Continua
la nostra rubrica dedicata ai TangoDJ. Oggi incontriamo un nome storico nel
panorama nazionale, Joe Bossi. Profondo conoscitore e cultore del tango, Joe è
sulla breccia da moltissimi anni e fa parte dei pionieri del tangodjing in
Italia. Una conversazione che equivale a ripercorrere la storia del tango in
Italia, le evoluzioni del gusto e delle tendenze, scoprire i tormentoni di un
decennio fa. Un approccio alla serata, quello di Joe, libero da pregiudizi , ma
pronto a soddisfare i gusti di tutti i presenti in sala. Una presenza discreta
e raffinata pronta a far ballare , sin parar, grazie al suo talento, indifferentemente
400 o 40 persone.
Buona
lettura.
I
tuoi inizi. Presumo come tutti che il tuo primo approccio sia stato con la
pista. Cosa ti ha spinto a fare il salto in consolle? Una scelta ponderata o é
stato frutto della casualità?
Frutto della casualità,
da anni facevo il DJ per aperitivi con musica lounge e chill-out nonchè a feste
o eventi vari con musica elettronica e a volte rock. Nel 2000 i miei maestri di
tango avevano organizzato una festa, e il DJ il giorno stesso si ammalò. I miei
maestri sapevano che facevo il DJ e che avevo nel frattempo accumulato decine
di CD di tango e mi chiesero se avevo voglia di sostituire il DJ mancante.
Accettai ben volentieri ma fu un disastro quasi totale...
Ai tuoi esordi quali erano i gusti dei tangheri? Ci sono differenze significative con la scena attuale?
Piuttosto diversi,
erano molto più in voga sonorità orchestrali, romantiche o melodiche rispetto
ad oggi. Inoltre erano in generale molto più presenti tanghi di orchestre
moderne ed anche relativamente alle orchestre del periodo d'oro si preferivano
gli anni 50 rispetto agli anni 40. Inutile dire che i tanghi dei primi anni 30
erano pressochè banditi. Anche i 'riempipista' erano significativamente diversi
da oggi, ricordo che i pezzi immancabili erano Malena di Troilo, Mala Junta di
Pugliese e La Pavadita di De Angelis.
Ricordi la tua prima serata in consolle?
Si, come ho scritto
sopra fu un disastro. Come molti DJ alle prime armi pensando di fare il figo
incentrai la serata su pezzi che non metteva nessuno e che non riuscivo a
capire come mai. Imparando nel modo peggiore possibile che se un pezzo non lo
mette nessuno, un motivo c'è.
Dalla
difficoltà della ricerca dei brani su cd spesso masterizzati, all'esplosione
del web , e la conseguente relativa facilitá nel reperire la musica. Secondo te
questo cambiamento epocale ha cambiato il modo di lavorare del DJ?
A conti fatti non mi sembra estremamente cambiato dal punto di vista della
disponibilità dei pezzi, tutti più o meno avevano contatti con l'argentina e
volendo le cose si potevano trovare. Quello che è cambiato secondo me è lo
scambio di idee tra DJ e la sterminata disponibilità online di informazioni
sulla musica e sui gusti delle persone. Molto l'ha cambiato Facebook, sapendo
in anticipo chi ci sarà le serate sono molto meno al buio di un tempo.
Quando
costruisci mentalmente la tua serata? Molto tempo prima, durante il viaggio per
arrivare in milonga, oppure improvvisi attimo per attimo?
Non improvviso attimo per attimo ma tanda per tanda, di solito sono in anticipo
di una-due tande anche se mi capita spesso di cambiarla all'ultimo momento,
seguendo l'ispirazione del momento che mi comunica la pista, o una coppia, o un
ballerino. Più di rado cambio i singoli pezzi. Non preparo mai una playlist di
pezzi da mettere prima della serata, ma faccio il contrario: ritengo che la la
varietà sia fondamentale e quindi mantengo un'archivio di tutti le serate, con
tutti i pezzi in modo da evitare di metterli troppo spesso. Di solito evito di
mettere lo stesso pezzo più spesso di tre mesi, ovviamente se poi la pista lo
richiede può succedere che mi ripeta ma di solito non lo faccio. Mi capita
spesso di costruire le serate intorno ad un idea, un pezzo, una tanda, una
persona o una coppia, cercando man mano le tande che si adattano alla pista e
insieme conducono la pista verso l'idea.
