mercoledì 29 ottobre 2008

Cannibal Holocaust, la discesa negli inferi


Se amate gli animali, ... ma anche gli uomini, vi sconsiglio di vedere Cannibal Holocaust. Dal 1979, questa pellicola del maestro Ruggero Deodato, suscita scandalo, riprovazione, sdegno e disgusto. Sottolineato dalla musica superba di Riz Ortolani, un professore di New York va in Amazzonia alla ricerca di quattro fotoreporter scomparsi, salvo scoprire che, nella tribù degli indios dove erano stati ospitati, i quattro giravano snuff movies. Tantissime le scene stracult, in una escalation parossistica di violenza, tra cui il maialino sventrato da un giovanissimo Luca Barbareschi, o il feto dilaniato di una sconosciuta Serena Grandi.
Cannibal Holocaust, il delirio di un'epoca.

SWANS: L'urlo apocalittico di Gira


Se giungesse l'Apocalisse nella nostra civiltà industriale, questa avrebbe il suono freddo, metallico e dissonante degli Swans di Mike Gira. Violenza metropolitana, assenza di sentimenti, droghe, sono i temi ricorrenti delle liturgie parasepolcrali di Gira, che ora urla, ora sussurra il disagio di una vita che equivale ad una trappola. Non si parla di disagio esistenziale o ribellione giovanile. Qui si affronta il conato di un'umanità naufragata che si rompe le unghie per approdare ad una landa desolata.
"Take me down/ Into the cold dead earth "

The Long Good Bye, the definitve Raymond Chandler


Quando penso a quel magnifico genere americano che è l'Hard Boiled, la prima immagine che riempie la mente è Philip Marlowe ne Il Lungo Addio. Un romanzo straordinario che vede protagonista un investigatore freddo e cinico che sotto una rude scorza cela un'anima idealista. Tra i fumi dell'alcool in una Los Angeles spettrale Marlowe scende nel Cuore di tenebra dell'amicizia per risalire più disilluso che mai.
The Long Goodbye

Un movimento etereo: la fluidità di Pablo Inza


Scrivo questo post dopo l'impulso procuratomi dal Friuli Tango Festival che lo ha visto protagonista. Pablo Inza, per chi ha fortuna di incontrarlo, è un ballerino straordinario, che lavora molto sulla melodia musicale, ma raggiunge vette incontrastate nella fluidità del movimento. L'ho visto esibirsi ed insegnare con tante partner, ma per me rimane un unicum nel panorama mondiale tanguero per la sua combinazione di didattica e movimento. Tutto in Pablo fluisce, scorre, come se fosse un fruscio leggero a solcare il piso. Non è la solita sventagliata di ganchos, saltos e quant'altro, ma figure complesse che si dispiegano come se da uno scrigno un0ignota formula algebrica rivelasse movimenti, posizioni corporee, posture morbide e comode. Non ho mai visto Pablo ripetere un'esibizione, forse perchè ama l'improvvisazione, l'istinto primordiale di "recitare" mosso da una musa sconosciuta. Ed ogni volta resto affascinato da questo "anti-divo" che con naturalezza e semplicità spiega i segreti di un movimento a lezione o rivela in esibizione soluzioni dinamiche e figure inconsuete.

HALLOWEEN TANGO MARATHON


Cool!!!
HALLOWEEN TANGO
Venerdi 31 Ottobre 2008 - Mantova
Grande maratona di Halloween all'Arci Tom di Mantova
(Piazza Tom Benetollo)
si balla fino alle 5 del Mattino
Ore 20.00 cena con Specialità culinarie a Base di Zucca
alle 21.00 lezione livello avanzati con
Marcello Schena e Maria Elena Macchini
Dalle 22.30 milonga e
dopo mezzanotte
Esibizioni di
Claudio Forte /Barbara Carpino
&
Marcello Schena / Maria Elena Macchini.
D.J. Set by SuperSabino "Tango Groove Master"
Nico
Ore 5.00 colazione insieme
Ingresso 10 Euro
cena a prezzi popolari
Lezione + Milonga 15 Euro
per informazioni e prenotazioni: 3491694591 Nico, portioli@inwind.it
ARCI PROVINCIALE DI MANTOVA
TOM CENTRO CULTURALE GIOVANILE DELLE IDEE ARCI
Piazza Tom Benetollo
46100 Mantova
T. +39 0376 2853

mercoledì 22 ottobre 2008

Crash, Ballard o della deumanizzazione dell'eros


Lo scontro automobilistico come sintesi delle pulsioni erotiche ed orgiastiche. Crash è l’affascinante romanzo di James G. Ballare, uno dei più rappresentativi autori americani contemporanei. Con una prosa algida e quasi disturbante nella sua analisi entomologica della realtà, lo scrittore narra la perversione di un gruppo di persone, apparentemente normali, che si eccitano negli scontri automobilistici. Potente metafora della società contemporanea feticista e chiusa su di sé che vive ormai della più fredda routine orgiastica mentale. Da questo romanzo è stato tratto un bel film del maestro canadese, David Cronemberg,filmaker de Il Pasto Nudo. Dal rifuto per un presente deumanizzato la passione per il metallo, una lamiera priva di umanità, … quanto siamo lontani da Blade Runner.

