Quando ho voglia di annegare nelle atmosfere del
noir classico, non posso che mettere su John Coltrane e dedicarmi alla lettura
dell’inossidabile e mitico Raymond Chandler.
Mi fa impazzire ne “La finestra sul vuoto” quel detective spogliato di ogni super potere e di
quell’aura di immortalità quale Marlowe che ogni giorno anzi in ogni istante
si trova a dover lottare con la ferocia e la durezza della quotidianità. Amo quella narrazione squisitamente
cinematografica che non lascia scampo alle mozioni che ha bisogno algidamente
di decantare come un un whisky torbato all’aria aperta, anzi davanti ad un
camino dove crepita la legna.
Ed alla fine anche noi siamo conquistati da quel
seducente cinismo che emerge in ogni
ruga del detective che Chandler magistralmente mette a confronto con la ricca
vedova, specchio dell’alterità delle convenzioni….
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