Un film che non ha goduto del successo di critica e pubblico, entrambi spiazzati dalla discesa in un campo differente dal solito. Eppure la regista Kathryn Bigelow firma con " Il mistero dell'acqua" una pellicola interessante, almeno come plot narrativo e resa formale, sebbene forse in alcune parti si avverta la mancanza di uno slancio creativo.
Certo il tema é difficile, mettere a confronto due storie differenti, ambientate in secoli diversi con l'obbligo di trovare un laccio che ne leghi e strozzi le relative vicende. Due coppie su di una imbarcazione affrontano un viaggio per riesumare prove e tracce di una strage avvenuta a Smuttynose nel XIX sec., e in un alternarsi sempre più frenetico fra la tragedia del passato e le atmosfere cupe e claustrofobie del presente, cresce la tensione emotiva che verrá sepolta dall'elemento acquatico. L' acqua diventa così la vera protagonista di questo film, con la sua "liquidità", il suo innato senso dello scorrere diventa il liquido amniotico, una placenta mortale che ricopre, ingoia ed espelle le vite delle varie coppie, frantumando assi spazio temporali. Da antologia, ma credo che non abbia quasi mai sbagliato, il nevrotico personaggio maschile interpretato da un monumentale Sean Penn.
Trovo indovinata la scelta della barca come microcosmo dove fare emergere al livello massimo pulsioni ed angosce, forse sarebbe servito dello humour nero, dosato al momento giusto, ma allora sarebbe diventato un capolavoro
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