La Bibbia Post Punk di Simon Reynolds


Sette anni epocali: 1978 – 1984, dopo il Punk.

“Post Punk” è un libro fantastico di Simon Reynolds, uno dei più grandi critici musicali di ogni tempo. Oltre settecento pagine avvincenti, prive di seghe mentali, sco***zonature, per narrare con un afflato biblico uno dei periodi cruciali per la musica contemporanea. Dalla No wave newyorchese, al funk mutante, alla disco punk passando per Ballard e Burroughs, “cattivi maestri” di quegli anni. Assolutamente impedibile. È edito dalla ISBN e dovreste facilmente trovarlo in libreria.

Julio Balmaceda y Corina De la Rosa: Tango Forever


Veder ballare Julio e Corina equivale a rivivere nella durata di un tango, la storia di questo incredibile ballo. Un dispiegarsi di eleganza, leggiadria, passione ( nel senso più puro del termine), teatralità ( nella versione purificata da ogni effetto caricaturale). Questi due artisti regalano sia durante le loro lezioni, che durante le performances, un caleidoscopio di emozioni. Dal passo felpato di Julio, quella camminata inimitabile che pare come un aliante accarezzare il piso, all’eleganza mai esagerata di Corina. E poi sobre todo una eccelsa musicalità, che abbina alla ritmica una chiave melodica superba. Un esempio fra tanti il vals la cui lettura è a dir poco inimitabile. Julio e Corina sono ormai diventati un classico. Ogni volta una garanzia con un quid di differenza che li rende inimitabili. E classici sono diventate le performance di alcuni brani. Ci sono infatti dei pezzi che da cavalli di battaglia di questa pareva sono diventati quasi di loro proprietà,… ci vorrebbe il copyright… ne cito in ordine sparso: Malena e Morena, track super trendy di Morgado. Ma ciò che mi preme suggerire è anche il grande lato umano di Julio e Corina, la loro simpatia e… ormai sono rimasti loro la coppia per eccellenza nel tango. Fra i grandi maestri, sono quelli che, coppia anche nella vita resistono da più tempo. Devo ammetterlo ho un debole per loro, ma anche per il loro mettersi in gioco ogni volta, e allora rimando su Youtube al videoclip di “Pà bailar” dei Bajofondo, dove Julio e Corina ne danno una parodia After Dead or Living Dead.

Julio e Corina, la grande forza espressiva del tango

domenica 19 ottobre 2008

CAFE DE LOS MAESTROS


Un lungo intenso viaggio fra i reduci della Golden Age tanguera.
Una versione "tanguera" del Buenos Vista Social Club, anche se non c'è il genio di Ry Cooder.
Ma merita una visione, e soprattutto un ascolto.

STRAIN: IL KILLER COSTA 5 RINGGIT


Mayo (Cavallo coraggioso) è un algido killer che uccide per 5 ringgit, l'equivalente di un c***o.
Ma quando incontra Shion, una baby puttana che si prostituisce per mantenere la madre malata, si rifiuta di farla fuori ed automaticamente si schiera contra la yakuza. Da questo evento, si scatenano una serie di circostanze che lo porteranno ad un destino dagli esiti tragici.

Un plot complesso per uno dei più bei manga di sempre, farcito di violenza senza redenzione, sesso, ritualità mafiosa. Su tutto la voglia di superare lo "Strain" un incrocio ineluttabile di destino e legami di sangue.

Disegni : Ryoichi Ikegami
Testi : Buronson

Le Vite dei Cesari - Svetonio


Vita dei Cesari è una raccolta di 12 biografie dedicate a Cesare e agli imperatori da Augusto a Domiziano, scritte con lingua chiara e semplice, senza prolissità o ricercatezze, con stile rapido e colorito. Il racconto è condotto attraverso un insolito cumulo di notizie storiche, aneddoti, pettegolezzi e indiscrezioni che gettarono una singolare luce sulla vita privata degli imperatori. Questa ricchezza di materiali dà alla narrazione un’impressione di frammentarietà e insieme di estrema vivezza quotidiana, e costituisce una fonte storiografica di grande importanza.

