Il più grande noir italiano di tutti i tempi. Milano Calibro 9 girato dal leggendario Fernando Di Leo apre la grande trilogia della città violenta. Lo spazio è una Milano notturna, uggiosa, dove a regnare è una mala che non c’è più, e dove sta scomparendo il romanticismo dei gangster. È la Milano di Ugo Piazza, il compianto Gastone Moschin che ha piazzato un colpo ai danni del boss americano, ma non riiuscirà a goderselo. Fernando Di Leo serra e dilata i tempi grazie anche alla magistrale colonna sonora degli Osanna. Tanti i personaggi, da un crepuscolare Philippe Leroy ad una sexy e cinica Barbara Bouchet, alla lotta di vedute di due commissari espressione di altrettanti weltanschauung. È l’universo di Fernando Di Leo, dove nessuno ha scampo, ma dove noi parteggiamo invariabilmente per Ugo Piazza. Milano Calibro 9 è un cult straordinario, presentato in una sua versione restaurata anni orsono alla mostra del cinema di Venezia, il rimpianto di un cinema d’azione, teso, senza retorica che manda a farsi fottere tutte quelle merde di distretti di polizia e fiction del cazzo. D’altronde questo lo ha girato un mito: Fernando Di Leo.
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