giovedì 17 gennaio 2013

Patricia Hilliges / Firenze Tango Festival: Ci vuole lavoro, impegno e passione per quello che si propone






Continua il dialogo con gli organizzatori di eventi tangheri di rilevanza internazionale. Questa volta intervistiamo Patricia Hilliges, celebre e famosa ballerina che insieme al suo partner Matteo Panero ha forgiato generazioni di tangueri in Italia, ed organizza, sempre con Matteo, Il Firenze Tango Festival. Un evento che ogni anno richiama, in una delle città più belle al mondo, ballerini da ogni angolo del pianeta, grazie ad una organizzazione impeccabile e ad una location , il Teatro tenda Obihall, che offre una acustica davvero senza eguali. Scopriamo dunque i segreti di Patricia. Buona lettura. 




Il grande pubblico ti riconosce soprattutto come l'organizzatrice, insieme a Matteo Panero, del Festival Internazionale di Tango Argentino di Firenze. Quale il segreto del successo di questo evento? 

Grazie Sabino per darmi l’opportunità di esprimere alcuni pensieri su questo argomento.
In tanti ci conoscono principalmente come organizzatori di grandi eventi tangueri come il Firenze Tango Festival. Il nostro unico lavoro pero è quello di insegnanti di tango. Nè il Festival nè le serate di ballo ci “fanno campare” e per questa ragione penso che in primo luogo il successo del FTF sia sempre stato quello di mettere come primo obiettivo la qualità dell’evento stesso, e non quello del guadagno o dell’autopromozione. E in questo rientra una location adeguata e idonea come il Teatro Tenda Obihall, il servizio curato nei minimi dettagli, un grande staff di collaboratori e una segreteria preparata, la selezione degli artisti ecc.




Nonostante tutte queste edizioni la tua passione rimane intatta? 

Si, anche se pensavo che la fatica dell’organizzare questo evento con il tempo sarebbe stato sempre meno. Invece non è proprio così… Però si, mi piace comunque ancora, e ogni volta mi diverto un sacco alla fine. Ci sono tante persone simpatiche e gente che viene dal lontano, vedo che la gente si diverte e balla tantissimo e si fanno tante nuove amicizie. Il clima è sempre magico e alcuni ci chiedono ogni volta perché non lo facciamo due volta all’anno .. aiuto!




Il "mestiere dell'organizzatore" spesso risulta uno dei meno gloriosi nel mondo del tango? Come ci si costruisce un potente parafulmine per respingere critiche del pubblico, capricci degli artisti, problematiche di carattere logistico-pratico? 

Avendo una segreteria organizzativa paziente, gentile e distaccata che faccia da parafulmine! . Le critiche quando sono state costruttive le abbiamo sempre ascoltate e nel tempo questo ci è servito. A volte sono assurde, quando ci danno la responsabilità per cose per le quale non possiamo fare niente (la lamentela più frequente arriva dalle signore sole che non sono contente dei partner che la segreteria le ha trovato). Per quanto riguarda i capricci degli artisti, per la nostra serenità, li accontentiamo fin dove possibile. Se i capricci sono troppi valutiamo se vale la pena continuare o interrompere in futuro la collaborazione. Il problema vero potrebbero essere gli imprevisti di natura logistico-pratico. Ci sono sempre stati, in passato di più, ma ogni anno ci troviamo davanti a delle sorprese dell’ultimo momento. In quei casi bisogna avere pronto un piano “B”, e se non c’è pazienza... Se abbiamo fatto tutto per organizzare bene le cose a volte bisogna anche accettare che qualcosa possa andare storta.




Quali sono secondo te gli elementi che rendono grande un evento? Artisti di fama internazionale, splendide location, pubblico internazionale, livello alto di Tangueros...? 

Tutto insieme. Una cosa è anche una conseguenza dell’altra: artisti famosi (inclusi i dj e musicisti) attirano un pubblico internazionale e la notorietà degli artisti attira tangueros di alto livello. Le locations devono essere soprattutto funzionali: buona acustica, grandi in proporzione alla gente che ci si aspetta, ma anche accoglienti con la luce giusta, tavoli e sedie a sufficienza, ecc. E poi ci vuole lavoro, impegno e passione per quello che si propone.




Il calendario degli eventi tangueri risulta sempre più fitto. Come si riesce organizzare un evento di grande portata nonostante l'offerta enorme di milonghe, festival, maratone? 

Credo che la gente ormai faccia una selezione in base anche alla reputazione dell’evento stesso. Vedo che nuovi organizzatori fanno a volte fatica a organizzare degli eventi perché la gente non si fida più così facilmente. Dall’altra parte però il popolo tanguero è cresciuto e per ogni gusto c’è una proposta.
Il punto resta lo stesso: se l’evento è organizzato con amore e professionalità guadagna sicuramente punti nella scaletta degli eventi interessanti. 




Come giudichi il rapporto con gli artisti con cui lavori ( ballerini, dj)? Preferisci che lavorino in esclusiva con te nell'area limitrofa alle tue locations? 

Per quanto riguarda i ballerini preferisco che lavorino in esclusiva nella mia città, salvo accordi speciali. Mentre ai dj non abbiamo mai chiesto l’esclusiva perché non ne vedo la necessità.




Qual’è l'evento o l'edizione a cui sei più legato? Quali gli artisti con cui hai un rapporto più stretto? 