MASTERPIECE:LIBERTANGO


Otto tracce, un capolavoro assoluto: LIBERTANGO

sabato 18 ottobre 2008

HEROES: IL CAPOLAVORO DEL DUCA BIANCO


A Berlino, David Bowie respira una temperie mitteleuropea fin de siecle, e partorisce l’algido, cerebrale, bellissimo Heroes. Un lavoro straordinario, che si avvale del genio di Brian Eno e delle chitarre di Robert Fripp. Avanguardie e ballate struggenti, sintetizzatori e nuances kitsch. Su tutto la title – track, forse il capolavoro del Duca Bianco. Un disco da portare su un’isola deserta e riascoltare… sempre

MANIMAL: L'URLO PUNK DI DARBY CRASH


Sporchi, brutti ma con una potenza live senza eguali. Arrivavano dalla California, rappresentando il simbolo per eccellenza del declino della “Western Civilization”. I Germs. Il più leggendario gruppo punk – rock americano. Formatisi nel 1977, dotati di una tecnica quasi nulla, rappresentano l’altra faccia, quella oscura del sogno americano. A guidarli un’icona distruttiva, Darby Crash, il vocalist, fanatico di David Bowie, morto di overdose a soli ventuno anni. Frontman dotato di carica animalesca, rese indimenticabili le performance live del gruppo che assurse all’immortalità per una sola manciata di brani racchiusi in un solo lp. GI, la sigla che sta per Germs incongnito include i ferocissimi singoli, quali Forming, Manimal, We must Bleed. Dissacranti e osceni testi urlati dall’ugola sguaiata ed eccessiva di Darby Crash. Con i Germs il punk californiano abbandona l’ironia e la parodia dei “gioiosi” Ramones, per diventare un’irrefrenabile onda di violenza catartica. Lontani dalle major, vicini alle gente. Up to the top Manimal!.

mercoledì 15 ottobre 2008

SILENCIO: Si balla il tango!


Silencio ahora el tango. Brani ballabili al 100% in milonga, suonati con passione ed energia. Questa la cifra stilistica dell’Orquesta Silencio, un combo di artisti provenienti da Argentina, Uruguay ed Italia. Li ho sentiti suonare personalmente in più occasioni di cui l’ultima al Festival Internazionale di tango a Torino nell’aprile 2008, e li trovo incredibilmente ballabili, nonostante gli arrangiamenti siano molto personali. Ma se questo spesso risulta il tallone d’achille di molte band, per i Silencio è uno dei cavalli di battaglia, ed in tal senso invito a recuperare i loro 2 cd, ma noto con piacere che secondo quanto annunciano sul sito, ne stanno per sfornare un terzo. Ai più salterà subito all’occhio il genio travolgente al bandoneon di Betancor, motore dell’orchestra, con il suo incontenibile ed indemoniato bandoneon made i Uruguay. Tra le tracce che preferisco le rese di classici piazzolliani quali preparense e milonga del angel, oltre a Caseron de tejas e la milonga La Trampera.

E allora pronti a ballare il tango? Silencio

DALLA SICILIA I FANTASTICI QUATTRO



NWOIT - NEW WAVE OF ITALIAN TANGO. Mi è venuto in mente questo acronimo pensando a questi talentuosi tangueri che in tempi rapidissimi hanno scalato le vette del panorama tanguero internazionale, oltre che per essere gli organizzatori del Siracusa Tango Festival, anche per le loro indubbie capacità. Claudio Forte & Barbara Carpino ( neosposi), e Fausto Carpino & Veronica Toumanova, coniugano la tradizione del tango salon con l’innovazione delle dinamiche del tango nuevo, sempre in un mix equilibrato. Mi piace nelle loro esibizioni questo ballare sicuro, che deriva da un’estrema padronanza dei mezzi tecnici, affiancato da una attenta musicalità. Uno dei termini che meglio lego è sicuramente versatilità, su You tube si possono facilmente reperire dei loro video, e notare come tranquillamente passino da un viejo Donato, a un Di Sarli, da vals di D’Arienzo a musiche più eterodosse, quali ad esempio una traccia di Elisa. In certi movimenti di Claudio scorgo quell’eleganza e quell’accarezzar il piso di Julio Balmaceda, così come mi piace molto l’estrema personalizzazione del ballo e degli adornos di Barbara, di sicuro non ha nulla da invidiare ad affermate ballerine d’oltreoceano. Fausto e Veronica, dotati di grande tecnica e di quell’istintualità che deriva dalla giovane età mi fanno impazzire per quella innata capacità di improvvisare e di giocare con il corpo e i movimenti nello stretto. Ricordo di loro grandi numeri nella milonga affollata di notte sulla spiaggia a Siracusa. Mi mette di buon umore il pensare che si balli così ad alto livello in Italia e che soprattutto i quattro possano sempre migliorare, d’altronde l’età gioca a loro favore.

LUNGA VITA AD ENRICO RAVA!


