lunedì 14 marzo 2011

Il Tango metafisico: esperienza onirica al Salone delle Fontane



Il riverbero della metafisica nel tango. Un’esperienza della mente ancor prima che dei sensi.


Ballare al Salone delle Fontane vuol dire d’incanto trovarsi al centro della storia, di un viaggio che affonda nel rigore dell’architettura razionalista e ci proietta in una dimensione onirica. Come se potesse una semplice serata di tango, una milonga per quanto straordinaria, ricreare le emozioni e le sensazioni di vivere in un quadro di De Chirico, muoversi da protagonisti nei paesaggi urbani di Sironi.


Ogni volta che entro in questo luogo così potente nelle sue volumetrie e nei suoi silenzi assumo uno sguardo trasognato avvertendo un duplice stato d’animo: al centro di un grande evento come tutti quelli che ivi si svolgono e contemporaneamente ai margini di uno spazio che fagocita con la sua maestosità il movimento.


Sabato scorso i Mascalzoni Latini (Carlo, Giuseppe, Mauro, Paolo), un gruppo di appassionati amanti del tango hanno organizzato un evento bellissimo , suggellato da una splendida performance dei talentuosi Claudio Forte e Barbara Carpino.


Alle 22.00 in punto come in un rito sacrale è scattata la milonga, e subito si è accesa la magia. E’ impagabile osservare dal pulpito della consolle come, in virtù di un segreto indicibile, le coppie che ballano sembrano inconsapevolmente formare un movimento coreografico. Quello che in altre location spesso appare confuso e vorticoso, al Salone delle Fontane si trasforma in un ordinata gestione degli spazi. Non capita tutti i giorni di ballare e mentre si distoglie lo sguardo dal partner scovare un gigantesco Severini sullo sfondo.


A questo aggiungo lo show di Claudio e Barbara. Ormai poche coppie in Europa raggiungono la qualità, la densità di movimento, la tensione emotiva e la complicità dei due giovani talenti siciliani. Hanno sciorinato tutta la loro abilità tecnica coniugata ad una intensa interpretazione ritmica in quattro brani diversi fra di loro ma con un comune denominatore. Un altissimo livello di esecuzione dove i boleos di Barbara e l’apparente semplicità con cui Claudio risolve complesse dinamiche rappresentano le gemme. Ma forse la punta di diamante rimangono i boleos della Barbara… ancora sento risuonare nellle mie orecchie e nella mia mente il loro sciabordio, mentre puntuali sottolineano la musica, qualsivoglia sia l’orchestra, dal Fresedo di Tigre Viejo al Varela di Fueron Tres Anos.


Alla fine, quando la milonga è terminata, mentre abbandono il Salone delle Fontane ho la percezione di aver lasciato una parte del mio animo in quel luogo, in quella serata.


Ringraziando dunque i Mascalzoni e Carlo Paolantoni per avermi fatto vivere questa esperienza, involontariamente già prendo il biglietto per il viaggio di ritorno.


Un ritorno che si chiama Roma Tango Meeting 4.


Vedo già dipinto in un immenso murales razionalista Chicho, Damian , Sebastian, Fabian…


La magia del tango è davvero senza fine.