Esiste una voglia di imbarbarire le sonorità psichedeliche dei sixties e le sperimentazioni sonore dei Sonic Youth come in pochi altri dischi. Cor-Crane Secret dei Polvo mi affascina fin dal primo ascolto e mi rimanda ai lontani ormai primi anni'90 dove si ricercava nell'underground una sperimentazione che quasi sconfinasse nell'improvvisazione blues. Uno stile che vedeva la musica stratificarsi sottilmente e ad ogni ascolto produrre un brivido nuovo, come se ci fossero continui germogli . L'evidenza dei primi ascolti veniva subito sepolta dalle successive volte in cui la puntina solcava il compianto vinile. Ancora oggi alcuni pezzi dei Polvo mi provocano autentici brividi, come Bend or Break , ed il suo dannato vibrato elettrico o l'atonalitá disperata di Channel Changer. Quando penso all'indie rock, al lo -fi, al lavoro lontano dal fragore mediatico non posso che pensare al mitico gruppo di Chapel Hill. Questo album di debutto é davvero uno dei più' folgoranti lp dell'epoca… sporco, trasandato, ruvido, visceralmente garage. Sono queste stimmate che ne sanciscono l'immortalità.
lunedì 20 gennaio 2014
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