Ne sono certo. È Enrico Rava, il più grande jazzista italiano di ogni tempo: al dilà della fama, al di là del suo personaggio. Ogni volta che ascolto un suo disco, dai capolavori editi ECM, Pilgrim and Stars o Easy Living, agli altri stampati da CAM, Full of Life, o le miriadi di collaborazioni, sento un piacere incommensurabile. Il piacere del jazz ai massimi livelli, il suono lirico e denso di una tromba che ha pochi eguali al mondo. Enrico Rava, triestino di nascita, ma milanese d’adozione, cosmopolita, ha avuto la fortuna da giovane di incontrare sul suo cammino mostri sacri quali Gato Barbieri, Steve Lacy e soprattutto il compianto Chet Baker. Il suo peregrinare fra Italia, USA e Sudamerica ha riempito il suo suono di mille colori, mille sfumature, facendone un artista estremamente versatile, ma sempre con una forte personalità. La discografia di Rava è sconfinata , basti pensare che ha collaborato in Italia con tutti i più importanti jazzisti e sessionman, da Aldo Romano a Massimo Urbani, Franco D’andrea, Enrico Perianunzi e negli anni ’80 con le big band internazionali di Gil Evans e Cecil Taylor. Se dovessi consigliare un album, direi, forse anche per la facile reperibilità, Easy Living della ECM. E il bello è che Non si ferma qui, il nostro Enrico. Continua il suo straordinario viaggio nei territori del jazz.

Lunga vita ad Enrico Rava!

martedì 14 ottobre 2008

INVIDIA


Che c**o che hanno i neotangueros al giorno d’oggi. Come li invidio. Chi inizia a ballare ora, non ha che l’imbarazzo della scelta sia per quanto riguarda l’offerta didattica che per le milonghe. Quando ho iniziato ad avvicinarmi al mondo del tango, il lontano 1998, non c’era un emerito ca**o: le feste erano soltanto una all’anno e i maestri si contavano sulle dita di un mano, per non parlare del livello di ballo. Oggi?, beh le nuove leve acquisiscono dinamiche e proprietà di movimento che prima necessitavano di anni. Ho conosciuto ragazzi italiani, e non che ballano solo da un anno e mezzo, e… Oh my God, come mi sarebbe piaciuto approcciare il tango ora…

Dance 'til your death!

IL GENIO DI PIAZZOLLA, LA CLASSE DI KREMER


"Tracing Astor", è l’omaggio al grande Piazzolla, da parte di un altro mostro sacro, il violinista lettone Gidon Kremer, uno dei virtuosi per antonomasia con l’archetto. Emerge dall’ascolto delle tracce, un suono scarno, essenziale ma non autoreferenziale che non cede affatto agli stereotipi sensuali del tango. Un’eleganza algida ed altera che colpisce per la sua bellezza, merito anche della bravura eccelsa degli autori. Un disco da recuperare, non so se sia di facile reperibilità, è del 2001, per godere del fascino di tracce come La calle 92, o di un classico “minore” qual Chiquilin de Bachin. Su tutto l’ombra di Kremer, che gli appassionati di classica ricorderanno certo per le performances al fianco di direttori quali Bernstein, Abbado, von Karajan, Maazel e le esecuzioni di autori contemporanei quali Nono, Glass, Part, Adams.

AMUSEMENT PARK, VENERDI' 17 OTTOBRE 2008

INDUSTRIAL TANGO milonga per te...
Amusement Park via Fogazzaro 8/D Padova
presenta
un'altra bellissima serata di tango insieme
venerdì 17 ottobre 2008
ore 22,30 - 3,00
D.J.Set by SuperSabino "Tango Groove Master"
(selezioni classiche con tandas y cortine)

ingresso milonga: 5 euro (esclusa consumazione) ( tessera ASI)

info e prenotazioni: 339/4762841 Antonella; 347/9061425 Paolo

lunedì 13 ottobre 2008

SIRACUSA TANGO FESTIVAL: LA STORIA SULLE NOTE DEL TANGO


Quando prendo il volo di ritorno da Catania, penso di aver vissuto un sogno, e mi assale un mix di nostalgia, malinconia e soddisfazione di aver vissuto una grande esperienza. Sto parlando del Siracusa Tango festival, un evento che da due anni, segna l’estate tanguera con un’offerta di stage, musica e show ad alto livello. Parto dall’Ortigia, da quel meraviglioso luogo crocevia di cultura e storia, che è una delle classiche location, una milonga all’aperto dove ballerini provenienti da tutto il globo si divertono con un ‘energia che ha pochi eguali in giro. Si balla in città sempre fino alle 2 di notte, alla mitica FONTE ARETUSA, poi… Poi ci si imbarca e si approda dopo dieci minuti di navigazione su una spiaggia, dove si consuma la notte fra le stille di sudore che si confondono con le note di qualche struggente tango remixato dalla risacca delle onde, fino a raggiungere l’alba. Due edizioni di questo festival, ma ci vorrebbe un anno per descrivere le sensazioni che mi provocano questi giorni, dico solo è dannatamente cool!!!. Come sono unici e grandi Claudio Forte e Barbara Carpino, due incredibili talenti tangueri capaci di creare una kermesse splendida, all’insegna di un clima squisitamente informale che regala location irripetibili per atmosfera. L’edizione del 2008 ha proposto anche una milonga pomeridiana: una isola galleggiante sul mare. Unbelievable.MILONGA ZEN! Ho messo musica la domenica, ed è stata un’esperienza catartica, il pubblico sotto, in basso, io di sopra,mi sembrava di essere in radio, e mentre passavo i pezzi, lo stupendo staff del STF, in particolare Aldea, una fata del luogo, mi rifocillava con frutta fresca e drink. In più mi gustavo delle avvenenti fanciulle in costume. Che cosa si desiderà più della vita? E i maestri del Festival? Top level tutti, ma over the top Julio e Corina. Siracusa tango festival, ca**o non vedo l’ora che arrivi giugno 2009.

