martedì 15 dicembre 2009

Romanzi in tre righe


La formula Fénéon secondo il suo inventore: una riga per l’ambiente, una per la cronaca più o meno nera, una per l’epilogo a sorpresa. Leggere per credere.

Lo sguardo acuto e disincantato sulla realtà... crudele e non redenta.

venerdì 11 dicembre 2009

40 anni fa


CHI L'HA MESSA?

giovedì 10 dicembre 2009

Quanti sanno ballare Pugliese o DiSarli, o del braccettino tira sciacquone parkinsoniano.



Sono appena tornato dal Festival di Mantova di cui scriverò appositamente in un post dopo aver digerito "la sbronza tanguera". Idem farò per la Maratona di Napoli, devo far decantare le emozioni. A Mantova esibizioni stupende, gran pubblico, ottima energia, mood e feeling giusto. Un dubbio però mi assale dentro, come un tarlo che già da tempo mi rode, e dopo aver visto le grandi performance di Chicho y Juana, Sebastian y Mariana ancora maggiormente. Quanti tangueros, e quanti maestri, argentini e non, riescono e sanno ballare Pugliese e Di Sarli? Intendo quanti riescono e sanno ballare Emancipacion, Los Mareados, Bahia Blanca, El Ingeniero? Dal pulpito della consolle dove spesso officio il rito della milonga scorgo invertebrate mollezze e disordini posturali, atletismi eseguiti al di fuori della musica cercando di beccare talvolta a ca..o un tempo, una battuta. Encefalogramma tanguero piatto: si balla tutto alla stesso modo, senza variazione, di ritmo, melodia o interpretazione. Non ne faccio un discorso di valore, o gerarchie di autori. Pari dignità e valore per tutti, ma il braccettino tira sciacquone parkinsoniano che batte il tempo, riesce a rallentare sulle note di Pugliese o Di Sarli?

Sangue sulle mie mani: PUSHER 2


Un ritratto impietoso e crudele della durezza del mondo cirminale senza cadere in facili gigionerie o sentimentalismi. Siamo dalle parti di Pusher 2. Sangue sulle mie mani, recita il sottotiolo in italiano, più che mai appropriato. Ed è un altro capolavoro di Nicolas Refn, un geniale regista danese, altro che il pluricelebrato Von Trier. Zig zagare nervoso della macchina da presa, atmosfere da tragedia greca per raccontanre e non celebreare il criminale Tonny ed i suoi sforzi durissimi per iuscire a venire a capo del mondo civile. Attendo con ansia il terzo capitolo.

Il Salvadanaio del prog...


Uno scrigno dove gelosamente custodire i segreti del progressive rock. Forse , in ultima sintesi, può essere questa l'idea dell'omonimo album, con leggendaria custodia a forma di salvadanaio, dei Banco del Mutuo Soccorso. Su tutto domina la possente voce di Francesco Di Giacomo e i tappeti sonori creati dalle tastiere dei fratelli Innocenzi. ... "Il Giardino del Mago" con i suoi 18 minuti, lirismo puro. Un genere troppo colto e difficile il prog, per quanti ricercano l'orecchiabilità ed il ballereccio...
e poi Big Di Giacomo non è molto sexy, ma la voce, ... la voce...

Pankow: da Firenze l'algido soffio dell'industrial music


La gelida alchimia della musica industriale / elettronica dei primi '80 sbarca in Italia con un fragore sonoro assoluto dove il silenzio si fa più roboante del frastuono. Firenze, altera e sanguigna città ai margini del rock fino ad allora, divien la fucina irripetibile di talenti dark e rockers oscuri che fanno del malsano cogitare una lente d'ingrandimento del mal di vivere di fine secolo. Maurizio Fasolo e Paolo Favati fondano i Pankow, mutuando il nome da un quartiere dell'allora Berlino Est. Un'esperienza irripetibile per la scena musicale italiana, abituata a mandolini, festivalbar, sanremo ed altre stron..te affini. Comer per incanto si materializzano, ad ogni loro concerto, i fantasmi di colleghi illustri, dai Joy Division ai Cabaret Voltaire, i Suicide del grandissimo Alan Vega, le sperimentazioni claustrofobiche e cacofoniche dei Throbbing Gristle. Un talento incredibile garantì a questo gruppo una notorietà al di fuori dei nostri confini e , assecondando un triste motto, nemo propheta in patria est, l'Italia li accettò a stento, come un parto riuscito male. Gisela e Treue Hunde sono i miei lp preferiti, autentica summa dell'opera dei pankow anche se la loro difficile reperibilità fa preferire "The Art of Gentle Revolution", un boxset imperdibile per quanti negli anni'80 impazzivano per i Depeche Mode e si accrosero che anche nel nostro Paese, le menti migliori ... lavoravano...

Statuto, o del Mod all'italiana


Torino 1983. Questa la data cruciale per tutto il fenomeno del Mod in salsa nazionale. Nascono ufficialmente gli Statuto che prendono il nome dalla storica ed omonima piazza del capoluogo piemontese. Una band leggendaria per certi versi, che dal mondo underground è approdato a quello delle major, per poi ritornare nell'underground con una fugace apparizione sul palcoscenico sanremese dell'Ariston. Echi di ska, Madness e Specials, con liriche poetiche che affondano nel sociale. Il loro capolavoro è probabilmente Zighidà, prodotto dal mitico Gianni Maroccolo. Di certo nella penisola, il movimento mod è stato numericamente marginale rispetto ad altri fenomeni giovanilistici, ( punk, grunge, metal, rock)ma di sicuro grazie agli Statuto più di qualcuno pensava di trovarsi nella swinging London. Da ascoltare la ironica ed irripetibile "Abbiamo vinto il Festival di Sanremo", divertissement leggero e sardonico, che con tono scanzonato beffa l'establishment musicale. Statuto, go for it!

lunedì 30 novembre 2009

A 30 anni dal mito


30 ANNI FA USCIVA IL PIU' GRANDE OMAGGIO MAI FATTO AL CRAZY DIAMOND...

domenica 8 novembre 2009

Milano, che vita intensa!


Quando Milano non era da bere e non conosceva ancora il rampantismo yuppie e craxiano. Ma il futurismo, la voglia di modernità dei tram ed una visione industriale in fieri. Massimo Bontempelli con sguardo autobiografico dissacrante prende in giro la città meneghina, scovandone gli aspetti più reconditi e curiositi. Castigat ridendo mores. Ed in questo il nostro Massimo fu maestro!

