venerdì 19 aprile 2013

Torino Tango Festival, dal Lingotto una pioggia di emozioni




Torino si conferma di anno in anno un appuntamento irrinunciabile per i tangueri da tutto il mondo. Un rito che, a cadenza fissa, le festività pasquali, si ripete con la sacralità di un rito. 

Al Lingotto, uno dei capolavori dell'architettura industriale italiana si tiene un rendez vous con artisti straordinari , organizzato da una coppia di artisti Marcela Guevara e Stefano Giudice che hanno contribuito tantissimo alla crescita del fenomeno tango nel nostro Paese. In un momento segnato da una recessione e crisi generalizzata dei consumi , preludio ad una contrazione creativa e spirituale, vedere tantissime persone affollare workshops e serate mi ha rinfrancato davvero molto. Vuol dire che il pubblico non rinuncia alla qualità' e sopra ogni cosa all'opportunità di studiare con maestri che hanno fatto e stanno facendo la storia del tango argentino. Rivivo le emozioni di ammirare dall'osservatorio privilegiato della consolle gli oltre 1000 e passa tangheri del sabato e della domenica. Una sensazione straordinaria che va ad affiancare quella di vivere con grande trepidazione le performance degli artisti. Ebbene sí , io faccio parte di una generazione che ancora sente come uniche e grandi le milonghe con lo show dei maestri argentini. 

Ovviamente parlerò solo di quelle cui ho assistito. Esteban Moreno y Claudia Codega , eleganti , sinuosi ed imperturbabili nella loro classicità. Un ballo pulito, chiaro, di un rigore geometrico. Certe volte penso che Esteban, straordinario e raffinato conoscitore del tango sotto tutti i suoi aspetti, imperdibili i suoi suggerimenti sulla musica, voglia dirci che non serve complicar il movimento, avvitarlo, dall'esterno va visto il movimento in tutta la sua struttura. Una lezione filosofica. Sebastian Arce y Mariana Montes hanno ammaliato il pubblico con interpretazioni di altissimo livello, proseguendo nel loro percorso di ricerca sulla struttura ed evoluzione del tango, dove classicità ed innovazione si integrano in uno spartito musicale perfetto. Un neoclassicismo del movimento che di volta in volta riesce a stupire. Ogni performance si arricchisce di nuovi contenuti, che Sebastian y Mariana dosano con consumata maestria, una teatralità mai sopra le righe, Enrosques y adornos non sono un riempitivo o tediosi barocchismi , ma il giusto arricchimento in musica di una frase, o un accento musicale. Domenica Miguel Angel Zotto y Daiana Guspero hanno davvero , per usare una metafora televisiva, bucato lo schermo. Energia, passione, sensualità, leggerezza. Il tango nella sua interezza mostrato ad un pubblico che in piena simbiosi emotiva si é lasciato andare ad un fragoroso e caldo , interminabile , applauso. Miguel y Daiana riescono, grazie all'autorevolezza di una carisma e di una semplicità straordinarie, a scuotere sempre il pubblico, a provocargli un moto dell'animo. Miguel é la storia del tango, l'artista che ha trascinato il fenomeno da oltre oceano in Europa, formando generazioni di ballerini. Una delle più grandi opportunità che possano capitare ad un tanghero é ascoltare Miguel raccontare aneddoti sulla storia del tango, parlare con emozione e devozione dei grandi milongueri , dei ballerini che hanno contribuito all'evoluzione di questo universo. Impagabili perché' riportati da chi ha conosciuto di persona figure del calibro di Todaro, Petroleo… 

Un clima davvero magico, quello di questa edizione con il pubblico a gremire la sala fino alle 06.00 del mattino, ma soprattutto l'intero cast di artisti,. oltre a quelli già menzionati altri grandi interpreti quali Damian Rosenthal y Celine Ruiz, Sebastian Achaval y Roxana Suarez, Erna y Santiago Giachello, scatenati a ballare per ore. Mai visto un evento simile. Vuol dire che davvero l'energia c'era, un mix fra grande kermesse e convivialita' di milonga da amici. Ed in questo il merito credo vada ascritto agli artisti ( privi di ogni divismo), ed agli organizzatori con il loro staff efficiente ed impeccabile nel risolvere qualsiasi richiesta. 

Mi é mancato molto dopo tanti anni non condividere la consolle con Felix Picherna, il maestro Felix, tornato nella sua Buenos Aires, ma l'aura della sua voce, della sua presenza, e'ancora al Lingotto. Tentato dalla nostalgia, sopraffatta peró dall'attesa della prossima edizione. Marcela, Stefano, sono sicuro che siete già al lavoro per regalarci ancora una volta il grande tango...

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