Tango is cool!

LA VOGLIA DI BALLARE


Per fortuna vedo che in giro qualcosa sta cambiando. Sta finalmente scemando quella stupida e triste polemica sugli stili del tango. Ho parlato di recente con organizzatori di milonghe, maestri e dj i quali mi danno conferma su una cosa che ho sempre capito da tempo: LA GENTE HA VOGLIA DI BALLARE E DIVERTIRSI e della polemica sugli stili risponde con quattro lettere F**K!!! Forse esisteranno0 ancora i talebani, ma iniziano ad emarginarsi e vivere nei loro ghetti. E' una polemica soltanto nostrana, provate in Europa a chiederlo a tedeschi, olandesi, svizzeri, greci, svedesi, che mediamente hanno un buon livello di ballo e vi liquideranno con SH*T!. Dopo che una persona passa una settimana di lavoro con i co***oni tritati dal lavoro e dai ca**i personali vuole soltanto divertirsi, bruciare l'energia che ha dentro, conoscere gente simpatica e fottersene del resto. E' per questo che amo i grandi festival, i meeting internazionali, dove c'è relax e solamente voglia di ballare.

THE WILD BUNCH: IL PIù GRANDE WESTERN DI TUTTI I TEMPI


Il più grande western di tutti i tempi esce quando il genere è ormai sepolto. Sam Peckinpah, il maestro del montaggio alternato, regala nel 1969, in piena epoca della contestazione, The Wild Bunch, in italiano il Mucchio Selvaggio. È uno dei miei dieci film preferiti di sempre, sia a livello tecnico che per il soggetto: una banda di fuorilegge rapina un carico d’armi per uno spietato generale messicano che allorquando si accorge della sottrazione di una cassa da parte di uno della gang decide dopo una serie di torture di ucciderlo. In quel momento firma la sua condanna a morte, Pike Bishop il capo della banda scatena una carneficina da cui non si salverà nessunoi. Un’epopea incredibile sui miti del west di frontiera, ormai prossimo alla decadenza, dove troneggia l’amicizia virile, l’unica vera amicizia. Non ci sarà mai più nessuna pellicola ingradi di riprodurre quelle sensazioni, quella voglia di sfidare il mondo andando incontro alla morte. Un ideale quello dell’amicizia virile che il cinema contemporaneo sembra aver dimenticato. A me piace ricordare la risposta che riceve dai suoi amici il leader Pike Bishop quando chiede loro: “Andiamo?"
"WHY NOT?"

Il resto è sangue e leggenda.

THE BLACK DAHLIA, UNA DISCESA NEGLI INFERI


Lee, Dwight ed Elizabeth. Questo il terzetto portagonista di Black Dahlia, il capolavoro di James Ellroy, il più grande scrittore di noir vivente. Una discesa nei meandri più oscuri dell’io umano, in una Los Angeles nera e crudele che non regala speranze ma solo dramma, tensioni, paure. Dove è la verità? La risposta in un corpo martoriato nella morgue.

VIOLENCE JACK: JOURNEY THROUGH THE HUMAN VIOLENCE


Malgrado la violenza eccessiva e quasi splatter, tale da recar disturbo ai più, VIOLENCE JACK è per me il capolavoro del genio orientale dei manga Go Nagai. Un fumetto che ha impegnato il maestro anni, intorno a questo progetto che parte dalla catastrofe del Kanto, regione di Tokyo, che a causa di un terremoto di devastante potenza si trasforma in un panorama apocalittico alla Mad Max. E’ tra queste lande desolate, abitate da bande di teppisti e assassini che si muove Violence Jack, un personaggio uscito dal nulla, enorme che brandisce come arma un gigantesco jacknife (coltello). Il manga si dipana narrando le avventure, lotte, del protagonista con temibili avversari, il cui capo è il leggendario Slum King. Un plot quasi banale e tipico, che lascia però spazio alla fervida fantasia del lettore, ipnotizzato da una violenza paroissistica e terribile, che fa scempio di tutto ciò che incontra, dalle donne i bambini, agli oggetti. Su tutto campeggia la forza bruta e disumana di Violence Jack, un personaggio al di là del bene e del male, perdirla in termini nietzscheani, che ha la capicità di suscitare e provocare comportamenti violenti anche nei soggetti più miti. Consiglio a tutti di recuperare il manga in video edito dalla Shin Vision e gustarsi il grande ed inimitabile Violence Jack..

