mercoledì 20 marzo 2013

Gibo:Ognuno ha una propria sensibilità che non puoi comprare, ci nasci; percepire, sentire, capire cosa vuole una massa apparentemente anonima che si muove in una pista da ballo è un dono bellissimo che va coltivato; è come conoscere una lingua che ti parla attraverso emozioni e sensazioni.






Riprendiamo le nostre interviste con i TangoDJ. Questa volta la conversazione é con GIbo. La sua esperienza più che decennale, la presenza in consolle in numerosi eventi, da milonghe a festival, ne fa uno dei testimoni più accreditati per ripercorrere l'evoluzione del tango argentino nel BelPaese. Con Gibo si rievoca un preciso momento storico, quello a cavallo dei due secoli quando si avverte il bisogno in Italia di affidare le selezioni musicali in milonga a pesonalitá e figure ben definite. Una intervista con un TangoDJ profondamente innamorato del tango come fenomeno non solo di ballo, ma sociale. Un universo dove ognuno si ritaglia una spaio vivendolo secondo le proprie esigenze. Per usare le sue parole: " Ognuno ha una propria sensibilità che non puoi comprare, ci nasci; percepire, sentire, capire cosa vuole una massa apparentemente anonima che si muove in una pista da ballo è un dono bellissimo che va coltivato; è come conoscere una lingua che ti parla attraverso emozioni e sensazioni; bellissimo". Buona lettura a tutti.

I tuoi inizi. Presumo come tutti che il tuo primo approccio sia stato con la pista. Cosa ti ha spinto a fare il salto in consolle?
Fin da bambino ho lavorato con la musica ed il ballo; cantavo, suonavo, difficile per me stare lontano dal palcoscenico in ogni sua forma, facevo da dj alle feste scolastiche, cantavo in un gruppo che faceva cover degli Stones…insomma, tra il palco e me, attrazione fatale. Ho iniziato a mettere musica di Tango ormai 12 anni fa;  non appena ho iniziato a studiare il Tango, per ballarlo, ho capito che una delle sue più grandi ricchezze sta proprio nel suo sterminato e meraviglioso repertorio; impossibile per me non appassionarmi. Nell'associazione dove ho iniziato non c'era praticamente nessuno che aveva voglio di imparare a mettere musica e le poche volte che facevamo qualche festa, allora era tutto meravigliosamente carbonaro, dovevamo chiamare un ragazzo che veniva da Venezia, credo tu lo conosca; così Bruno Brindani mi diede i primi brani da studiare ed ascoltare; iniziai ad approfondire la cosa, ad allargare la discoteca ed ha cercare di capire come funzionava. Le poche milongas che organizzavamo sono state la mia palestra. La grande fortuna fu che allora eravamo davvero in pochi a mettere musica ed io potevo imparare andando ad ascoltare regolarmente i più bravi; Felix , Patricio Lolli, Vassily che lavoravano a Bologna, e naturalmente SuperSabino.
Una scelta ponderata o é stato frutto della casualità?
Ponderata, la musica è una delle parti più importanti della mia vita da sempre, e scoprire il patrimonio musicale del Tango è indispensabile anche per ballarlo e capirlo a fondo. Ho scoperto subito che mi piaceva; far ballare una sala con la consapevolezza che sei tu che crei il mood o cerchi di capire quello che serve per modularlo è bellissimo; in più diventò presto un ottimo strumento/pretesto per uscire dalla mia città, incontrare gente, scoprire luoghi, modi diversi di ballare e di vivere il Tango, conoscere i grandi maestri Argentini, con i quali in molti casi siamo diventati ottimi amici. Ognuno ha una propria sensibilità che non puoi comprare, ci nasci; percepire, sentire, capire cosa vuole una massa apparentemente anonima che si muove in una pista da ballo è un dono bellissimo che va coltivato; è come conoscere una lingua che ti parla attraverso emozioni e sensazioni; bellissimo. Anche la predisposizione alla professionalità indispensabile per un approccio corretto alla consolle è una cosa innata; mettere musica è un impegno che richiede attenzione, serietà ed impegno; devi volerlo. A volte ci sono persone che si approcciano a questo lavoro in modo "semplice" e meglio semplicistico; magari fanno successo per un poco…poi spariscono; mettere musica è una cosa tremendamente seria e devi volerlo fare.
