lunedì 24 dicembre 2012

AngeloGrasso/CataniaTangoFestival:un Festival di grandi dimensioni deve soddisfare gusti molto diversi, per questo è importante, secondo me, la ricerca di una varietà e cromaticità di eventi all'interno dei quali ognuno possa trovare la propria dimensione per riuscire a scambiarsi emozioni in un crescendo di intensità e di coinvolgimento






In pieno clima natalizio sogniamo il caldo siciliano di ferragosto conversando con Angelo Grasso, deus ex machina del Catania Tango Festival, uno dei festival storici nel panorama internazionale. Un evento che coniuga grandi nomi nel cast artistico con le bellezze storico - artistiche e naturalistiche del capoluogo entro e che in virtù di questo mix affascina ogni anno numerosi appassionati dagli angoli più remoti del mondo. La passione di Angelo, coinvolgimento intellettivo ed emotivo,  rimane intatta, anzi rinvigorita di edizione in edizione e rappresenta il filo conduttore di questa intervista, utile a chi vuole penetrare nei segreti dell'organizzazione di grandi eventi tangueri alla stregua del Catania Tango Festival. Buona lettura.

Il grande pubblico ti riconosce soprattutto come l'organizzatore del Catania Tango Festival. Quale il segreto del successo di questo evento?

L'idea originale era quella di unire un programma di tango intenso e articolato (stage, mostre, cinema, teatro, shows e tante milonghe) ad un soggiorno in una terra (la Sicilia) di grandi interessi: artistici, naturalistici e soprattutto ... con tanto mare!. La scelta del periodo proprio a cavallo del Ferragosto è stata proprio legata al fatto che molti italiani vanno in vacanza in quel periodo, mentre gli stranieri ne approfittano per visitare un luogo che sempre nell'immaginario evoca sensazioni "vacanziere". Tant'è che nell'ultima edizione abbiamo raggiunto la cifra record di partecipanti provenienti da 35 province italiane e 22 nazioni straniere (anche la lontana Nuova Zelanda oltre che Canada e USA). Sicuramente uno dei maggiori punti di riferimento dei festival estivi.

Nonostante tutte queste edizioni la tua passione rimane intatta?

Assolutamente si! Anni di lavoro in questo campo mi hanno fatto raggiungere una esperienza ed una consapevolezza che ogni anno fa aumentare sempre di più il mio coinvolgimento intellettivo oltre che emotivo. Un cast di Maestri in ogni edizione sempre più "stellare" con i quali mi confronto sempre in termini di idee e possibilità innovative stimola sempre di più il mio impegno perchè, parafrasando Gustavo Naveira (grande ospite dell'edizione scorsa),  "è la conoscenza profonda del tango che lo migliora" .

Il " mestiere dell'organizzatore" spesso risulta uno dei meno gloriosi nel mondo del tango? Come ci si costruisce un potente parafulmine per respingere critiche del pubblico, capricci degli artisti, problematiche di carattere logistico-pratico?

Non c'è una ricetta specifica, forse la capacità di comunicare ad ogni livello, cercare di creare sempre e comunque un'atmosfera che faccia stare bene e divertire, accogliere le richieste con gentilezza, cercare di accontentare sempre per quanto è possibile....e poi trasmettere questo approccio alla squadra che mi assiste nella preparazione dell'evento e nella sua realizzazione. Se consideri che il pubblico del Festival è costituito ogni anno  per il 40% da utenti che hanno partecipato ad almeno una delle edizioni precedenti si può senz'altro concludere che l'approccio può essere considerato quello giusto! 
E' ovvio che un Festival di grandi dimensioni deve soddisfare gusti molto diversi, per questo è importante, secondo me, la ricerca di una varietà e cromaticità di eventi all'interno dei quali ognuno possa trovare la propria dimensione per riuscire a scambiarsi emozioni in un crescendo di intensità e di coinvolgimento. 

Quali sono secondo te gli elementi che rendono grande un evento?  Artisti di fama internazionale, splendide location, pubblico internazionale, livello alto di Tangueros...? 

Si un po' tutto quello che hai citato che deve essere,comunque, sempre mantenuto e migliorato in ogni edizione. Il tutto sicuramente accompagnato con una marcia in più: la Sicilia, il suo mare, le sue tradizioni, la sua estate quasi tropicale. Sicuramente un punto di forza che fa propendere verso la decisione di partecipare a questo Festival piuttosto che un altro.