DAREDEVIL:The man without fear


Un supereroe cieco e super tormentato. Un unicum nel panorama mondiale dei comics. E’ Devil, l’uomo senza paura, figlio di un pugile fallito divenuto cieco in seguito ad un incidente automobilistico con un camion che gli versa del liquido radioattivo. Da quell’evento, Matt Murdock, perde la vista, ma acquista dei sensi ipersviluppati, in particolare un udito e un sesto senso in grado di fargli percepire qualsiasi oggetto. Amo Devil per la sua rappresentazione realistica di un quartiere di New York, Hell’s Kitchen in mano perenne alla malavita. Armato dei suoi soli ipersensi e di un manganello lotta contro criminali dotati di gran di poteri e non. Devil è celebre per il suo costume rosso con i “cornetti. Lo amo soprattutto per le caratterizzazioni dei suoi antagonisti, da Elektra, esperta in arti marziali, dapprima sua avversaria poi donna desiderata, a Kingpin, boss della mala di New York e Bullseye vera e propria nemesi. Ma nella mia memoria è scolpito il Devil di Frank Miller, forse il più grande autore di fumetti di tutti i tempi, che ne fa un eroe dark e tormentato, sempre in lotta con la coscienza e la legge ( nella vita reale, Matt Murdock è un avvocato). Andate a leggervelo il suo Devil e sprofondate negli abissi inquieti della sua esistenza.

giovedì 9 ottobre 2008

TANGO DA SFOGLIARE: IL TANGO RITROVATO


"Non l’ennesima storia del tango, non un manuale, non un racconto, né un’autobiografia. In queste pagine il lettore troverà piuttosto una sorta di reportage, un percorso nel vissuto attuale del tango argentino, a partire dal nuovo grande successo che sta conoscendo in tutto il mondo. Ad animare questo itinerario è l’esperienza più che ventennale dell’autore, fatta di viaggi, di letture e di un’intensa frequentazione del tango nei differenti ambienti in cui esso vive. Un’esperienza che si offre come spunto per uno sguardo d’insieme sul tango, sul suo mondo e su coloro che lo praticano sia in Argentina che in Europa. L’autore intende smontare i più tenaci luoghi comuni associati al tango nell’immaginario collettivo e analizzare i comportamenti, gli atteggiamenti, ma anche le pose di chi pratica questa danza e ne condivide, nei più diversi paesi, abitudini e valori. Il volume si rivolge dunque non solo al pubblico degli appassionati, ma anche a chi guarda con curiosità a questo mondo e ne è attratto, senza capirne ancora i meccanismi di funzionamento, come pure a tutti coloro che, per interesse personale, culturale o di viaggio, si imbattono nel fenomeno tango e desiderano, dal di fuori, conoscere la chiave segreta del suo fascino".

HAIM BURSTIN - IL TANGO RITROVATO, Donzelli editore

Questa la prefazione di un bel libro che tratta finalmente il tango da un'angolazione altra che non il solito reportage pseudo-sociologico, o di pseudo-danza. L'autore, Haim Burstin, docente universitario a Milano e Parigi, oltre che essere un grande conoscitore della Rivoluzione Francese è un puntuale esperto del tango sia da ballerino che da cultore. Ci siamo conosciuti tanti anni a nella mitica milonga milanese dell'Arci Bellezza e di recente abbiamo fatto una lunga chiacchierata su questo volume edito da DONZELLI. Una bella idea per un regalo, sia per i neofiti che ancora non sanno tutto l'humus che c'è intorno a questo fenomeno, che per gli aficionados che troveranno una interessante incursione sulla querelle tanto in voga sugli stili di ballo. il tutto affrontato con un linguaggio avvincente e scorrevole. E allora subito un salto in libreria.



PABLO VERON y GISELLE ANNE: Dominguera!


Navigando sul web, mi sono imbattuto ovviamente su YOUTUBE, su una performance, credo abbastanza rara da vedere, di Pablo Veron accompagnata da Giselle Anne. Una sorta di All Star game. ballano Dominguera, una milonga classica del repertorio di Color Tango.
Sono rimasto a guardarla 3 volte di seguito. Come si è evoluto il tango, anche da scenario ed esibizione, c'è un campionario di movimenti e mimica che sembrano lontani anni luce da quello che c'è nell'happening odierno. Anche perchè i percorsi evolutivi di entrambi gli artisti sono stati differenti. Quello che invece trovo intatto è la carica emotiva che ne viene fuori.
Considero dunque questo video una chicca da gustarsi sprofondati in poltrona, godendo e riflettendo di un'epoca pre esplosione del tango worldwide.