Ai tuoi esordi quali erano i gusti dei tangheri? 
Più o meno gli stessi gusti di oggi, semplicemente non c'era la consapevolezza perché mancava la cultura per identificare quello che ballavi. La bella musica era bella allora ed è bella oggi. Anni fa ti chiedevano un brano canticchiandolo, oggi ti chiedono la versione di quel brano citando orchestra, cantante ed anno di incisione. C'era molta più tolleranza, se uno proponeva qualcosa di strano o di non ortodosso nessuno si scandalizzava, magari strabuzzavano gli occhi ma oggi, in alcuni ambienti, che io non frequento per scelta, ti crocifiggono. Non amo gli integralismi, in nessuna forma.
Salvo qualche orchestra che ogni tanto diventa più di moda di altre credo che i gusti siano rimasti più o meno gli stessi, almeno per il mio pubblico; io ho sempre proposto selezioni improntate alla tradizione, senza esasperare la ricerca; quando un dj di tango mette un tema perché quello "lo metto solo io", commette a mio avviso un grosso errore; il tango si balla da tanti anni, non credo che aspettino me per inventare l'acqua calda. Fermo restando che sono per il libero arbitrio in ogni campo; si può ballare anche la sigla del Telegiornale, se a uno piace…io preferisco Nido Gaucho.
Ci sono differenze significative con la scena attuale?
Oggi il pubblico, è molto più colto, molto più attento e sceglie maggiormente cosa ballare anche se sono fermamente convinto che ci siano alcune orchestre ed alcuni brani che a qualsiasi latitudine ed in qualsiasi milonga riempiono sempre la pista.
Ricordi la tua prima serata in consolle?
Non ricordo la prima ma ricordo benissimo la prima "importante", fu una serata a Villa d'Este (RE), Tangolosa, era la prima superfesta in cui ero responsabile della musica, 300 tangueros da tutta Italia….eravamo all'aperto ed arrivò un temporale terribile…. il pavimento bagnato rendeva impossibile ballare il tango, risolsi la serata con un “Singing in the rain” e mezz'ora di Disco anni '70 sotto l'acqua; l’imprevisto ed inatteso intervallo di Disco mise un'adrenalina addosso alla gente che dopo l'acquazzone, ballarono tango con pista superpiena fino al mattino ed io feci un successo strepitoso…da quella volta iniziarono a chiamarmi a mettere musica in giro per l'Italia. La vita è fatta di episodi, sempre. 
Dalla difficoltà della ricerca dei brani su cd spesso masterizzati, all'esplosione del web , e la conseguente relativa facilità nel reperire la musica. Secondo te questo cambiamento epocale ha cambiato il modo di lavorare del DJ?
La facilità di reperire la musica ha contribuito a globalizzare le discoteche, a volte alcuni brani e alcuni CD te li dovevi comprare a Buenos Aires o chiederli ad un anima buona che te li lasciava copiare; ricordo i miei primi ordini via web da ZIVALS con delle tasse di importazione altissime. Credo che oggi sia semplicemente più facile e credo sia una buona cosa, la cultura, deve essere accessibile il più possibile a tutti. Non credo abbia cambiato il modo di lavorare. 
Quando costruisci mentalmente la tua serata? Molto tempo prima, durante il viaggio per arrivare in milonga, oppure improvvisi attimo per attimo?