Ti é mai capitato di annoiarti durante una serata, di aver compreso tardivamente che forse quella milonga non riusciva a darti le giuste motivazioni e non vedevi l'ora di finire?
Si, mi è capitato e non
di rado
Accetti
sempre tutto quello che ti propongono o cerchi di fare una selezione preferendo
location affascinanti e serate con amici?
Un tempo dicevo spesso
di no, accettavo solo location interessanti o serate con amici. Negli ultimi
anni invece accetto quasi tutto, nei limiti delle mie disponibilità di tempo.
Ritengo piuttosto semplice trovare l'ispirazione per la musica in location affascinanti,
in grandi festival, in maratone dove sai perfettamente che ci sarà od in serate
con amici, diventa molto più sfidante e stimolante mettere musica in milonghine
sconosciute di 'provincia' dove non si conosce nessuno e quindi bisogna sempre
stare coi sensi all'erta capire al volo cosa mettere. Come mi disse una mia
stimatissima collega "mettere musica per 400 persone è facilissimo, la
vera sfida e far ballare 30 persone dall'inizio alla fine della serata".
Come
definiresti il tuo stile? Si é evoluto nel tempo ? Ed in quale direzione? Cosa
può influenzarti in una serata, il pubblico, i ballerini, l'acustica della
location, la durata della tua performance?
Definisco il mio stile
come tendenzialmente tradizionale, incentrato sul periodo d'oro e con incursioni
nel tiempo viejo, negli anni 50, nel tango nuevo e nel tango elettronico. Con
una spiccata predilezione per il ritmo e l'energia. Il mio stile si è evoluto
soprattutto nella varietà della proposta, dal 2009 quando ho iniziato a fare
molte più serate rispetto agli anni precedenti e per evitare di ripetermi ho
adottato lo schema che ho descritto poco sopra. Una mia serata è influenzata
suprattutto dai ballerini presenti, sia come "qualità" che come
"quantità". Più che l'acustica mi influenzano il tipo di pista, le
luci, la struttura e le dimensioni della sala. Dopo i ballerini la cosa che mi
influenza di più comunque è il mio stato d'animo.
Spesso capita in alcuni eventi di condividere la serata con un/a collega. Preferisci lavorare generalmente da solo, o se in coppia con chi hai feeling? Oppure, ami il brivido di sperimentare con un collega mai ascoltato fino ad allora?
Spesso capita in alcuni eventi di condividere la serata con un/a collega. Preferisci lavorare generalmente da solo, o se in coppia con chi hai feeling? Oppure, ami il brivido di sperimentare con un collega mai ascoltato fino ad allora?
Non amo il brivido,
anche se mi è capitato e alla fine è andata bene. Mi capita almeno una volta al
mese di suonare con un collega, che di solito è sempre lo stesso e con il quale
mi trovo molto bene.
Se
qualcuno ti chiede il nome di una traccia gliela dici, magari consigliando il
cd dove é inclusa, oppure lo inviti ad avventurarsi in una faticosa ricerca?
Assolutamente si, peraltro da quando ci sono strumenti come Shazam o SoundHound
diventa anche abbastanza inutile rifiutare di divulgare i nomi dei pezzi
Il pubblico ti molesta in consolle con richieste assurde. Cerchi di accontentarlo oppure fai capire chiaramente che non sei un jukebox?
Il pubblico ti molesta in consolle con richieste assurde. Cerchi di accontentarlo oppure fai capire chiaramente che non sei un jukebox?
Se la richiesta è
assurda allora lascio perdere, se invece trovo che in qualche modo si può
adattare alla serata non ho problemi ad accontentarla.