Link del video http://www.youtube.com/watch?v=VJU6oxCIuDs

IL POTERE DI MILLE SOLI CHE ESPLODONO


Il potere di mille soli che esplodono. Alla fine dello scorso millennio Paul Jenkins e Jae Lee creano l’ultimo grande super eroe classico dell’universo Marvel: SENTRY. Alter ego forse del SUPERMAN della DC comics, è dotato di forza sovrumana e nessuno a parte Incredible Hulk e Void possono fermarlo. O forse può essere fermato da se stesso, da un Io tormentato che spesso non viene a patti con la realtà e cerca di sigillare la grande potenza derivante dal sole. Io consiglio di recuperare il suo contributo nella World Civil War e anche nella World War Hulk. Go ahead SENTRY

AVANTANGO, TANGO – JAZZ SUGLI SCUDI


Tango jazz ad alto livello. Y en el 2000 tambien by Avantango è un progetto musicale di Pablo Aslan (Contrabasso); Thomas Chapin (sax, flauto); Ethan Iverson (piano). Una rilettura non convenzionale, e molto coinvolgente, di alcuni classici di Piazzolla ( Bando), Salgan ( A Don Agustin Bardi), Pontier ( A los amigos) , composizioni degli autori, ( Telling Comment, Sabateando) e un Sidney Bechet ( Petit Fleur). Si respira l’aria super cool di New York, quella Grande Mela che da sempre si apre alle contaminazioni più gravide di spunti eterodossi, e la sala di registrazione, la Knitting Factory ne è testimone. Siamo nel 1998 ed è una tappa irripetibile, anche perché Chapin morirà poco dopo. Mi piace concludere con una recensione del combo che ne dà il Jazz Times “a collective of musicians who are not afraid to bend the rules of both jazz and tango. While some may want to call it tango-jazz, the music is much more than that”. Rinvigorire e dare nuova linfa al tango in alternativa al versante elettronico? Yes, we can.

lunedì 6 ottobre 2008

EL PAJARO, l'irresistibile leggerezza della ritmica


La ritmica di un ex batterista cresciuto con l'hard rock e l'heavy metal degli anni d'oro, da AC/DC a JUDAS PRIEST, dai BLACK SABBATH ai METALLICA; la musicalidad di un dj fra i più acclamati di Buenos Aires; la fluidità di un ballerino fra i preferiti dal grande pubblico. Possono convivere queste peculiarità? Risposta affermativa se il soggetto in questione è DIEGO RIEMER, meglio conosciuto come EL PAJARO. Forse per chi ama la ritmica, e movimenti in traspie uno dei migliori talenti in circolazione. Imperdibile!!!


AMUSEMENT PARK: LA MILONGA DEL NORD EST


Antonella, Paolo e Maurizio, quest’ultimo strappato da un destino crudele qualche anno fa. Sono queste le anime che hanno dato vita alla milonga stabile numero 1 in tutto il Nord Est: Amusement Park. Tante sono state le milonghe che in questi ultimi anni si sono aperte e… poi regolarmente chiuse. Per pochi intimi e per “puristi”, ma il venerdì a Padova rimane sulla cresta dell’onda come la Milonga par excellence. Quasi un appuntamento sacrale, come se fosse la messa domenicale di mezzo giorno, con i suoi riti e le sue certezze. Le certezze di avere sempre un’ottima musica, data la qualità dell’alternanza dei DJ in consolle, un pubblico numeroso e di buon livello, e dulcis in fundo prezzi contenuti, che affiancati dalla grande cordialità dei padroni di casa ne fanno un rendez vous irrinunciabile, sia in inverno con i suoi 300 mq di parquet che d'estate con una fresca e suggestiva versione outdoor. E la memoria va indietro a quando ai miei esordi ho inziato a “playing” tango at Amusement, ma anche a tutte le grandi coppie di maestri che si sono avvicendate con le loro lezioni/esibizioni: Esteban y Claudia, Javier y Andrea, Alberto y Alessandra, Claudia y Barbara, Joe y Lucilla, e tantissimi altri…. E allora per il grande tango in Veneto: Amusement Park…

A BETTER TOMORROW: JOHN WOO'S MASTERPIECE


Quando John Woo era ancora il re del gangster movie in salsa far aest. A Better Tomorrow, pellicola del 1986, made in Honk Kong, rappresenta forse il punto più alto della cinematografia del futuro regista di Face Off: tempi dilatati, sparatori interminabili, senso dell’onore e dell’amicizia, riproduzione parossistica della violenza, melodramma. Sono passati ormai vent’anni da questo capolavoro, ma la sua forza visiva ed impatto narrativo sono immutati. Mi fa impazzire una battuta fra i due gangster pronti a correre voltuamente al massacro: “Credi in Dio?Certo sono io. Se sei libero di scgliere il tuo destino allora sei Dio”.

Melenita, One unforgettable night at...