Malaparte, o del Golpe


Fumantino e diabolico come solo la materia di cui si parla può esser tale. “La tecnica del colpo di stato” di Curt Suckert, alias Curzio Malaparte, è uno di quei testi che possono fregiarsi del titolo di maledetti. Fin dalla sua comparsa infatti fu osteggiato da destra e sinistra che lo recepirono come un violento vademecum per salire rapidamente al potere e defenestrare lo Stato, inteso con la S maiuscola.In tempi non sospetti un profetico inno al totalitarismo, come fase necessaria per poter emanciparsi dai governi vecchio stampo.

Architettura e Massoneria


Se i massoni sono dei muratori sui generis... Allora non si può escludere di lanciare uno sguardo sul rapporto dell’”Ordo” con l’architettura. “ Architettura e Massoneria” di Marcello Fagiolo è una riedizione ampliata, anche nell’apparato critico del Catalogo della Mostra "Architettura e Massoneria" (promossa dal Grande Oriente d'Italia a Firenze nel 1998) che ricostruiva per la prima volta, a grandi linee, il quadro d'insieme dei significati esoterici dell'architettura. Dieci le sezioni a cercare di coprire una materia dai contorni indefiniti. La preistoria della tradizione muratoria, ricostruita attraverso il vecchio testamento massonico stratificatosi attraverso la trasmissione orale e i testi fondamentali dal "Poema regius" (1390 c.) alle "Constitutions" dell'Anderson (1723). Vengono passate in rassegna le "divine architetture" ispirate dal Grande Architetto come il Tempio di Salomone. Gli archetipi dell'Ars Regia. Protostoria della Massoneria: la costruzione della Cattedrale. Protostoria della Massoneria: l'Architettura filosofale. Il dibattito sullo "stile" massonico. Panorama delle regioni dell'architettura "massonica", di qua e di là dell'Atlantico. I simboli e le idee. La scoperta della impostazioni massonica di Washington, la Capitale degli States. La città massonica. Le avanguardie esoteriche

David Tibet, supremo sacerdote ierofante del Male


Il vertice assoluto dei Current 93, ossia di David Tibet, sacerdote supremo della musica industriale esoterica ed ancestrale. Un rigurgito dal più profondo del cuore che si spalanca come un antro dannato dove sguazzare torbidamente nel perverso e demoniaco. Melodie grottesche e macabre che appaiono irridenti provocazioni dall’oltretomba pronte a sviscerare l’assurdità. Della vita che si propone non solo nelle apparenze ma anche nella misteriosofia ed in quelle filosofie al limite con il male e la sensazione di sconfinare nell’eccesso. Aleister Crowley. Ma soprattutto Lautreamont ed i suoi maledetti Canti di Maldoror. Può il male, L’Anticristo essere così vicino, così prossimo ad essere suscitato dall’ossimoro voce , Canto Gregoriano.
David Tibet, quando l’orrore ed il diabolico non sono solo questioni di stile e moda.
Dogs Blood Rising.
Ascoltare prego, ascoltare.

sabato 7 novembre 2009

EDITORS: New wave come back!


Da Birmingham rivivono i fasti della new wave e gli echi di Joy Division, Cure, Echo & Bunnymen, Sisters of Mercy, Theatre of Hate, Virgin Prunes... "In this light and on this evening" è il terzo album degli Editors che ho sentito in anteprima per una settimana su Virgin Radio ( Grande radio). Il sangue sembra ancora ribollirmi con il gelido e decadente suono che fu. Tastiere e sintetizzatori al punto giusto, voce da oltretomba e nasale garrulo. Forse sono anche entrati in scena i New Order. Ma questo può essere solo un bene. Forse uno dei dischi più belli del 2009, quindi da avere assolutamente anche se Ian Curtis rimane sempre di un altro pianeta.

La stella di Stratos


La voce come strumento musicale, da estendere ogni oltre possibilità per creare delle architetture di suono. Al di là della sua carriera con gli Area che merita di sicuro un approfondimento, Demetrio Stratos rimarrà una folgorante stella/meteora che splende in solitudine nel panorama musicale italiano. Leggendaria la performance della sua voce che raggiunse i 7000Hz, a fronte dei solo 5200Hz medi di un tenore. Una personalità unica per curiosità e spirito di ricerca. Ricordo infatti i suoi pionieristici studi nell’etnomusicologia e con il grande John Cage. Una terribile e rara anemia aplastica a soli 34 anni spense una stella assoluta.

Hoodoo Gurus


Sono pochi forse coloro che attualmente ascoltano il garage rock, da molti bollato come musica suonata a tutto volume da teppisti di strada. Hoodoo Gurus sono stati una rock band australiana prolifica e famosa per la loro grande energia dal vivo. Rockabilly puro e senza molte pretese per divertirsi con puro spirito rock ‘n’roll

PSYCHOCANDY: Feedback uber alles


Chitarre a raffica, sferzanti, elettriche in grado di provocare sussulti anche ai dark più ostinati, linee di basso convergenti e suadenti, ritmica devastante. A metà degli anni ’80 contro un pop elettronico e synth in piena asfissia arriva dalla Scozia un furore quasi mistico e rivoluzionario. Psychocandy, l’esordio dei Jesus & Mary Chain toglie assolutamente il fiato. Una bellezza a tratti sconvolgente distribuita in quindici tracce, ma è l’apertura a mandare in apnea. Just like honey, forse il loro manifesto programmatico, vera e propria pietra miliare del rock anglosassone a venire. E non me ne vogliano i seguaci di Stone Roses e Suede. I Jesus esplorano ogni versante del rock, passando con disinvoltura dal rumorismo di You trip me up, alle altezzearmoniche di The Hardest Walk. E soprattutto rievocano in maniera prepotente i Velvet Underground ed alcuni dei loro celebri feedback. Dico feedback appunto.

domenica 1 novembre 2009

Professionalità della Guerra


La guerra si combatte ancora come una volta? Cerca volontari nelle sue fauci o semplicemente fagocita le scorie del capitalismo occdentale? Chi ama in Italia, dopo la temperie Futurista che la nostra stolida società ha celebrato mestamente, l'Ars Bellandi?
Questo volume di Vignarca analizza le ultime dal fronte dei Mercenari, i cosiddetti professionisti che in un mondo globalizzato e sempre più cultural settorializzato esige, qualità, talento e professionalità in ogni campo. Anche quello della morte. Ed allora anche qui non ci si improvvisa e si devono importare regole aziendali. Ma la crisi colpisce anche queste settore? O Il futuro è nella guerra e corsa agli armamenti?
Noi Occidentali abbiamo evaso ormai dal nostro stato d'animo e igiene mentale l'orrore della guerra. Ma ne saremo al sicuro per sempre?

venerdì 30 ottobre 2009

NEAPOLIS TANGO MARATHON


dalle parole di Carlos Alberto Estévez, PETROLEO.
«Allá por 1930 se hacían fiestas que duraban una semana. Para el cumpleaños de la Parda Lucia, compañera de Nicolás "El Buchón" (por la forma de su pecho como la de los palomos) se realizó una milonga en Parque Patricios. Como siempre fueron cirujas, carteristas, carreros y milongueros. La pista se hizo con una lona robada al ferrocarril, de esas que cubren los vagones. La estiramos en el piso y la rayamos con vela, para encerarla y conseguir mejor deslizamiento. Todos aportaban algún peso para vino y carne para el asado. Las minas eran coperas de cabaret, yiros, ladronas de tiendas. Cuando alguno tenía sueño se tiraba en un colchón de los que poníamos por ahí y dormía un par de horas. El séptimo día hacíamos un torneo de tango....

**************************************************************************
La prima Tango Marathon a Napoli nasce come evento destinato esclusivamente al tango ballato in una cornice d'eccezione il Salone Margherita di Napoli.
La data si colloca tra tre importanti festivals: il festival di Palermo ad inizio Novembre, Freiburg nella terza settimana di Novembre e il grande appuntamento di Mantova che si tiene all'inizio di Dicembre.

La NeapolisTangoMarathon è un evento ad invito(*), è rivolta DAVVERO A TUTTI, non solo ad una popolazione tanguera giovane, ma a chiunque abbia voglia di ballare "al compas", per un tempo moooolto lungo. E' praticamente un TangoRave.
Ci auspichiamo di riuscire a creare un'atmosfera "musicale" con un profondo rispetto della Milonga. E' altresì rivolta ad una popolazione tanguera che ama spostarsi e viaggiare con il tango ed attraverso il tango. A costi bassi ed accessibili.

Costo NeapolisTangoMarathon :
45 euro
E’ previsto un rifornimento continuo di acqua e delle famigerate stuzzicherei del Salone Margherita.
I globetrotters del tango troveranno Napoli ospitale, pronta ad accoglierli con un calore tutto Partenopeo.
Attenzione:
la NeapolisTangoMarathon si svlogerà a partire da venerdì 13 Novembre, ore 15.00 fino alle 7.00 del sabato.
Riprende il sabato alle 15-00 fino alle 7.00 della domenica.

Eugenia Parrilla y Yanick Wyler, presenti a Napoli per tutta la settimana, faranno una esibizione OVVIAMENTE solo nella serata di Domenica (**), che è non fa parte della NeapolisTangoMarathon ma della serata classica Dominguera del Salone Margherita. Musicalizador resident " El Climax"
Oltre ad Eugenia y Yanick saranno ospiti alla NTM
Sergio Natario y Alejandra Arruè
Gerardo Quiroz

DJ's
Venerdì/Sabato
15-00 -->17-00 Peppe Di Gennaro
17-00-->20-00 Claudia Agrini
20-00-->23-00 Fabrizio Maccherani
23-00-->02-00 Sandro Puliti
02-00-->07-00 Giuseppe Caputo

Sabato/Domenica
15-00 -->17-00 Jenney Surelia
17-00-->21-00 Gianluca Zeccardo
21-00-->02-00 Horacio Luis Gabriel Quota
02-00-->07-00 SuperSabino "TangoGrooveMaster"

domenica 11 ottobre 2009

DIABOLICI MATMOS


Monumentalità del suono e della sperimentazione. Diabolici Matmos che con The West calano il fragore del suono e del silenzio, quasi una evoluzione alla Brian Eno nella suite omonima all’album. Spazi infiniti e paesaggi sconfinati per disegnare un tappeto sonoro increspato talvolta da manipolazioni.

L’alchimia del mistero sonoro.

Yo la Tengo!


Quando la sperimentazione non riesce ad annoiarti, ma ti procura una scala mobile verso paradisi onirici. “And then nothing turned itself”. Yo la Tengo ai massimi livelli, quasi come se il progressive intellettuale degli anni 70 voglia sconfinare nel terzo millennio e cercare derive post rock, ed ormai post trip hop. Night Falls on Hoboken e Cherry Chapstick avvolgono il pubblico con una psichedelica di gran classe, sonorità all’incrocio fra io gloriosi My Bloody Valentine e i Sixties. Quando la moda non riesce a far degenerare i capolavori.

Yes, Yo La Tengo!.

Auto e Moto D'Epoca


Dal 23 al 25 ottobre 2009 alla Fiera di Padova

AUTO E MOTO D’EPOCA: A PADOVA IL PIU’ GRANDE MERCATO EUROPEO DEL SETTORE

I numeri della manifestazione: 11 padiglioni, 90.000mq espositivi, ed oltre 2000 veicoli in esposizione di cui 1.200 in vendita. Auto e Moto d’Epoca è articolata in tre aree espositive, case automobilistiche con relativi club e scuderie, commercianti e restauratori, ricambistica e modellismo. Dalle ultime edizioni è presente anche il segmento Collezionismo & Vintage, area che raccoglie proposte e suggestioni a 360° dal mondo dei motori. Per il pubblico un nuovo parcheggio a ridosso del quartiere fieristico con 900 posti auto.

Appassionati ed operatori attesi da tutta Europa per la 26°edizione di Auto e Moto d’Epoca. La rassegna di riferimento per il motorismo d’epoca che scende in pista alla Fiera di Padova dal 23 al 25 ottobre 2009 con grandi numeri. Una manifestazione che oltre ad essere il principale mercato europeo grazie agli alti livelli di vendite, è l’occasione per verificare i trend in atto in un settore che gode di ottima salute ed in crescita. I numerosi aspetti culturali e storici sviluppati nel segmento club e negli eventi collaterali ne fanno una kermesse che ogni anno avvicina sempre più neofiti e curiosi traducendo la tendenza che fa delle auto d’epoca un fenomeno di costume che pervade trasversalmente la società contemporanea e i media, aggiungendo valore al comparto dell’auto moderna.
“Il veicolo d’epoca con il suo carico di storia, tradizione e vissuto arricchisce indubbiamente “l’auto nuova” sottolinea Mario Carlo Baccaglini presidente della società Intermeeting organizzatore di Auto e Moto d’Epoca. – Anche perché come testimoniato dal pubblico presente nella nostra manifestazione, l’auto storica è caratterizzata dalla “Passione” con la P maiuscola, quella molla che trasforma spesso i visitatori, da semplice pubblico a clienti fedeli. E rende il settore immune dalla crisi economica. Ormai l’auto storica è anche considerata a tutti gli effetti un bene rifugio cui il trascorrere del tempo ne aumenta il valore. Seppure per il vero appassionato ciò non è importante”.
Auto e Moto d’Epoca è articolata in tre aree espositive, case automobilistiche con relativi club e scuderie, commercianti e restauratori, ricambistica e modellismo. Dalle ultime edizioni è presente anche il segmento Collezionismo & Vintage, area che raccoglie proposte e suggestioni a 360° dal mondo dei motori.
Passione e bellezze d’epoca. La sezione dedicata a club e scuderie mette in mostra uno straordinario patrimonio ed universo popolato da vetture e progettisti, corse e motori, stile ed innovazione tecnologica che hanno segnato la storia ed il costume del secolo scorso. Protagonisti Alfa Romeo, Lancia, Fiat e Fiat Abarth che con i relativi club mostrano al pubblico i modelli che per storia, stile e design hanno reso celebre il proprio marchio. Da tradizione, massiccia la presenza dell’ASI, federazione che riunisce oltre 131.000 appassionati di veicoli storici e rappresenta istituzionalmente il motorismo storico italiano presso tutti gli organismi nazionali ed internazionali competenti. Tra i club in rassegna, il Circolo Patavino Autostoriche, l’Abarth Club, l’Officina Ferrarese, Topolino Club Italia, Zagato Car Club, Camms, Club Italia Lamborghini. Sul fronte Mercedes i club 190sl, 300sl Club Italia, per soddisfare le esigenze di ogni appassionato. Iniziativa speciale del Bianchina Club che in vista del 50° dal lancio delle Bianchina modello Cabriolet e Panoramica, porterà a Padova i primi esemplari prodotti. L’AR Campagnola Club presenterà la nascita e l’evoluzione della Fiat AR51/Campagnola 1101, dall’origine alle successive evoluzioni con particolarie attenzione alle differenti livree, sia civili che militari. E in tema di americane il Club Route66: Lincoln , Chevrolet, per rievocare la mitica strada che attraversa negli USA sette stati. Tra le curiosità anche il Museo Storico della Polizia di Stato con una selezione di mitiche “volanti” provenienti dal suo Museo delle auto di Roma, e uno stand con Barche da corsa d’epoca.
Il meglio dell’automobilismo da collezione del dopoguerra arricchito da rari gioielli anteguerra da museo. È lo spazio espositivo dedicato ai commercianti di auto nazionali e stranieri che esibiscono i modelli più richiesti dal mercato e che quest’anno si arricchisce di un ulteriore padiglione. Un’area tra le più frequentate, che grazie anche ai veicoli messi in vendita direttamente dai privati ed alla sezione riservata a restauratori e preparatori si presenta ricca di opportunità. L’edizione 2008 ha registrato il successo dell’italian style con nomi del calibro di Nardi, Ruote Milano e Carrozzeria Gran Turismo, e delle americane che hanno segnato il mito a stelle strisce on the road, dalle Mustang a Lincoln, dalle Oldsmobile alle Corvette. Interesse anche per l’Instant Classic, vetture con prezzi da far tremare i polsi: dal milione in su e rigorosamente prodotte a tiratura limitata. Dopo il successo degli ultimi anni importante l’area dedicata alle preparazioni specifiche per competizioni sportive e gare di regolarità. A Padova inoltre quest’anno la possibilità di ricevere informazioni e ed iscriversi alle più importanti manifestazioni del settore quali la Winter Marathon.
Terzo polo,l’area dei ricambi dedicati alle auto e moto d’epoca e modellistica d’autore, che detiene lo status di principale mostra mercato europea L’occasione per un pubblico esigente e curioso di spaziare in un’offerta esaustiva alla ricerca del pezzo raro per completare la propria collezione e rendere unica la propria vettura. In questa sezione, caratterizzata da un pubblico vivo e frenetico, di scena accessori di auto e moto, aziende di cerchi e gomme, preparazioni motoristiche, documentazioni e libretti d’uso. A rendere impedibile l’appuntamento un dato su tutti. Circa il 30% dei ricambisti porta a Padova ricambi originali, prodotti dalle case costruttrici, da sempre i più desiderati dai restauratori e appassionati alla stregua di veri e propri cimeli. I rimanenti invece hanno ottenuto l’autorizzazione dalle stesse case alla riproduzione integrale di molte parti, specializzandosi su singoli marchi o modelli specifici, garantendo la continuità delle forniture. Numerosi gli specialisti dei grandi marchi nazionali ed internazionali ( Ferrari, Lancia, Alfa Romeo ,etc) sia per le auto che per le due ruote ( Vespa, Guzzi, Gilera, Benelli, etc..), con l’opportunità di restaurare e riportare in strada veicoli d’antan. Tra le novità di questa edizione un espositore proveniente dall’Olanda specializzato in ricambi fino agli anni’50, uno stand riservato alle bici d’epoca con rarità di Legnano e Bianchi, e restauratori di volanti in legno. Nutrito il segmento dedicato alle documentazioni relative ai mezzi storici, con libretti d’uso e manutenzione e manuali di assistenza, con del raro materiale relativo a vetture anni’20 e ’30 e memorabilia proveniente dalle edizioni storiche della Targa Florio. Ampia l’area dedicata al modellismo e collezionismo d’autore. Un hobby trasversale per tutte le tasche ed età. A Padova una esposizione completa di modellini statici e dinamici, in tutte e le fogge e materiali, declinati nelle varie tipologie: navale, aereo, automobilistico, ferroviario e statico. Dai giocattoli in latta dei primi anni cinquanta ai modelli in plastica, legno ,dimensioni reali: auto, moto, trenini, soldatini, aerei, radiocomandati. Ritornano alcuni espositori con oggetti tra i più amati dal pubblico: le leggendarie macchinine a pedali. E per i più esigenti la possibilità di farsi realizzare un modellino su misura, dall’auto vittoriosa nell’ultimo gran premio o rally, alla vettura che più suscita emozioni.
Auto, moto, ricambi … e non solo. Collezionismo & Vintage è la sezione riservata al collezionismo d’autore ed alla oggettistica raffinata. A quell’universo parallelo che ruota intorno al mondo delle vetture storiche e che aiuta ad evocare e completarne le passioni. Attenzione puntata come l’anno scorso sul vintage di qualità con i nomi più significatici del fashion system. Per il pubblico l’opportunità di visionare le proposte selezionate in vari settori dall’abbigliamento all’orologeria, dagli accessori all’enogastronomia e vini d’annata, con proposte personalizzate e su misura. Di scena Zanardi con le sue affettatrici d’epoca, gli orologi di Piccinini e Baroncini , Jacassi ed Angelo, nomi celebri per le più ampie selezioni di vintage in Europa. Ritornano alcuni tra gli oggetti più “desiderati” nell’ultima edizione, le collezioni di bauli d'antan di Louis Vuitton, e per i più originali le proposte di Art in Motion che arreda salotti forgiando oggetti con parti di aerei degli anni’40. Direttamente dall’Inghilterra del XX sec. , l’assortimento di Caprice Italia, che ricrea in Fiera un pub originale british style.
Ed a completare la rassegna un ricco programma di eventi collaterali, raduni, convegni, mostre tematiche, per vivere a 360° il mondo dell’auto d’epoca. Clou, i lotti di Coys. La maison inglese, celebre per essere la casa d’aste con la più lunga tradizione in Europa come specialisti nella vendita all’incanto di vetture d’epoca presenterà una collezione di modelli da sogno. E tra auto e memorabilia si scateneranno gli investitori pronti ad aggiudicarsi cimeli unici oltre che per la bellezza intrinseca, anche per il fascino derivante dall’essere appartenuti a star dello spettacolo, del mondo della politica ed addirittura a personalità che hanno segnato la storia del XX secolo. Nelle ultime edizioni Padova è stato il palcoscenico di autentiche aste passate alla storia. Basti pensare alla Mercedes posseduta da Padre Pio, che nell’edizione 2007 riempì le prime pagine dei media nazionali, grazie anche ad un “giallo” sull’identità misteriosa dell’acquirente. E tra le altre vetture da capogiro, da non dimenticare la Ford Thunderbird protagonista del road movie “Thelma & Louise”, la Lancia Lambda Torpedo appartenuta alla famiglia Lancia, e la famosa Fiat 2800 State Phaeton che fu un regalo di Mussolini al Generale Franco.
Per il pubblico una grande novità destinata a migliorare ulteriormente l’accessibilità alla manifestazione: il nuovo parcheggio “Park Fiera Ovest”. I visitatori potranno dunque usufruire di 900 posti auto a fianco al quartiere fieristico ( a 100m) raggiungibili dall’ingresso sito vicino alla nuova rotonda tra via Goldoni e Viale della Pace.

Info: Sabino Cirulli – Ufficio Stampa
Tel. 349 2165175
Mail to: press@autoemotodepoca.com
Web: www.autoemotodepoca.com

VISIONARIO FOLK ROCK DI INIZIO MILLENNIO


Dalle ceneri degli Uncle Tupelo… Wilco. Una grande band alternative rockche contamina pulsioni ribelle a suggestioni elettroacustiche. Visionari e tradizionalisti, sanguigni e malinconici senza essere mai patetici. Sottovalutati, forse perché poco commerciali e mai troppo orecchiabili. Il loro capolavoro sicuramente resta “ Yankee Hotel Foxtrot”, un album del 2002 per una delle etichette di maggiore qualità, la Nonesuch. Jeff Tweedy dà finalmente libero sfogo ai suoi personali fantasmi sviscerando una cifra stilistica particolare. Un paesaggio sonoro irripetibile con undici gemme. Da recuperare epr salvare dalla memoria subito il folk rock di inizio millennio

martedì 29 settembre 2009

Mediocrità non aurea nel tango!


Mi ha alquanto rotto i co…oni sentire frasi del tipo: che palle le esibizioni, e la musica dal vivo… Ma quando finisce sto strazio. Io credo che tutto questo rigurgito nel pubblico tanguero nasca dall’enorme quantità mediocre di spettacoli che ci vengono propinati in milonga. Sembra quasi che per diritto divino ormai tutti debbano esibirsi, mostrando spettacoli penosi e vergognosi, danneggiando gli ingranaggi del sistema tango e creando nei neofiti una certa disaffezione. A meno di rari talenti non ci si improvvisa in 10 mesi un professionista , ma The Show Must goes on.
Per fortuna che alla fine il meglio dura nel tempo e supera una mediocrità non aurea del presente.
IO impazzisco e e mi emoziono ancora quando vedo ballare i grandi artisti di quest’Arte o ascolto dal vivo le grandi orchestre ed i grandi musicisti, non certo saltimbanchi o strimpellatori da corte.
Lunga vita al tango.

mercoledì 16 settembre 2009

Bye Patrick


Che vuoto la scomparsa di Patrick Swayze. L'eroe di Point Break!

SuperSabino Plays at Lucca


Sabato 26 Settembre 2009dalle ore 20.30 alle 2.00 e....... L'Associazione Tango Querido in Collaborazione e con il Patrocinio della Provincia di LuccaORGANIZZAla Quarta Edizione di " Grande Festa di Tango in Palazzo Ducale.

"Per il quarto anno consecutivo si rinnova il tradizionale Appuntamento del Tango in Palazzo Ducale.Il Gran Salone Mario Tobino completamente restaurato gia'' teatro della Milonga Solidale per l''Aquila ancora una volta ospita il Tango.

Inaugurazione Stagione Invernale dell''''Associazione Tango Querido.

E per una Grande Notte di Tangouna Coppia di Grandi Maestri MARCELA GUEVARA E STEFANO GIUDICE www.marcelaystefano.


comeun Grande Musicalizador per la prima volta a Lucca" SUPERSABINO ".


Programma della serata:dalle ore 20.30 alle 22i Maestri Marcela Guevara e Stefano Giudice terranno una Lezione prova gratuita livello Principianti Assoluti .


dalle ore 22 MILONGA alle ore 24Esibizione dei MaestriMarcela Guevara e Stefano Giudice a seguire Milonga

.


x info Doris 340 4080259 Oriano 380 7032228Fabio 380 7032228 Francesca 328 9681669

SuperSabino Plays at "A Realidades"


SuperSabino plays great Saturday 31 October at:


A REALIDADES:A Mantova il 28 Ottobre 2009 il grande spettacolo della compagnia DNI( 28 ottobre 2009 1 novembre 2009) -

5 Giorni a Mantova con gli artisti dello spettacolo AREALIDADES. Seminari e milongas .


Artisti:Pablo Villaraza y Dana FrigoliCristian Duarte y Carolina LafataAdrian Ferreira y Rocio LequioPedro Farias y Julieta Falivene


Info: www.ealloratango.it Mariaelena: +39 333 5685420 Marcello: +39 0376 369481 o +393357578011 (mobile)

Riprende dopo settembre il rush finale dei grandi Tango festival in Italia dopo il torrido agosto. Ed allora dopo il successo di Fivizzano e Padova, già avvisto all’orizzonte Mantova. Il suo trasudare di compas, volti sognanti e provati da volcadas e sacadas… le esibizioni che, come da tradizione sono una garanzia. Il Palabam mi sta aspettando.

TangoMotion


La BlackMotion label specializzata nel chill out e lounge edita 2 cd molto interessanti per chi desidera districarsi nei complessi meandri delle sonorità 2x4 contemporanee. I due volumi di Tango Motion rendono evidente l’intento di condurre l’ascoltatore in un territorio piuttosto rassicurante dove il suono è scevro di asperità e avvolge in un mood sonoro molto pacato e poco all’insegna del beat. Linetzki, G Spliff e Sudestada Tango Lounge alcuni dei nomi che vivacizzano due compilation “oneste” senza grandi picchi, ma capaci di far conoscere autori anche sconosciuti ai più come i Band o Neon.

lunedì 31 agosto 2009

Nostalgia: Paranoid


Youtube, o del vaso di Pandora. Perché i tanti ricordi visivi del passato segnano inesorabilmente l’età che avanza ed un tempo che sembra essere remoto. Quando barlumi di incertezza erano inequivocabilmente soffocati dalla progettualità futura. Ed allora giorni fa ho rivisto tanti videoclip musicali che non visionavo da vent’anni. Tra questi un Paranoid d’annata con i Black Sabbath al masimo del loro fulgore. Densi, sinistri, inquietanti, capaci di ispirare con quell’hard rock sporco e venato di blues, paure serbate negli antri più reconditi della memoria. Su tutti il riff epocale della guitar di Tony Iommi e la voce diabolica di Ozzy Osbourne. Erano i leggendari seventies!

Fuoco Fatuo


Film e libro. Spesso i due supporti sono conflittuali in merito alla qualità della storia narrata. Ma in questa occasione io consiglio di approfondire il tema con ambedue. Fuoco Fatuo. Una storia maledetta, come dannato è stato l’autore del romanzo, il collaborazionista Pierre Drieu la Rochelle, che alla vigilia della liberazione di Parigi dall’assedio nazista si suicidò. Una storia tragica che autobiograficamente segue nelle vicende del protagonista, Alain, il suicidio di un amico di Drieu, il pittore surrealista Rigaut, ed il dramma intero di una generazione ribelle, sospesa fra l’elan vital inscenato dal nazismo ed il crudo impatto con la realtà. L’atto estremo di togliersi la vita diventa così la tappa finale di un cursus umano che, macchiato dalla droga e dalle sconfitte, rimane l’extrema ratio come segno ultimo di protesta verso la realtà. In Alain c’è il ritratto di una gioventù anticonformista, ribelle ( ma non senza causa), che ha vissuto i drammi del primo conflitto mondiale, ma inizia a provare orrore per le stigmate che già sono segnate dall’imminente secondo. Il fuoco fatuo di lottare contro il proprio destino.

Ichi the Killer, yakuza-movie sui generis


L’estetica del dolore nell’universo orientale ha una valenza che supera la sterile immaginazione, in questo campo, di noi occidentali. Ichi the Killer è un film estremo, come solo i grandi yakuza-movie sanno esserlo, capaci di impattare con un’agonia formale ed un montaggio parossistico ed ipercinetico nel cuore del pubblico. Qui è lo scontro tra due weltanschauung, quella del protagonista, eroe represso capace di insorgere se provocato con violenza incredibile e quella del suo antagonista, pervertito sadomaso capace di immolare la sua anima, ed il suo corpo nel credo della carnalità del dolore. Ma il messaggio più intenso che riesco a cogliere è quello di dover necessariamente filtrare la crudezza a volte non sostenibile delle immagini e quindi delle apparenze per abbeverarsi alla fonte primaria della vita. E se avessimo bisogno uno sciamano?

Lo Spettro: la risata diabolica di Barbara Steele


La risata diabolica e disperata di Barbara Steele alla fine della pellicola, dopo essersi resa conto che suo marito ha ingurgitato il veleno vale la visione dell’intera pellicola. E qui parliamo di un capolavoro del gotico nazionale, per anni ingiustamente reietto e scraventato nel limbo del b movie. Lo Spettro di Riccardo Freda, film del 1963, evoca quell’angoscia interiore che si crea velocemente quando ci si rende conto di essersi spinti troppo in là, in un piano diabolico che ci ha avvinghiato senza alcuna speranza. Due amanti che pensano di essersi sbarazzati troppo infretta del terzo incomodo ed invece un sordido spettro appare per far quadrare i conti, ma la vendetta è totale ed avvolge tutti i protagonisti inghiottendoli in un rigurgito cromatico e di violenza. Forse difficile da trovare , ma per provare un brivido in una calda notte estiva…

mercoledì 29 luglio 2009

SuperSabino's interview on Gazzettango






The best tangomagazine is Gazzettango.
http://www.gazzetta-tango.com/entrevistita-supersabino

This is my interview. Kindly for Gazzettango

Entrevistita

//////////////// ¤ SUPERSABINO ¤ /////////////////

Gz- Que te cansa en el medio del tango ?

SS- Estereotipos y topicos. Especialmente falsa amistad y hipocresia.

Gz- Dónde y con quién descubriste el tango ?

SS- Descubrí la musica escuchando los discos de Astor Piazzolla de mi hermano y despues toda otra orquesta buscando musica e informaciones en todo el mundo. El tango bailado lo descubrì en la Universidad de Venecia. Anuncios en bacheca de un curso.

Gz- El futuro del tango, según vos, por dónde pasa ?

SS-Por tradicion un impulso para la innovacion.

Gz- Un buen recuerdo y un mal recuerdo

SS-
B: La Primera vez que vi bailar Mariano Chicho Frumboli. El pasado milenio, 1999 a Bologna (Italia) con Lucia Mazer.
M: Pronto olvidan los recuerdos desagradables

Gz- 3 tangos / 3 orquestas / 3 bailarines

SS -
3 tangos: Oblivion, El Puntazo, Bahia Blanca
3 Orquestas: Astor Piazzolla, Juan D’Arienzo, Carlos Di Sarli
3 Bailarines: Chicho, Julio Balmaceda, Sebastian Arce

Gz- Cual es la mejor manera de terminar una milonga ?
Opciones:


a)con los pies doloridos de tanto bailar.
b) buscando un after.
c)x desayunando.
d) con alguien
e)OK otra, precisar :

SS- Terminar con un estado de animo relajado y feliz.

SUPERSABINO
http://supersabinotango.blogspot.com/

martedì 28 luglio 2009

3 dischi per l'estate: Grateful Dead, Peter Murphy, Traveling Wilburys.

Tre dischi per l’estate 2009.

La colonna sonora di questa torrida estate:

Grateful Dead, “Aoxomoxoa”. Il viaggio lisergico e psichedelico per eccellenza. Jerry Garcia al massimo prima del trip senza fine di Dark Star.


Peter Murphy, “Deep”. La leggendaria voce dei Bauhaus ci regala perle assolute. Bastano Strange Kind of Love e Cuts you Up a rendere questo disco immortale.




Traveling Wilburys “Collection”. Un supergruppo di amici rivisita il folk americano alla ricerca delle sue radici. Gli allegri compagni di merende sono personaggi del calibro di Bob Dylan, Tom Petty, Roy Orbison, Jeff Lynne e George Harrison. L’anno scorso è uscito ristampato dalla Rhino un doppio imperdibile.

3 Libri per l'estate: Apuleio, Basile e Bukowski

Tre Libri per l’Estate 2009

Tre volumi differenti per epoche e tematiche, per rilassarsi, ma non troppo durante questa estate.

L’Asino d’Oro di Apuleio, grandioso romanzo latino che contamina tutti i generi narrando le avventure di Lucio che diventa animale e poi ritorna uomo, attraverso una serie di mirabolanti “favole”. E tra queste l’immortale Amore e Psiche.

Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile. Alter ego napoletano del Decamerone. Da riscoprire in tutta la sua intatta bellezza.

Panino al Prosciutto di Charles Bukowski. Uno dei più formidabili autoritratti adolescenziali in negativo di tutti i tempi. Sesso, rabbia giovanile, alcool, autodistruzione. Catarsi attraverso la scrittura. Indimenticabile.

mercoledì 8 luglio 2009

Siracusa o dello spirito dionisiaco del tango


Il Greenwich Village di New York e l’avanguardia artistica dei ’70. Quell’epoca frenetica e tumultuosa, madida di creatività, sudore coreutico e ardente voglia di bruciare in un attimo lavita. Concentrando l’esistenza in pochi fiammanti momenti. E’questa l’immagine persistente che riaffiora nella mia mente, quando cerco, con sforzi nostalgici, di pensare al Festival di Siracusa appena trascorso. Un tempo breve, eppure lontano, forse perché eventi consumati in frenetica suzione dilatano e sfaldano le normali coordinate cron ologiche. Ma a differenza del Greenwich Village, e dei suoi loft e docks in cemento e metallo, qui parlo di un tessuto paesaggistico che è un tripudio magico di sole, acqua, storia, leggenda, colori e profumi mediterranei. Quel mediterraneo dove la Storia con la S maiuscola dialoga con la natura proponendosi come crocevia e culla di una delle più fiorenti ed affascinanti culture di ogni tempo. E naturalmente musica che in questo caso è il tango dagli esordi alle origini. Ho partecipato in tutte e tre le edizioni del Festival ed ogni volta provo emozioni differenti accomunate da un fattore comune: la bellezza delle location e la grande “foga” creativa del pubblico. Nel 2009, mi ha confermato l’organizzatore Claudio Forte, un ballerino fantastico, tra i pochi ad avere un self control totale sulla situazione, si sono avvicendati nella serata clou del sabato oltre 1.000 partecipanti di cui oltre il 70% stranieri. Cifre impressionanti ed altisonanti che però vanno aldilà del dato numerico in sé, perché questo magma di tangueros è composto da aficionados di altissimo livello sia tecnico che emotivo. Dalla posizione privilegiata che occupo ( la consolle), ho scrutato un gotha tanguero mondiale, voleos francesi che si intrecciano a volcadas argentine, piernazos dal nord europa dialogano con ganchos dal Nord America… Siracusa vuol dire anche riuscire a gratificare nella realtà quelli che spesso per lunghi mesi rimangono solo contatti virtuali di facebook, una rete dalle cui maglie è arduo divincolarsi… Mi sorprende e mi fa sorridere quando talvolta qualcuno mi si avvicina chiedendo se sono la rispondeza reale della mia ombra mediatica. Quel Greenwich Village di cui parlavo all’inizio post lo trovo in specie nella milonga pomeridiana. Una zattera ancorata nella Riviera Dionisio il Grande, dove lo spirito dionisiaco dei tangueri esplode in tutta la sua esuberanza. Malgrado il sole allo zenit e la salsedine che traspira dalla pista immersa nell’acqua, decine di ballerini interpretano come se fosse il tango più significativo della vita ogni brano delle tande proposte dal cast dei dj. È come se il tango qui a Siracusa si interrogasse sul suo futuro, facesse il punto sulla sua evoluzione e maturità. E a questo punto scattano quelle famose domande esistenzial-tanguere: ma come ca..o fanno a ballare sotto questo caldo?, ma a quello piace veramente il tango o lo fa solo per rimorchiare?, ma come si fa ad essere così maniaco. Quesiti votati a totale assenza di risposte. Procedo per scomparti liberi. Le esibizioni. Tre grandi coppie nel cast ufficiale cui si sono alternate delle sorprese. Pablo Inza ed Eugenia con un tango intimo e sui generis dove la ricerca del movimento e della sua fluidità sposa l’esplorazione di sonorità inedite per questi ambiti ( Vedi Capossela). Mario Consiglieri e Anabella Diaz, virgulti virtuosi capaci di rendere lievi ed affabili combinazioni ardite e musicalità complesse. Julio Balmaceda che stante la dolce attesa di Corina ha performato con Agustina, ballerina che a dispetto di una giovanissima età propone una grande personalità, e con Milena Plebs. Julio e Milena un connubio di storia, classe ed intensità emotiva a voler illustrare a tutti i neofiti il significato, non didascalico della storia del tango. E poi, ricollegandomi ad un vecchio post, i fantastici quattro: Fausto e Veronica, con interpretazioni di classici anni’30 che nella sobrietà di movimento, illustrano sentimento e pathos del tango.Barbara, dopo un pezzo con Julio balla finalmente, per l’attesa del pubblico, con Claudio. D’Arienzo / Maure che srotola la sua intensità e bellezza ritmica man mano che i due artisti disegnano le note con movimenti puri ed eterei. Ciliegina sulla torta i voleos che Claudio e Barbara pennellano puntualmente sulle battute del pezzo. Un corpo solo fuso a raccontare quanto e perché può essere affascinante ed unico questo ballo.
Come posso però dimenticare i momenti più intimi e raccolti, lontano dal frastuono della milonga, abbacinato dalla bellezza del luogo, dall’incredibile parco archeologico alla Piazza del Duomo. Ma semplicemente trovare la classicità spingendo lo sguardo all’infinito dalla terrazza dell’Etrangers adinseguire una mescola divina di colori e profumi, dall’azzurro del cielo al bianco sfavillante della calce, dal delicato odore delle zagare al pungente afrore del fico d’india.
Ed il Castello Maniace? Ogni sera si ballava incuranti di essere in una favola, con alle spalle la storia che con fugace vista ti ritempra della fatica e delle stanchezze di qeuste interminabili maratone tanguere. Forse non c’è niente di più semplice, nondimeno affascinante, di ballare fino al sorgere dell’alba, anzi del giorno, con la luce naturale che lentamente, ma con guizzo finale scalza i fari artificiali. Queste sono poche, ma profonde impressioni che porterò sempre con me del Festival di Siracusa Terza Edizione, sperando di esserci anche nella prossima. A Claudio che forse ingenuamente mi chiede, … e se viene l’anno prossimo più gente? Vorrei rispondergli ma la magia di Siracusa non si farà mica intimorire da qualche numero.
Un abbraccio a voi Claudio e Barbara , …quando si dice per una coppia “In un tango la vita!”.

