Il lento, ieratico e sepolcrale, avanzare della voce in Tupelo, quasi come una sinistra cavalcata vocale dagli inferi ci introduce a The Firstborn is Dead. Un capolavoro del 1985 firmato Nick Cave and the Bad Seeds. Ogni brano di questo gioiello rappresenta una personale traduzione degli incubi di Nick, uno dei visionari artisti dell'ultimo trentennio. I fantasmi musicali della sua Spoon River si alternano in una macabra processione.
Il blues delle origini in Black Crown King , il Bob Dylan più malato che abbia mai ascoltato in Wanted Man, il grande padre della musica nera in Blind Lemon Jefferson. Un cocktail di lamenti e riflessioni amare sulla solitudine e su di una vita senza redenzione. Dopo From Her to Eternity, Nick Cave decide di interpretare in maniera assoluta la musica nera delle origini , di vestire i panni di Hooker e Presley di rievocare e resuscitare dall'anonimato il gospel e le folk balda dei primi del '900.
Quando ascolto questo lp mi pervade un senso di gelo, il brivido di attraversare un museo di fantasmi personali del mitico Nick. E'un viaggio, o meglio una odissea di fallimenti e redenzioni… ed il naufragare non é certo "dolce". Il primogenito é morto, ma ad ogni ascolto risorge…
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