“Dj di tango argentino dal 2003, collabora con i più importanti festival internazionali in Italia e all'estero, proponendo il suo stile rigoroso e inconfondibile, legato alla tradizione della musica ballata nelle storiche milongas di Buenos Aires.
Propone una selezione attenta agli accostamenti, agli anni delle registrazioni, alla ritmica. L'epoca di riferimento è la decade del '40, senza disdegnare il prima e il dopo ma cercando di collocarli nel giusto contesto”. Questa la breve ma puntuale biografia che si trova sul sito di Melenita, una grande dj di tango argentino, capace di scaldare anche i milongueros più freddi e composti. La conosco ormai da tanto tempo e oltre ad essere un’amica, rappresenta una grande appassionata di musica a 360° tanto che le sue cortine sono sempre una piacevole sorpresa. Mi sono divertito sempre alle sue serate, anche quando abbiamo messo musica in tandem. Melenita ha sempre un ottimo polso della situazione ed una lettura attenta di ciò che avviene in sala. Ma pensare a lei vuol dire ritornare a ricordi suggestivi di feste incredibili, come le leggendarie serate del TPO, con un’energia da consumare il pavimento, e soprattutto al festival di Siracusa con il suo carico di emozioni…

E della sua musica…Unforgettable…

JEFFREY LEE PIERCE: GUN CLUB, IL VOODOO BLUES VIOLENTA IL POST PUNK


Non è una esagerazione considerare Jeffrey Lee Pierce il Morrison degli anni’80. Il frontman dei Gun Club, con la sua carica erotica dal vivo e il mix lascivo di blues, country e inevitabile punk rock rappresentava a pieno in quella decade la parabola del leader dei Doors. Sono letteralmente impazzito la prima volta che ho ascoltato i primi album della band: Fire of Love, Miami. Per certi versi preferisco il secondo: tracce come Carry Home, Like Calling up thunder scorrono come un trip voodoo nelle vene. E poi la maliconica ballad Mother Earth. Nel primo album sono autentici brividi She’s like heroin to me e Sex beat, autentiche raffiche epilettiche di blues distorto. Su tutte il piglio luciferino e sciamanico di Jeffrey L. Pierce, che rotea la voce con un tribalismo ipnotico. In agguato l’alcool, l’ulcera e l’epatite che lo fulminanel 1996. Ed è subito leggenda.

venerdì 3 ottobre 2008

SEBASTIAN ARCE y MARIANA MONTES


La prima volta che ho incontrato Sebastian Arce è stato nel 2000 ad Udine, in uno stage organizzato dall´Associazione Tanghitudine. Mi ha subito colpito lo stile unico, personale e profondamente musicale di questo artista. Da quell´evento è nata un´amicizia, e non esito a definire Sebastian uno dei personaggi del tango più versato sul fronte musicale.
È forse grazie a lui, insieme a Chicho di cui parlerò in un post successivo, che si deve la penetrazione in Italia di nuove frontier musicali argentine. Narcotango, Tanghetto, Wilensky, Bajofondo alcuni fra gli artisti fatti conoscere al grande pubblico grazie alle sue straordinarie esibizioni. In coppia con Mariana Montes, una delle ballerine top del pianeta, Sebastian regala ogni volta una performance differente, grazie alla sua unica capacità di modulare movimenti e densità corporee su su note che oscillano dalla Tipica Victor a Supervielle. Ciò che mi affascina, su tutto, è la grande ritmica del movimento, sia che esso si rappresenti con una volcadas, o una colgadas, piernazos... a me fa impazzire quando Sebastian si lancia in una sfida su Piazzolla, il grande Astor non è affrontato sul classico Libertango o Adios Nonino, ma sulla produzione "minore" o in disuso dal grande pubblico.
È indubbio che in tanti fra i miglioritangueros del suolo italiano debbano qualcosa a Sebastian, che per me rappresenta un eccellente modello di didattica, assieme alla puntuale Mariana, sempre pronta con generosità a dispensare consigli e soprattutto quei trucchi, dallo spostamento dei pesi alla postura che ti risolvono i problemi nel movimento, e conseguente fluidità. Mentre scrivo mi scorrono come in una pellicola che gira col forward, alcune delle sue esibizioni più celebri, dagli albori di Nido Gaucho e Fruta Amarga( Lidia Borda feat.el Arranque) a Bruma, Vi la luz y subi, Fernando Samalea, Poco y Bueno (D´Arienzo), passando per l´amato Piazzolla. Ma a me piace ricordarlo in una di quelle serate che ricorderò per tutta la vita: ero al Festival di Parigi tre anni fa, a musicalizzare al Cabaret Sauvage, una milonga strepitosa al Parc de la Villette e quella sera Sebastian/Mariana ballarono con la musica dal vivo dei Bajofondo e di Santaolalla. Io posso dire: C´ERO. Quello che ho visto irripetibile, la musica che densa riempiva la milonga disegnata dai movimenti dei due ballerini.

Sebastian Arce e Mariana Montes, ogni volta una grande emozione