mercoledì 15 settembre 2010

LOVE... it's only LOVE



Lo spirito puro della psichedelica di Los Angeles profanato da un oscuro barocchismo. Arthur Lee è il geniale leader dei Love che regalano al pubblico nel 1968 un capolavoro fulgido nella storia del rock, una pietra miliare dal nome Forever Changes. Preceduto da altri due lp, l’omonimo lavoro del 1966 ed il successivo Da Capo, questo terzo album evoca dalla prima all’ultima nota, la voglia di racchiudere l’universo e le sensazioni in un unico suono totalizzante, che riesce a far convivere brani taglienti come A House is not Motel con la pink floydiana The Red Telephone. Decisamente felice l’incursione latinp – spagnoleggiante di Alone again or e soprattutto il capolavoro di malinconia e languore sentimentale Andomoreagain. I Love ad ormai quarant’anni riescono ancora a vestire pienamente i panni di cult band americana per eccellenza. E dispiace annotare come tanti giovani contemporanei innamorati di folk band quali Belle & Sebastian ignorino un diamante grezzo, ma pur sempre diamante quale i Love. Una rock band che un triste destino intriso di stupefacenti e sregolatezze ha segnato subito in maniera indelebile.

martedì 7 settembre 2010


Seconda Parte dell'Intervista ad E' Tango



Intervista rilasciata in primavera alla rivista E' Tango di Adriana Pagnottelli ( http://www.e-tango.it/), ed in uscita sul numero di settembre 2010.


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lunedì 6 settembre 2010

Desorden Perfecto


Nuove sonorità tanguere. Un lavoro molto interessante, superiore ad altre produzioni nostrane ed internazionali. Riscontro in primis il cercare una profondità dei temi musicali soprattutto non banalizzando le melodie argentine / latin sound.

Per alcuni versi mi ricorda un approccio alla Narcotango, con degli aspetti alla Gotan, i loro pezzi meno commerciali, specialmente nel non voler banalizzare con refrain ad effetto.

Il tutto denota una perfetta conoscenza del lavoro derivante dalla competenza tecnica che permette di mantenere un certo distacco emotivo e non farlo sentire un prodotto alla moda.

DA ASCOLTARE... magari anche live.

domenica 5 settembre 2010

Il branco in città... i guerrieri della notte



Una New York violenta, notturna, gelida, ma con un fascino senza eguali. È la città americana, vista attraverso gli slum, le periferie rischiarate dai neon la protagonista di questo epocale film di Walter Hill. I Guerrieri della Notte è una riduzione contemporanea dell’Anabasi di Senofonte, traslata attraverso gli stilemi ed i codici dell’horror, del thriller ma forse sopra tutto del western, il genere cinematografico made in Usa per eccellenza. La trama è lineare, ovvia nella sua geometrica autoreferenzialità. Il capo della più potente gang convoca tutte le altre band per stringere un patto di non belligeranza e scatenare una offensiva senza precedenti per conquistare New York. Improvvisamente un colpo di pistola mette termina alla sua esistenza e la colpa ricade sui Warriors, banda di Coney Island. Disarmati ed inseguiti da tutte le atre band, riusciranno, dopo aver perso il proprio capo, ad auto scagionarsi. Denso, teso, con un uso perfetto dello spazio filmico, I Guerrieri della Notte è il capolavoro assoluto di Hill, una parabola lucida e glaciale sull’uomo come animale metropolitano, che si aggira come un lupo in branco alla ricerca di una lontana meta salvifica. E fuori campo una suadente, calda voce che incita per tutta la pellicola alla resa dei conti…

La leggenda del Mediterranean Summer Tango Festival. Da quest'anno inizia il mito



Un’esperienza davvero unica che raramente, forse mai , mi è capitato di provare nell’ambiente talvolta stantio ed autoreferenziale del tango. Mediterranean Summer Tango Festival.


A Porec, in Croazia, due persone uniche dotate di un mix singolare di creatività, fantasia, genio, umiltà, contagiosa simpatia, Zrinko & Tajana hanno dato vita ad un evento che è riuscito a coniugare la socialità del tango con lo spontaneismo delle feste giovanili.


Milonghe intense, forti emotivamente che vedevano un pubblico giovane, non solo anagraficamente, ma soprattutto nello spirito, scatenarsi in pista fino alla fine delle serata. Ho percepito una sensazione di deja vu, di quelle feste cui si andava da ragazzi, al liceo con uno spirito rilassato, pronto a godere attimo per attimo del presente, senza secondi fini o forme mentali precostituite. Su questo hanno certo influito le performance delle tre coppie di maestri.


Federico Naveira y Ines Muzzopappa, freschi, poetici e delicati nel loro modo di governare il piso e la musica, alla ricerca di un passo etereo, circolare.


Bruno Tombari y Mariangeles Caamano, ironici, coinvolgenti, musicali, con una teatralità esuberante.


Pablo Rodriguez y Noelia Hurtado, esuberanti, irruenti, sensuali, dall’incedere rock, esplosivi.


Non posso poi non ricordare la stupenda gita in barca alla scoperta di Rovigno e della costa croata. Vedere oltre duecento tangueri, che per un intero pomeriggio hanno danzato convulsi su un barcone ai ritmi dance degli ultimi trent’anni, è stata per me un’esperienza quasi mistica. La dimostrazione che forse l’universo tanguero ha dei risvolti nascosti, può rivelare la voglia di aggregazione e di divertirsi che va oltre i 3.40 minuti di un pezzo di Donato, o i 6 minuti di Bruma dei Bajofondo.


Aspetterò con ansia un altro anno che spero passi in fretta, per rivivere quelle emozioni, quelle sensazioni, quelle immagini che sono sicuro due geni “diabolici” quali Zrinko & Tajana mi sapranno regalare.


E da luglio viaggio sul web alla ricerca di qualche nuovo video promo…


Il tango è anche questo, ironia, voglia di divertirsi, giocare con i linguaggi per colpire la sensibilità e l’animo del pubblico.


Ripetersi non è facile, ma superarsi è esaltante.


Chuck Norris lo approverebbe!