L'Isola dei morti di Bocklin è un paesaggio bloccato in una inquietante immobilità, al di fuori del tempo e dello spazio reali. Il marrone neutrale delle rocce e il grigio plumbeo del cielo e del mare esaltano la bianca luminosità della figura in piedi nella barca. L’ artista tedesco prendeva le mosse dal realismo della vita, di cui voleva cogliere il dramma ancora secondo presupposti romantici, per rinvenire in quel dramma un contenuto trascendente, una soluzione misteriosa, una catarsi oltre quella realtà stessa che così sapientemente riproduceva. Singolare è il suo itinerario artistico, contrassegnato da un simbolismo che nulla deve al clima morboso e inquieto del simbolismo francese, ma nasce dalla commistione di mito e realtà, passato e presente, nell’atmosfera ambigua di un simbolismo allusivo,che richiama la wagneriana sintesi delle arti. La seduzione straordinaria che la sua opera pittorica sprigiona è dovuta alla amibiguità del contrasto tra figure reali e ambientazioni classiche, tra concretezza del reale e atemporalità del mito. Secondo Bocklin ogni quadro deve raccontare qualcosa, far pensare lo spettatore come se si trattasse dina espressione poetica e lasciare l’impressione di un brano musicale. L’artista svizzero dipingeva i suoi quadri con una costanza ancora realistica e una precisione accademica senza alcuna indeterminatezza di forme. Bocklin esplora sogni e misteri, miti e leggende, illustra situazioni cariche di pathos e tensione, popola le sue tele di creature fantastiche, e il mistero si insinua, riuscendo a suggestionare, affidandosi al contrasto surreale fra un vero frammentario e terrestre ed un’atmosfera magica e ignota che lo pervade . Un senso di angoscia profonda, di panico e il sovrastare dell’incognito e dell’inafferabile ai sensi, sottende i suoi paesaggi studiati pazientemente sul vero,frammento per frammento e ricomposti in un’invenzione che proveniva dall’interno che si collegava all’inconscio.
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