Il calendario degli eventi tangueri risulta sempre più fitto. Come si riesce organizzare un evento di grande portata nonostante l'offerta enorme di milonghe, festival, maratone?

Secondo me mantenendo quella che deve essere (e che è stata per circa un decennio)  la formula dei grandi Festival di Tango: dei grandi contenitori che non propongono solo ballo ma una molteplicità di eventi collaterali (mostre fotografiche, readings, conversazioni con i Maestri, shows...memorabile il "Tango Generations show" di Gustavo Naveira & Figli nell'edizione scorsa...) i quali contribuiscono non solo al miglioramento creativo del "proprio tango" ma anche all'accrescimento della propria "cultura" tanguera assecondando, interpretando (o cercando di farlo) desideri ed emozioni di tutti i partecipanti.. Le maratone diventano tutta un'altra storia... Se vengono organizzate senza il criterio della "selezione di livello alto" possono contribuire secondo me al ruolo "social" del tango ma non bisogna confonderle o assimilarle ad un  Festival in cui i contenuti sono molteplici e dove il ballo è una componente importante e considerevole...ma non l'unica. 

Come giudichi il rapporto con gli artisti con cui lavori ( ballerini, dj)? Preferisci che lavorino in esclusiva con te nell'area limitrofa alle tue locations?
Il rapporto con gli artisti mi piace costruirlo; invito sempre artisti che ho conosciuto personalmente in altri Festival o che mi sono consigliati da chi mi fido ciecamente. Quello che prediligo in ognuno di essi, a parte, indubbiamente, il talento, è il loro approccio con il pubblico, con gli allievi durante gli stage e durante i momenti conviviali. In essi prediligo due caratteristiche importanti: l'umiltà, quella dell'artista di valore universale e, soprattutto, l'assenza di autoreferenza (della serie...io solo sono il Tango, tutto il resto è niente....). Grandi nomi, conosciuti personalmente da "anonimo" utente di classi di gruppo in Festival internazionali sono stati da me cancellati dall'elenco di potenziali facenti parte del cast del Festival di Catania! Egocentrismi e smanie da prime donne sono da me bandite, gli artisti sono coloro che ti trasmettono emozioni uniche con semplicità, che stanno a chiacchierare con te di tango e non solo, che ballano per tutta la notte assieme al pubblico, che fanno colazione con te alle prime luci dell'alba dopo una notte di milonga... in altre parole i depositari della tradizione più genuina del "tango" pur proiettata nella dimensione nuova del Terzo Millennio.

Quale è l'evento o l'edizione a cui sei più legato? Quali gli artisti con cui hai un rapporto più stretto?

Di solito sono sempre legato all'ultima edizione perchè in essa hai tentato di superare sempre la precedente. Non riesco fare una classifica di rapporti più stretti con alcuni artisti piuttosto che con altri. Tutti sono ormai diventati amici nel senso più vero del termine anche se un ruolo particolare nella storia dell'organizzazione del Festival lo hanno avuto, perchè mi hanno supportato da un punto di vista artistico ( e non solo) dalle primissime edizioni i miei Maestri (non solo di tango) Luis Castro e Claudia Mendoza e poi i due grandi amici che sono cresciuti con me (lo posso dire perchè li ho conosciuti che erano poco più che adolescenti ma già brillavano di luce propria)  Margarita Klurfan e Walter Cardozo. 

Cosa ti da' più soddisfazione nell'organizzazione di un evento?

La gente che fruisce dell'evento sempre con il sorriso sulle labbra, soprattutto alla fine dello stesso. Quando l'evento è riuscito lo si sente nell'aria e lo si legge sul volto della gente: è l'energia che i tangueri emanano che per me fa la differenza.

Cosa ti fa più arrabbiare?

La critica fine a se stessa e non fatta con spirito costruttivo. Ovvero le critiche non possono mai mancare e io le accetto con grande predisposizione se sono riportate con onestà, simpatia e costrutto, meglio se accompagnate da soluzioni / suggerimenti che mi consentano di migliorare quanto possa aver manifestato qualche deficienza e ti assicuro che per eventi di tali dimensioni non tutto può essere perfetto. Devo dire, comunque, che l'esperienza di dodici edizioni ha migliorato di molto tanti punti che nel passato si erano dimostrati piuttosto deboli.

Con quali artisti avresti voluto lavorare ma non ci sei mai riuscito?

