lunedì 17 dicembre 2012

Twin Shadow, new wave is back






La new wave sta compiendo una vendetta nei confronti di chi sino a poco tempo fa voleva sommergerla nell'oblio . I suoi suoni, quel pop magniloquente e quel suo essere leggermente snob ed altera, continuano ad affascinare le nuove generazioni, che magari iniziano a ricercare nei vecchi e cari negozi di dischi gli album di Cure, Joy Division, New Order, Cocteau Twins, Dead Can Dance… o prosaicamente se li scaricano dal web. 

La 4AD, che per quelli della mia generazione non é solo una label, ma un modo di essere, continua a sfornare nuovi album come Confess di Twin Shadow.  E via con linee melodico esistenzialiste alla Morrissey ed Ultravox, nostalgiche polaroid degli anni '80 disegnate in tinte pastello. Forse un pó artefatto, forse un prodotto spudoratamente commerciale, ma ben venga il pretesto per riascoltare quelle sonorità quel dannato uso del synth, che si voleva abrogato dalla scena pop internazionale. Non siamo ovviamente a livello di Interpol o Editors, qui la dimensione é piu'intima e rarefatta, meno grandeur. 
Una spruzzata di kitsch quanto basta, ma alla new wave o meglio alla new new wave si perdona tutto.

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