare una linea e divertire.
Quando costruisci mentalmente la tua serata? Molto tempo prima, durante il viaggio per arrivare in milonga, oppure improvvisi attimo per attimo?
Improvviso attimo per attimo. Ogni posto è diverso e suscita una nuova ispirazione.
Ti é mai capitato di annoiarti durante una serata, di aver compreso tardivamente che forse quella milonga non riusciva a darti le giuste motivazioni e non vedevi l'ora di finire?
No, ci sono serate più belle di altre, certo, ma sempre trovi una motivazione.
Accetti sempre tutto quello che ti propongono o cerchi di fare una selezione preferendo location affascinanti e serate con amici?
Questo cambia con i giorni dato che pian piano uno ha più impegni e deve iniziare a scegliere quello più convenente dato che sopra tutto è la mia fonte di sostentamento. Quindi cerco di riempire la agenda ma apro gli occhi.
Come definiresti il tuo stile? Si é evoluto nel tempo ? Ed in quale direzione? Cosa può influenzarti in una serata, il pubblico, i ballerini, l'acustica della location, la durata della tua performance…
Venendo da altri generi musicali dove dovevo cambiare costantemente considero che mi posso adattare ampiamente a diversi tipi di serate. Credo che la evoluzione è in costante miglioramento verso la raffinatezza, ma comunque devi dosarla dato che certi gruppi non la capirebbero. Tutto conta al momento di creare la serata, musicalmente parlando. Non possiamo dimenticare i classici e tutto quello che hai nominato nella domanda conta.
Spesso capita in alcuni eventi di condividere la serata con un/a collega. Preferisci lavorare generalmente da solo, o se in coppia con chi hai feeling? Oppure, ami il brivido di sperimentare con un collega mai ascoltato fino ad allora?
Preferisco se la serata è breve di non condividerla perché non riesci a fare la tua solita linea. Sono stato in tante serate e sempre ti diverti. Però non sempre trovi armonia musicale con altri.
Se qualcuno ti chiede il nome di una traccia gliela dici, magari consigliando il cd dove é inclusa, oppure lo inviti ad avventurarsi in una faticosa ricerca?
Non ho problemi a rispondere. Sempre che la persona lo faccia con educazione. Molti, curiosamente presi dall'entusiasmo fanno subito la domanda. Si sono avvicinati tanti con grandi pretese mancando il minimo rispetto che si tiene presentandoti davanti a un altro come se fossi per strada. Al meno ci sta una stretta di mano dopo la richiesta.
Il pubblico ti molesta in consolle con richieste assurde. Cerchi di accontentarlo oppure fai capire chiaramente che non sei un jukebox?
Cerco di accontentare le richieste a modo mio. Dentro dei miei criteri.
Ti piace ballare ed ascoltare i tuoi colleghi, gustare le selezioni altrui e stili differenti dalle tue esecuzioni?
Piace ballare e naturalmente vado dai colleghi, sempre si scopre e si impara qualcosa. Mi piace.
Ritieni che il modo di musicalizzare sia differente per macroaree geografiche ? Argentina, Nord Europa, Est Europa, Mediterraneo… o tutto il mondo é paese?
Ci sono chiaramente diverse tendenze, in linea generale sono d'accordo riguardo l'area. Magari viene fuori ovunque vai la tua tendenza personale anche se guardi la pista.
Ti piacerebbe avere un locale solo per te, arredarlo con l'impianto adeguato ai tuoi desideri, cercare di creare un'onda che ti soddisfi oltre a suonare quando ne hai voglia e creare un calendario di eventi a misura dei tuoi gusti?
Si mi piacerebbe avere un posto a modo mio. Però ho abbandonato l'idea per adesso. Ho avuto la occasione di fare una esperienza e curare ogni cosa a modo mio, ma ci vuole molto più sforzo ancora per mantenerla viva.
Le classiche domande a bruciapelo, vietato non rispondere:
Tre orchestre che non possono mancare in una serata.
Non può' mancare una tanda di D'Arienzo, Di Sarli, Troilo.
Le tue tre orchestre preferite, che possono essere anche diverse dalle precedenti.
Di Sarli, Pugliese, Tanturi.
Suggerisci una tanda di tango strumentale, una tanda di tango con cantante, una di vals ed una di milonga
D'Arienzo istrumental.. EL puntazo, El Resero, Seguime si podes...
Sarli - Rufino... Decime que paso, El pasao paso, Corazón...
Vals Tanturi-Campos. Tu vieja ventana, Al pasar..
Milonga criolla, Milonga de Buenos Aires, Después de quererla tanto...
Quali sono le tre orchestre o cantanti che non sopporti?
Ci sono brani che non mi piacciono, che non vanno in serata, ma non posso dichiarare di non sopportare o meno odiare.
Quale é l'orchestra più sottovalutata dal grande pubblico e quale la più sopravvalutata?
Ci sono tante tandas che non si propongono mai. Tipo strumental di D'Agostino.
Tanto da scoprire ancora...Sfortunatamente la quantità di registrazioni esistenti condiziona positivamente o negativamente la orchestra. Per esempio Canaro ha registrato tantissimo in quella dimensione trovi sempre qualcosa di bello. Potrebbe essere sopravvalutata.
Le tue tre serate top ( a giudizio tuo ovviamente…)
Le ultime tre... Scherzo!
Ho fatto serate in tutta Italia e tante bellissime serate a Roma. Tante! Mi rimangono in mente quelle fatte in vacanze tango con grandissimi artisti argentini, dove si crea con la gente una intesa interessante. O anche periodi dove venivano colleghi argentini dove tarareabamos los tangos a coro. Grande energia. Una in particolare la ricordo perché ho messo come stacco una telefonata da mio padre collegato diretto da Buones Aires che mi ha cantato "La ultima copa" da solo, un pezzo che sentirlo da lui mi dava i brividi. La gente è rimasta affascinata soprattutto il gestore che sempre lo ricorda.
Siamo meno seri: i dj rimorchiano ? Quante storie hai avuto con i tuoi colleghi?
Il dj rimorchia se vuole, mi sembra più' accertata la idea come la diciamo noi argentini," levanta" tiene levante, come lo puo fare chi ha un minimo piu' di visibilità rispetto al resto o chi sta al centro degli sguardi. Ma non si esce a rimorchiare.
Con i colleghi musicalizadores spero non avere nessuna esperienza. Ja!
Musicalizadoras non ho avuto piacere...