Un libro incredibile che ti provoca brividi fin dalla prima pagina e ti fa venir voglia di mettere su un vinile, attenzione non un cd, di Chet Baker, Ben Webster, Lester Young e via discorrendo. "Natura morta con custodia di sax" di Geoff Dyer, si legge tutto d'un fiato. Ci catapulta, attraverso i ritratti di alcuni fra i più grandi interpreti del genere, direttamente nel cuore del jazz.
Si rivive per incanto l'atmosfera fumosa dei club, il whisky torbato , l'essere belli e dannati, il consumarsi in fretta…ma sopra ed oltre a tutto l'immolarsi alle note, al dio della musica, vendere la propria anima e consumarsi per il jazz. Ogni tanto rileggo questo volume e non posso fare a meno di sobbalzare per ogni piccolo, apparentemente banale aneddoto.Episodi che si muovono sul binario doppio della passione e dell'alcool che danno vita ad una vera e propria epica. Non c'e'spazio per i rimpianti , nelle biografie romanzate di questi miti. Tutto é riempito dalla musica.
Sotterranea, e velata dal fumo che si alza, scorre la solitudine. Una condizione esistenziale che ha sempre accompagnato i grandi jazzisti. Uno stato dell'anima…ma forse si é soli, davanti alla musica. Un libro da portarsi su una isola deserta…
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