Forte é il confronto con il capolavoro di Dreyer "Dies Irae". Ed anche in Gostanza da Libbiano di Paolo Benvenuti siamo nel territorio circoscritto del cinema come arte. O meglio cinema allo stato puro ed incontaminato che attraverso geometrie delle immagini e rigore di inquadrature avoca una potente riflessione introiettavi. Una riflessione ed un viaggio all'interno delle dinamiche del potere che attraverso il canovaccio del processo alla stregoneria rivolge un j'accuse all'inquisizione condotta dall'arroganza e dalla cieca superiorità di chi ritiene di detenere la unica ed incontrovertibile verità. Al di lá del rogo e dell'ammissione di colpa una discesa senza ritorno dentro gli abissi che si celano nell'animo umano.
sabato 3 settembre 2011
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