El capitan, é il nome di battaglia di Giuseppe Clemente, tango dj che calca le scene, pardon le consolle, dei più importanti eventi tangueri europei ed oltreoceano , siano essi festival o maratone. Un dialogo serrato con un amante del tango profondamente innamorato di questo universo e del suo eden , Buenos Aires. Una passione travolgente che emerge dalle sue selezioni 100% ballabili. Ed allora, scopriamolo insieme
I tuoi inizi. Presumo come tutti che il tuo primo approccio sia stato con la pista. Cosa ti ha spinto a fare il salto in consolle? Una scelta ponderata o é stato frutto della casualità?
Io e il tango? L´incontro è avvenuto un po´ come quello degli immigrati a Rio della Plata. No, non ero a Buenos Aires, ero a Bruxelles, vivevo lì per lavoro. Una sera, seguendo due occhi blu, mi sono ritrovato in una milonga. Da quel momento, amore senza tregua. No, non per quegli occhi blu, ma per il tango. All´inizio lezioni, serate, e poi la musica mi ha catturato e il piacere di studiarla, di approfondirla ha preso il sopravvento. Così, quasi per caso, mi sono trovato a musicalizzare in alcune milonghe clandestine a roma.
Ai tuoi esordi quali erano i gusti dei tangheri? Ci sono differenze significative con la scena attuale? Quando ho iniziato, sulla base di tanghi delle orchestre classiche (anni ´40), c´era ancora un´appendice di tango elettronica. Ora invece, la proposta musicale dei DJ è molto ampia: dalla guardia vieja fino alle orchestre contemporanee.
Ricordi la tua prima serata in consolle?
Certo, è stata in una piccola storica milonga di Roma. Lì ho deciso che avrei fatto il DJ ....
Dalla difficoltà della ricerca dei brani su cd spesso masterizzati, all'esplosione del web , e la conseguente relativa facilitá nel reperire la musica. Secondo te questo cambiamento epocale ha cambiato il modo di lavorare del DJ?
Non saprei. Sicuramente reperire brani (e tande preconfezionate) dal web è facile, economico e non serve studiare (un po´ come la CEPU). Altra cosa per il DJ è quella di studiare il tango nelle sue forme più complete, la storia, le biografie, i testi e non ultima la soddisfazione di avere una propria libreria musicale.
Quando costruisci mentalmente la tua serata? Molto tempo prima, durante il viaggio per arrivare in milonga, oppure improvvisi attimo per attimo?
Improvviso. Il piacere sta qui, sta nello scegliere brano dopo brano. La bellezza di questo "mestiere" è proprio nell´equilibrio che mantieni. Scegli e attendi la risposta della pista, continui e se non va bene torni indietro e cambi e riparti con un´altra idea e poi succede che l´onda, quella giusta è venuta fuori. C´è. La senti. E allora ci devi rimanere su, ci devi galleggiare sopra..
Ti é mai capitato di annoiarti durante una serata, di aver compreso tardivamente che forse quella milonga non riusciva a darti le giuste motivazioni e non vedevi l'ora di finire? Accetti sempre tutto quello che ti propongono o cerchi di fare una selezione preferendo location affascinanti e serate con amici?
Dico che "non tutte le ciambelle escono col buco"!
A volte non è come speravi, dall´inizio alla fine. A volte invece quando pensi che "non va, non va" è il momento che parte la famosissima onda e allora ti diverti ancora di più. La serata può essere una magia anche per un DJ, non solo per un tanguero.
Fare il DJ, per me, è solo una grande passione, non il mio lavoro, e quindi scelgo di volta in volta le proposte anche in funzione anche della possibilità di allontanarmi da casa.
Come definiresti il tuo stile? Si é evoluto nel tempo ? Ed in quale direzione? Cosa può influenzarti in una serata, il pubblico, i ballerini, l'acustica della location, la durata della tua performance...
Stile? Non so, forse classico ed in costante evoluzione? Posso dire che il tango è `tanto´. Più lo ascolti, più lo conosci e più apprezzi nuove musicalità e sonorità che ti spingono ad una continua ricerca. Cosa mi influenza? La gente, il suo livello di ballo, la location, il tipo di evento.. direi un po´ di tutto.
Spesso capita in alcuni eventi di condividere la serata con un/a collega. Preferisci lavorare generalmente da solo, o se in coppia con chi hai feeling? Oppure, ami il brivido di sperimentare con un collega mai ascoltato fino ad allora?