Sono riuscito a portare a Catania tutti coloro con cui avrei voluto lavorare. Ultimi Gustavo Naveira & figli l'anno scorso (una presenza su cui lavoravo già da un paio d'anni, difficile perchè il Festival di Catania coincideva con uno "storico" seminario che Gustavo e Giselle tenevano da anni a Buenos Aires proprio in quelle date) e nell'edizione di quest'anno Miguel Angel Zotto e Daiana che rincorrevo già da un po' di tempo ma con i quali non ero riuscito mai  a far coincidere il periodo.

Quali consigli daresti a chi per la prima volta vorrebbe organizzare un evento di tango?

Innanzi tutto prevedere quale potrebbe essere l'utenza e perchè le persone dovrebbero arrivare a partecipare al tuo evento piuttosto che  ad un altro. Poi il suggerimento è di frequentarne prima alcuni. Io l'ho fatto per circa tre/quattro anni girando per i maggiori Festival che si organizzavano alla fine degli anni '90 (Madrid, San Francisco, Bologna, Amburgo....). Da ogni esperienza mi portavo tutte le cose che mi facevano stare bene e quelle che secondo me dovevano necessariamente essere evitate...poi le ho tradotte nell'organizzazione del primo Festival a Catania nel 2001

E' possibile realizzare eventi in sinergia con altri organizzatori? Ti piace partecipare ad eventi non tuoi?

La risposta è: assolutamente SI ! Io partecipo sempre ad eventi non miei, cerco sempre di ritagliarmi dei momenti da fruire come semplice "utente". L'ultimo è stato il "Tango in Paradise Festival" di Bali, proprio nell'altro emisfero, con il quale abbiamo deciso di costruire un gemellaggio (Catania - Bali, due isole nei due emisferi per un tango universale). I partecipanti all'uno e all'altro usufruiranno di sconti e particolari agevolazioni... le sinergie sono sempre le benvenute!

Ed ora quattro domande " fuori dagli schemi".

Quale evento non tuo avresti voluto organizzare?

Credo che ogni evento possieda l'impronta dei propri organizzatori e per questo è unico e impossibile da riprodurre. Ovvero la risposta è: nessuno 

Preferisci i festival o le maratone, e perché ?

Assolutamente i Festival !  Perchè per me il tango non è solo ballo ma un vasto universo culturale da esplorare e da scoprire in cui senz'altro il ballo è una componente fondamentale ma non è l'unica. L'opportunità di avere artisti di fama internazionale (artisti che hanno fatto e continuano a fare la storia del tango) con cui confrontarsi, dibattere e imparare è, secondo me il punto di forza dei Festival rispetto alle maratone. Gli eventi collaterali dei Festival stimolano la necessità di scoprire sempre qualcosa di nuovo .... tutta l'energia che si respira ti penetra e ti pervade nella sua completezza

Come giudichi complessivamente il livello delle milonghe e dei grandi eventi italiani? Migliore o inferiore rispetto a quello europeo?

Il livello è ormai tipico di eventi che hanno percorso più di un decennio di edizioni per cui tutto dipende dal fatto che i partecipanti hanno più anni di esperienza di ballo. Ovviamente anche i principianti sono per me i benvenuti perchè io li considero sempre "il tango del domani" , per cui aborrisco gli eventi in cui essi sono quasi bandìti o, comunque, non ben accetti. Considera che negli stage del Festival di Catania le classi di livello A (da sei mesi ad un anno di lezioni ed esperienza di ballo) sono sempre pienissime, anche più di quelle di liv. C o D (quattro anni e oltre di esperienza). La convivenza dei diversi livelli ha fatto sempre parte della storia del tango, gli eventi che prediligono solo un livello alto di partecipanti sono destinati, secondo me, ad autoesaurirsi.

Secondo te nel tango esistono dei clan? La loro presenza può risultare determinante per il successo o il fallimento di un evento?

Per questa domanda la risposta è un po' anticipata in quella immediatamente precedente. Non credo che la presenza di "clan" (come li definisci tu) può risultare determinante per il successo o il fallimento di un evento della portata di un Festival in cui la base rimane sempre e comunque la voglia di divertimento, l' energia che accomuna e che unisce, e credo che il tango riuscirà sempre e comunque ad imprimere la sua universalità assoluta. Per mia esperienza ho sempre visto milonghe sempre e comunque..... con le sedie vuote e la pista piena! Credo che i cosiddetti clan saranno sempre sopraffatti da tutta la gente "comune" che partecipa con il suo umore, la convivialità, la disponibilità, la gentilezza, l'ospitalità....perchè ognuno secondo me vuole contribuire al massimo alla riuscita della "PROPRIA" serata. 

Nessun commento: