domenica 21 marzo 2010

Culture dell'Apocalisse



Esistono libri cult nell’underground. Quando per underground intendiamo un territorio costituito di teorie che non sono politically correct, che trattano di pratiche oscene e disturbanti quali necrofilia, psicopatologia criminale, stupri, satanismo e teologie nere. Se accettiamo tutto questo come un lato della dimensione umana realmente esistente che, nonostante il narcotizzante mondo dei mass media vuole mettere a tacere, emerge prepotentemente nei casi della cronaca… Allora una delle bibbie da inserire nella nostra biblioteca rigorosamente vietata alle menti lobotomizzate è “Culture dell’Apocalisse” di Adam Parfrey. Il sottotitolo di questa mia versione introvabile della Venerea Edizioni, è Antologia di Pensiero Terminale. Dominato da un nichilismo senza scampo, le perversioni più truci vengono sciorinate in un catalogo impressionante , e il messaggio sotterraneo che attraversa questo volume è il desiderio di un mondo prossimo all’apocalisse, che aspira alla sua distruzione per avere finalmente una catarsi. Una controcultura depoliticizzata che sceglie deliberatamente la violenza per redimersi, in una salvifica eucaristia al negativo. Io consiglio una lettura trasversale ed a spot, perché chi non è allenato ad un pensiero così distruttivo può rimanere spiazzato e prendere questo volume per una semplice accozzaglia di deliri. Ed allora ci si può tranquillamente dilettare con le taz di Hakim Bey o la necrofilia di Karen Greenlee, con una incursione nel satanismo e nella pornografia snuff.


Il libro va letto come l’immagine della copertina di questa edizione che ho citato: sprofondati in poltrona, fumando una sigaretta con in pugno nella mano libera una pistola… a chi sarà rivolta quell’arma?

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