mercoledì 17 dicembre 2008

AGUIRRE


La ricerca dell’impossibile fino a giungere alla morte, scendendo nel cuore di tenebra. Può un uomo assecondare il proprio ideale, pur sapendo che è irragiungibile e costringerà chi gli è vicino ad inassibarsi? La risposta è affermativa e la dà uno dei miei film preferiti di sempre: Aguirre, Furore di Dio del grande Werner Herzog. Naturalmente è impossibile dissociare la pellicola dal suo protagonista che con occhi satanici vede lentamente scorrere la propria zattera nell’Ade, mentre il suo equipaggio è lentamente eliminato dalle frecce dei cannibali: Klaus Kinski. A lui dedicherò nelle prossime puntate un post. Sospinto dalla musica celestiale/infernale dei Popol Vuh ( Hosianna Mantra), il film scivola nella nostra mente e apre l’abisso dell’oblio. Ogni volta un brivido nel rivederlo, e nel rivedere gli occhi sgranati di Kinski che sogna di conquistare l’Eldorado…

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