Ti piace ballare ed ascoltare i tuoi colleghi, gustare le selezioni altrui e stili differenti dalle tue esecuzioni?
Molto, anche se
purtroppo mi manca il tempo di partecipare alle serate quanto vorrei. Non ho
problemi su stili differenti rispetto al mio, anzi trovo interessante cercare
di capire come mai un collega ha scelto una determinata tanda o pezzo proprio
in quel momento. Comincio ad avere dei problemi quando non riesco a percepire
lo stile o la logica delle scelte di alcuni colleghi che sembra che
musicalizzino con lo shuffle sull'iPad.
Ritieni che il modo di musicalizzare sia differente per macroaree geografiche ? Argentina, Nord Europa, Est Europa, Mediterraneo... o tutto il mondo é paese?
Ritieni che il modo di musicalizzare sia differente per macroaree geografiche ? Argentina, Nord Europa, Est Europa, Mediterraneo... o tutto il mondo é paese?
Da quello che sento quando sono all'estero non trovo differenze sensibili
scegliendo DJ noti, trovo che ci siano più differenze nella stessa città
andando in serate tenute da DJ diversi in location diverse.
Ti
piacerebbe avere un locale solo per te, arredarlo con l'impianto adeguato ai
tuoi desideri, cercare di creare un'onda che ti soddisfi oltre a suonare quando
ne hai voglia e creare un calendario di eventi a misura dei tuoi gusti?
No, alla fine mi
annoierei troppo, mancherebbe la sfida di riuscire a far ballare tutta la sala
in una milonga ignota con solo 30 persone presenti
Le classiche domande a bruciapelo, vietato non rispondere:Tre orchestre che non possono mancare in una serata.
D'Arienzo, Canaro, Di
Sarli
Le tue tre orchestre preferite, che possono essere anche diverse dalle precedenti.
Troilo, Lomuto, Di
Sarli
Suggerisci
una tanda di tango strumentale, una tanda di tango con cantante, una di vals ed
una di milonga
Per non andare sul
troppo banale:
Strumentale Aieta: Paso
a la Historia/Muchachito/Arana de Oro/Te Odio
Troilo/Marino:
Torrente/Aluhcema/Garras/Uno
Vals: Rodriguez: Con tu
mirar/Malerba: Corazón De Artista/D'Arienzo: Alma dolorida
Milonga: Laurenz: La
vida es una Milonga/De Caro: Saca Chispas/Victor: Milonga dell'Aguatero
Quali
sono le tre orchestre o cantanti che non sopporti?
Limitandomi a quelle
che sento proporre (anche con successo) da miei colleghi, non riesco proprio a
mettere Firpo (mai messa una tanda di tango di Firpo o una intera di Vals o
Milonghe), Domingo Federico (provato ma non è proprio nel mio stile, non mi
piaccio quando lo propongo ma quando lo sento da altri colleghi lo ballo sempre),
Orquesta Típica Brunswick.
Quale
é l'orchestra più sottovalutata dal grande pubblico e quale la più
sopravvalutata?
Sottovalutata Troilo. Sopravvalutata (anche se negli ultimi tempi la situazione
mi stia migliorando) direi Canaro. Non fraintendermi, è una delle mie orchestre
preferite e come ho scritto sopra non può mancara in una serata, ma negli
ultimi 5 anni è stata totalmente abusata. Ci sono state serate di miei illustri
colleghi in cui mi è capitato di sentire quattro tande di Canaro in quattro ore...
quando è troppo è troppo !
Le
tue tre serate top ( a giudizio tuo ovviamente...)
2002: il mio 30mo
compleanno al TPO - 2004 o 2005: San Valentino al Caffè Procope a Torino -
Agosto 2009: il mio esordio a New York
Siamo
meno seri: i dj rimorchiano ? Quante storie hai avuto con i tuoi colleghi?
Colleghe nessuna, ma se fossi single con le fan/groupies sarebbe facilissimo ;-)
Colleghe nessuna, ma se fossi single con le fan/groupies sarebbe facilissimo ;-)
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