Sempre al momento, la playlist sono sempre pronte, solo da tirare fuori ma credo che non faccia mai la differenza il brano che metti ma il momento in cui lo metti.  Anche se hai una playlist di 100 brani pronta, devi sempre dare un occhio alla pista e capire cosa vuole la gente in quel preciso momento; non esiste altro modo di mettere musica a mio avviso; altrimenti invece del DJ basterebbe essere sintonizzati sulla 2x4.
Ti é mai capitato di annoiarti durante una serata, di aver compreso tardivamente che forse quella milonga non riusciva a darti le giuste motivazioni e non vedevi l'ora di finire?
La motivazione non manca mai ma ovviamente capita di essere in alcune serate in cui non trovi soddisfazione o  proprio ti senti nel posto sbagliato; è raro ma può capitare. In quel caso guardo più spesso l'orologio del solito o provo a cambiare registro; se sono proprio disperato, appena si avvicina l’orario di chiusura metto una tanda che mandi tutti a letto !
Accetti sempre tutto quello che ti propongono o cerchi di fare una selezione preferendo location affascinanti e serate con amici?
Non accetto tutto, non facendo solo questo di mestiere da alcuni anni mi sono imposto di scegliere, ed il primo parametro sono sempre le persone con cui e per cui devo lavorare; la location è importante ma lo è soprattutto con e per chi lavori; ormai nel tango si trova di tutto e di più; lavorare con le persone con cui condividi idee ed impostazione delle cose è molto importante, nel mio caso quasi una conditio sine qua non.
Come definiresti il tuo stile? 
Tradizionale ma non "talebano", il mio repertorio varia dai tanghi degli anni '30, pochi, molto epoca d'oro, che è quella che preferisco, orchestre contemporanee che rivisitano i classici.
Si é evoluto nel tempo ?
Si, sicuramente ho acquisito maggiore sicurezza e dopo tanti anni so cosa bisogna e soprattutto cosa non bisogna fare. Ho acquisito maggior attenzione all'equilibrio delle tande, all'armonia anche ritmica tra temi che le compongono; con il tempo e l'esperienza cresci sempre; scopri cosa funziona e cosa non funziona; l'esperienza deve essere un valore. Credo anche sia importante cercare di soddisfare tutti i gusti, soprattutto nelle serate dei Festival dove il pubblico è spesso variegato; molto diverso quando lavori in una milonga dove sai che la predilezione è per uno stile o un modo di ballare; in quel caso è importante adeguarsi e cercare di soddisfare chi hai davanti. Mi capita spesso di lavorare in situazioni dove propongo la mia musica alle stesse persone per tre, quattro, cinque giorni di seguito; mi riferisco alle vacanze tango o situazioni simili; molto più facile una serata secca in un posto dove non tornerai per mesi. E' molto importante saper variare; avere un repertorio vasto. Queste situazioni sono un ottimo banco di prova e il come gestirle lo acquisisci solo con l'esperienza. Osservare la pista deve essere l’imperativo; cerca di capire quale è il modo di ballare dominante in pista ed avrai la chiave musicale per aprire i cuori dei ballerini che hai di fronte.
Ed in quale direzione? 
Mi è passata la voglia di proporre cose troppo strane, chi mi chiama sa che la mia selezione è varia ma nel rispetto della tradizione; quello di cui mi preoccupo è sempre di non fare serate "monosapore"; il Tango è super ricco di tante sfumature che si possono trovare senza bisogno di scomodare brani sconosciuti. Dico sempre che il Dj ha una tavolozza tra le mani ed un disegno con gli spazi da colorare di fronte, come nei libri per bambini, guai a non usare tutte i colori e le relative sfumature. Amo sempre di più le orchestre contemporanee che ripropongono brani classici, Fervor de Buenos Aires, Sexteto Milonguero, San Souci, El Arranque, Cuidadanos del Tango, Gente de Tango, i nostri Hyperion, per citarne alcune, ce ne sono decine; in questo ambito si trovano arrangiamenti strepitosi con sonorità che riescono ad essere famigliari e ballabili anche al primo ascolto; l'esigenza per la pista resta a mio avviso la prima per il Dj; questo ti permette di variare, a volte stupire, mantenendo altissima la ballabilità e l'energia della pista. Sono abituato all’ascolto della musica Jazz e quello è un orizzonte che mi piace molto esplorare. A volte per la pista le proposte sono molto impegnative ma se devo “osare”,  preferisco spingere in quella direzione che in quello della musica elettronica, che conosco poco e non amo particolarmente, anche se, se la pista la chiede un bravo dj deve essere in grado di proporla.