Capri... il compas ammalia e seduce tangueros da tutto il mondo.


Non è un caso se per l’ultima campagna pubblicitaria, gli stilisti mediterranei per eccellenza Dolce & Gabbana, abbiano scelto come location la più incantevole delle isole del Mediterraneo. Capri. Un vero tormento perché dovrò aspettare un altro anno per tornare in quello che per me rappresenta un Festival da sogno. Unico per paesaggio, ma soprattutto perché nessun altro appuntamento ha un’atmosfera così lieve, rilassante e gaudente, nel senso più puro del termine. L’unico festival dove i maestri e i dj sembrano in perenne vacanza, come se si trovassero d’incanto ad una rimpatriata goliardica tra vecchi amici, ed i pubblico si crogiolasse immergendosi in un ambiente privo di qualsivoglia spirito di competizione o manie esibizionistiche. Un capri 2009 segnato per me da una leggendaria performance di Chicho e Juana, che nella gran notte del Sabato hanno sciorinato quattro pezzi da brivido. Bastava scrutare gli sguardi attoniti e frastornati del pubblico, in bilico tra l’estasi e la lacrima da tensione emotiva per affermare di aver assistito ad una performance irripetibile. Una superba interpretazione di un denso e struggente Di Sarli/Florio. Ma Capri non è solo tango nel senso stretto del termine. Vuol dire fruire d’incanto di un giardino di profumi e colori sempre presenti ad avvolgere il pubblico in quello che pare il set di un film anni’60. Ed allora la memoria corre leggera all’epoca d’oro dell’isola non ancora inquinata dal morbo del turismo mordi e fuggi, dove lo star system mondiale camminava con inusitata deferenza fra le viuzze di quella che il grande imperatore Tiberio definì il paradiso in terra. Non riuscivo a credere che i tangueros ballassero di pomeriggio su una splendida terrazza sdraiata e protesa verso i faraglioni. Le note soavi di un Calò o il compas di D’Arienzo perdersi nell’orizzonte marino. Posso rendere giustizia con le parole a questo incanto? O racchiudere in un semplice post le splendide serate, seppure il sabato la pioggia ci abbia concesso solo un primo tempo fino all’esibizione? Sono in grado invece di dettagliare fino all’eccesso la splendida ospitalità e classe degli organizzatori, Luca ed Antonella accompagnati da una splendida figlia a proprio agio a Capri come una diva d’altri tempi. Sono in grado di ricordare tutto lo straordinario cast dei maestri, disponibili, simpatici e vecchi compagni di baldoria, da Bruno a Julio, da Juan a Pablo, Ney e tutti gli altri. Vedere questi grandi maestri rivelare i segreti di passi e posture con alle spalle i Faraglioni nella incredibile terrazza della Canzone del Mare. Un luogo magico che rammenta la storia della cantante inglese Grace Fields che negli anni’40 innamoratasi perdutamente dell’isola trasforma un fortino in un luogo di seducente bellezza da dividere con i posteri. A proposito Bruno più istrionico che mai con una maschera incredibile nella performance del sabato che tanto mi ricordava i rapinatori di Point Break. Il piacere di aver reincontrato dopo un anno la mia cara amica Jenney, DJ e ballerina di Londra. Affastellato da tanti ricordi mi rinfranca sapere che il tango può essere coniugato con location splendide ed un pubblico internazionale che parla un linguaggio condiviso. Quando Luca due anni fa mi narrò la filosofia del suo festival di tango, del suo progetto ne rimasi folgorato. Un sognatore pronto ad investire le energie è sé stesso per far condividere la sua voglia di tango, la sua esuberanza ad un pubblico selezionato ma vasto. Perché portare oltre 500 persone in questa isola è davvero un’impresa titanica. Un’equivalenza di 2000 persone in qualsivoglia altra location. Dimenticavo l’unico festival ad avere un regista alle spalle, l’occhio artistico ed intrigante di Alejandro Rumolino che produrrà abreve un videoclip compendio di quei momenti.

E allora Luca è già iniziato il mio conto alla rovescia per Capri 2010.

Forse manca ancora qualcosa … il canto delle sirene, ma può essere benissimo il compas del tango, quel suono che ammalia e trasforma questo lungo week-end in un ricordo indelebile della vita.