La quarta edizione nel 2005 la ricordo come la più importante: abbiamo fatto un importante cambiamento scegliendo di trasferire il Festival nel grande Teatro Tenda di Firenze. Sono legata al Festival deI 2011 che ricordo come l’edizione in cui abbiamo visto per l’ultima volta Andrea.
Sono contenta di aver avuto ospiti al nostro Festival tanti maestri che ci hanno ispirato a livello artistico e umano. Gli artisti che sono stati con noi per più tempo sono Javier, Sebastian e Andrea, Ricardo e Laura, ed infine Felix Picherna e l’orchestra Hyperion che sono stati con noi fin dalla prima edizione. 




Cosa ti da' più soddisfazione nell'organizzazione di un evento? 

Il fatto di divertirmi e far divertire gli altri, conoscere tangueri nuovi e ballare con ballerini di buon livello. Vedere che la gente va a casa contenta di aver partecipato ad una bella festa di tango. 




Cosa ti fa più arrabbiare? 

Mi dispiace che alcuni partecipanti ed artisti del Festival abbiano una percezione alterata della manifestazione dal punto di vista economico: non sanno che nell’organizzazione e la gestione di un evento così grande raggiungiamo il nostro obiettivo al pareggio dei conti.
Per continuare a mantenere lo stesso livello di qualità è necessario l’aiuto di tutti: qualche artista ha capito la situazione e, con senso di responsabilità e disponibilità, non ha aumentato il proprio cachet, però per molte persone non è così chiaro: per esempio ogni anno riceviamo moltissime richieste per ingressi omaggi, a volte anche da sconosciuti. E poi non mi piace quando alcune persone parlano male dei Festival in generale, non capisco questa generalizzazione.





Con quali artisti avresti voluto lavorare ma non ci sei mai riuscito? 

Fin dalla prima edizione avrei voluto invitare Gustavo Naveira e Gisele Anne. Purtroppo supera le nostre possibilità, se un giorno troveremo uno sponsor forse ci riusciremo . 




Quali consigli daresti a chi per la prima volta vorrebbe organizzare un evento di tango? 

Se deve essere un Festival consiglio di iniziare “piano”, per poi renderlo più grande nel tempo. E’ importante scegliere bene il periodo e tenere presente di altri eventi simili ai quali è sempre consigliabile non sovrapporsi. Infine cercare di informarsi bene, magari anche con altri organizzatori per un confronto relativo all’organizzazione generale e agli adempimenti assicurativi e fiscali. 




E' possibile realizzare eventi in sinergia con altri organizzatori? Ti piace partecipare ad eventi non tuoi?  

Ho sempre avuto questa idea di organizzare una festa con tutte le associazioni di Firenze. Poi nell’estate scorso insieme a un altro insegnante abbiamo iniziato a lavorarci. All’inizio non è stato facile perché' c’era un pò di diffidenza che è stata poi superata e per Natale abbiamo fatto una festa di beneficenza tutti insieme. Il popolo tanguero è rimasto piacevolmente sorpreso da questa iniziativa. 

Certo che mi piace partecipare a eventi non miei, anzi è molto più rilassante andare nelle milonghe degli altri e non doversi sentire responsabile per qualunque cosa. 




Ed ora quattro domande " fuori dagli schemi".
Quale evento non tuo avresti voluto organizzare? 

Forse uno dei primi Festival di Sasso Marconi. In particolare mi ricordo con tanta allegria di un’edizione in cui c’era un fantastico cast di maestri e l’orchestra “Los Reyes del Tango”. Si ballava all’aperto, sembravano tutti rilassati e contenti di ballare con la musica dal vivo alternata dalla selezione di Felix. Era uno dei primi Festival in Italia e la gente partecipava con grande entusiasmo … 




Preferisci i festival o le maratone, e perché ? 

Mi piacciono entrambi se organizzati bene. Il Festival di buon livello offre molte opportunità per vivere la cultura del tango: diversi artisti di fama internazionale, musica dal vivo, eventi culturali, spettacoli, tangueri che arrivano da lontano e alcuni da molto lontano, insomma è una festa.
Alle maratone quando posso vado volentieri per ballare tanto e bene. Credo che ci si possa divertire in entrambi i tipi di evento se si fa una giusta selezione. 




Come giudichi complessivamente il livello delle milonghe e dei grandi eventi italiani? Migliore o inferiore rispetto a quello europeo? 

Direi che mediamente è un buon livello e anche superiore a quasi tutti gli altri paesi europei dove ho ballato fino ad ora. 




Secondo te nel tango esistono dei clan? La loro presenza può risultare determinante per il successo o il fallimento di un evento? 

Si, i clan esistono.. anche nella mia città. Credo che chi aspira ad essere “ammesso” in questi gruppi si senta più sicuro (…come raggiungere un obiettivo, p.e. arrivare alla cintura nera nello judo ). Possono promuovere ballerini, dj e milonghe di cui prima nessuno si era accorto. Quindi si.. possono aiutare a portare più persone a una serata, forse anche ballerini più esperti. Ma non credo che abbiano il potere di portare al fallimento di un evento. Anche perchè sono tante le persone che non sentono la necessità di fare parte di una categoria o di un clan, e in milonga frequentano gli amici, gente di qualunque età , principianti o tangueri esperti, tutti legati dalla stessa passione per il tango. 





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