Cosa può influenzarti in una serata, il pubblico, i ballerini, l'acustica della location, la durata della tua performance…
Sono sempre molteplici i fattori che influenzano una serata: in primo luogo sempre e comunque i ballerini, anche la durata della serata è molto importante. Se la serata è breve devi tenerne conto, alcune tande penso siano più adatte a fine serata ed altre all'inizio; chiedo sempre fino a che ora si va avanti. Se sono previsti show da parte di coppie di Maestri anche la selezione deve tenerne conto, cercando di far arrivare la serata al momento dello show con un picco di energia.

Spesso capita in alcuni eventi di condividere la serata con un/a collega. Preferisci lavorare generalmente da solo, o se in coppia con chi hai feeling?
Trovo stimolante dividere la consolle con altri; c'è sempre da scoprire ed imparare e poi è intrigante cercare di inserirsi nell'onda di un altro per prenderla e magari cambiargli sapore mantenendo alta l'energia della serata. Ho un buon feeling con tutti anche perché ho sempre un approccio molto rispettoso dei colleghi con cui lavoro; ho avuto il piacere di lavorare con tanti grandi Dj a partire da Felix, Damian Boggio, Jorge (Punto y Branca ndr), Sergio Chiaverini, il Popul, SuperSabino a cui ho fatto da apripista :-) in occasione di grandissimi eventi; mi sono sempre trovato a mio agio con tutti; essere professionisti credo significhi anche questo; soprattuto rispetto per il lavoro degli altri; chiaramente ho le mie preferenze che non confesserò nemmeno sotto tortura.
Oppure, ami il brivido di sperimentare con un collega mai ascoltato fino ad allora? 
Nessun brivido, ho rispetto di tutti e non ho problemi anche a lavorare con qualcuno con cui non ho mai lavorato; all'estero mi è capitato di lavorare con Dj che vengono dai luoghi più strani ed ho sempre trovato rispetto e buona onda. Ci sono abbastanza tanghi per tutti. 
Se qualcuno ti chiede il nome di una traccia gliela dici, magari consigliando il cd dove é inclusa, oppure lo inviti ad avventurarsi in una faticosa ricerca?
Gli do tutte le informazioni che posso dargli; la musica è di tutti è il saperla usare che è per pochi.
Il pubblico ti molesta in consolle con richieste assurde. Cerchi di accontentarlo oppure fai capire chiaramente che non sei un jukebox?
Su questo siamo molto simili…I'M A DJ NOT A JUKE BOX; ma contano tanto anche la forma e ragionevolezza della richiesta, se il brano richiesto può essere proposto restando nel solco della selezione che ho in mente l'accontento, se è improponibile, ribadisco il concetto, non sono un Juke Box.
Ti piace ballare ed ascoltare i tuoi colleghi, gustare le selezioni altrui e stili differenti dalle tue esecuzioni?
Adoro ballare ed ascoltare i miei colleghi bravi, e per bravi intendo quelli che propongono musica ballabile; a volte trovo DJ con cui non condivido manco la scelta delle cortine, cosa per me quasi più importante dei tanghi, e che propongono brani che a mio giudizio non sono manco ballabili; in quel caso faccio fatica ad ascoltarli ed ancora di più a ballare. Confesso di essere molto critico nei confronti degli altri Dj ma credo che intimamente sia un poco così per tutti quelli che stanno da tanto tempo in consolle, deformazione professionale.