Si, mi è capitato qualche volta di condividere la serata, sia con amici DJ sia con colleghi mai ascoltati. Comunque preferisco essere solo alla consolle.
Se qualcuno ti chiede il nome di una traccia gliela dici, magari consigliando il cd dove é inclusa, oppure lo inviti ad avventurarsi in una faticosa ricerca?
Ma dai.....sì che gli do il nome della traccia. Mi è capitato a volte di copiarla su un pendrive o di mandarla via mail. E senza chiedere nulla in cambio...!
Il pubblico ti molesta in consolle con richieste assurde. Cerchi di accontentarlo oppure fai capire chiaramente che non sei un jukebox?
Non mi piacciono le molestie. Li caccio..(scherzo)
Ti piace ballare ed ascoltare i tuoi colleghi, gustare le selezioni altrui e stili differenti dalle tue esecuzioni? Mi piace ballare, ma trovo un grande piacere anche solo ascoltare la musica, seguire le scelte musicali degli altri DJ, le varietà di esecuzione e i diversi stili. Credo ci sia sempre da imparare.
Ritieni che il modo di musicalizzare sia differente per macroaree geografiche ? Argentina, Nord Europa, Est Europa, Mediterraneo... o tutto il mondo é paese?
Mi sembra che in Europa i DJ, pur legati alla tradizione argentina, preferiscano muoversi in un contesto più ampio; amano sperimentare l´intero panorama musicale del tango, sono più audaci nel proporre nuove selezioni e meno legati ai classici del periodo d´oro del tango (anni ´40) che invece la fanno da padrona nelle milonghe argentine. Devo aggiungere comunque, di avere trovato in argentina negli ultimi anni un apertura da parte di alcuni DJ che stanno allargando il ventaglio di proposte classiche, rispetto ai DJ storici.
Ti piacerebbe avere un locale solo per te, arredarlo con l'impianto adeguato ai tuoi desideri, cercare di creare un'onda che ti soddisfi oltre a suonare quando ne hai voglia e creare un calendario di eventi a misura dei tuoi gusti?
Credo di no. E´ bello poter conoscere nuove realtà, nelle quali potersi confrontare. E poi sono troppo pigro per occuparmi di questioni burocratiche/amministrative!!!
Le classiche domande a bruciapelo, vietato non rispondere: Tre orchestre che non possono mancare in una serata.
D´Arienzo, Canaro, Di Sarli
Le tue tre orchestre preferite, che possono essere anche diverse dalle precedenti.
D´Arienzo, Laurenz, Pugliese
Suggerisci una tanda di tango strumentale, una tanda di tango con cantante, una di vals ed una di milonga Fresedo: tigre viejo, arrabalero, derecho viejo, la viruta
D´Arienzo (Laborde); Sin barco y sin amor, El vino triste, Mala pasion, Ahì esta
Sin Rumbo fijo (Victor), La tapera (Donato), Pasion (D´Arienzo)
Sacale punta (Donato), Que tiempo acuel (Lomuto), No hay tierra como la mia (Canaro)
Quali sono le tre orchestre o cantanti che non sopporti?
Nessuno. Non sopportare è un po´ pesante....basta non ascoltarli.
Quale é l'orchestra più sottovalutata dal grande pubblico e quale la più sopravvalutata? Sottovalutato: Anibal Troilo (in europa). Sopravvalutato: Canaro Le tue tre serate top ( a giudizio tuo ovviamente...)
Tante belle serate. In particolare, una strepitosa al Salon Canning di Buenos Aires, dove ho musicalizzato al campionato metropolitano, da brivido e quella del festival di Istanbul, lo scorso luglio, una marea di gente e una location mozzafiato sul Bosforo.
Siamo meno seri: i DJ rimorchiano ? Quante storie hai avuto con i tuoi colleghi?
Ci sto provando.... Poi ti aggiorno!!!!
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domenica 7 ottobre 2012
El Capitan(Giuseppe Clemente): Improvviso. Il piacere sta qui, sta nello scegliere brano dopo brano. La bellezza di questo "mestiere" è proprio nell´equilibrio che mantieni. Scegli e attendi la risposta della pista, continui e se non va bene torni indietro e cambi e riparti con un´altra idea e poi succede che l´onda, quella giusta è venuta fuori. C´è. La senti. E allora ci devi rimanere su, ci devi galleggiare sopra..
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