Uno dei film più divertenti ed assurdi di Martin Scorsese. Fuori Orario è l´incredibile e delirante avventura di un normale e kafkiano impiegato newyorkese ( Griffin Dunne) che intrigato dal fascino di una avvenente bionda ( Arquette) sprofonda nel cuore della Grande Mela a Soho, fra artisti underground, clochard e folli di ogni risma. Dopo una serie di peripezie al limite fra il grottesco ed il tragico, ritornerà alla normalità della sua grigia esistenza allo spuntare dell´alba.
In questa pellicola Scorsese si diverte ad ironizzare sulla figura dello yuppie , acronimo di Young Urban Professional, un tipo umano che dominava nella cultura occidentale degli eighties ed a confrontare le sicurezze che dominano il suo habitat con le paure dell´ignoto rappresentato da un quartiere esterno. Una dicotomia fra casa e strada esasperata fino al parossismo con l´incontro di donne strane ed aggressive che attentano al patrimonio di certezze del perbenista borghese Paul Hackett. Il film riscosse un discreto successo e convinse particolarmente la critica che lo premiò a Cannes con la Palma d´Oro per la miglio regia. Rivisto a distanza di oltre 20 anni... è invecchiato su alcuni punti, in particolar modo il femminismo e il boom dell´arte contemporanea underground che svuotata del senso di ribellione appare un fenomeno di moda storicizzato, ma ha ancora tanto da dire in merito alla regia ed al montaggio frenetico.
Una testimonianza brillante dal punto di vista storico e sociologico di quegli anni e di come la discesa agli inferi può essere anche beffardamente divertente.
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