Ritieni che il modo di musicalizzare sia differente per macroaree geografiche ? Argentina, Nord Europa, Est Europa, Mediterraneo… o tutto il mondo é paese?
Tutto il mondo è paese, e la globalizzazione è arrivata anche tra i Dj; ci sono bravi e meno bravi a tutte le latitudini, ho ascoltato Dj Egiziani o Giordani bravissimi e mi è capitato di desiderare un lieve malore per il Dj in una milonga di Berlino, la differenza la fa sempre la cultura non l'area geografica.
Ti piacerebbe avere un locale solo per te, arredarlo con l'impianto adeguato ai tuoi desideri, cercare di creare un'onda che ti soddisfi oltre a suonare quando ne hai voglia e creare un calendario di eventi a misura dei tuoi gusti? 
A chi non piacerebbe, io non ne dispongo in modo totale e non è tutto per me però ho un locale da me gestito da ormai 10 anni…e per rinunciarci dovrebbero spararmi; la "mia" milonga è sacra ed è una delle cose più belle che mi sono costruito in questi anni, domenica scorsa avevo ospiti Patricia e Matteo ed avevo 150 persone…bellissimo !
Tre orchestre che non possono mancare in una serata.
Di Sarli, D'Arienzo, Troilo
Le tue tre orchestre preferite, che possono essere anche diverse dalle precedenti.
Di Sarli, Biagi, Calò
Suggerisci una tanda di tango strumentale, una tanda di tango con cantante, una di vals ed una di milonga
Strumentale - Los Solistas de D'Arienzo 
El Huracan, Adios Chantecler, Jaque Mate, Esta noche me emborracho
Cantata - Di Sarli/Rufino
Corazon, Lo Pasado Pasò, Tarareando, El cielo en tus ojos 
Vals - Rodolfo Biagi
Viejo porton, Dichas que vivi, Lagrimas y sonrisas
Milonga - Francisco Canaro
Milonga de Buenos Aires, Milonga de mis tiempos, Reliquias Portenas
Quali sono le tre orchestre o cantanti che non sopporti? 
Sopporto davvero quasi tutto; non amo la voce di Campos, non amo i Gotan Project, non amo i tanghi lentissimi degli anni '20.
Quale é l'orchestra più sottovalutata dal grande pubblico e quale la più sopravvalutata?
Le più sottovalutate D'Agostino e Gobbi a pari merito….due geni assoluti con arrangiamenti modernissimi molto complessi ed affascinanti.
La più sopravvaluta Pugliese….meravigliosi i suoi tanghi, stupendi da ballare…ma tutti fatti con lo stampino e musicalmente tutti prevedibili (he,he,he…mi uccideranno per questa affermazione !!!)
Le tue tre serate top ( a giudizio tuo ovviamente…)
La Tangolosa sopracitata perché fu la prima volta che capii che potevo fare sul serio

Domenica sera al Festival di Mantova, credo dicembre 2007, dovetti sostituire all'ultimo minuto un latitante Felix, show da brividi di Chicho Frumboli, e tanta, tanta gente.
La serata di Venerdì all'ObiHall allo scorso Festival di Firenze, forse una delle più suggestive location dove radunare tanti ballerini di Tango in Italia e 800 ballerini in pista fino alle 05,00 ma non posso non citare l'anno scorso il Sabato sera al Festival di Cosenza, un energia bellissima, 500 persone assetate di Tango e grandissimo Tango Show.
soffermandomi a pensare me ne vengono in mente altre, mi considero molto fortunato.

Siamo meno seri: i dj rimorchiano ? Se attaccano qualcosa all'automobile sicuramente si, ed in ogni caso meno del bagnino.
Quante storie hai avuto con i tuoi colleghi? Ci palpiamo da tanti anni con un mio collega pugliese che vive a Venezia ma continuiamo solo a farci gli occhi dolci, non è mai successo nulla.

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