Un’esperienza davvero unica che raramente, forse mai , mi è capitato di provare nell’ambiente talvolta stantio ed autoreferenziale del tango. Mediterranean Summer Tango Festival.
A Porec, in Croazia, due persone uniche dotate di un mix singolare di creatività, fantasia, genio, umiltà, contagiosa simpatia, Zrinko & Tajana hanno dato vita ad un evento che è riuscito a coniugare la socialità del tango con lo spontaneismo delle feste giovanili.
Milonghe intense, forti emotivamente che vedevano un pubblico giovane, non solo anagraficamente, ma soprattutto nello spirito, scatenarsi in pista fino alla fine delle serata. Ho percepito una sensazione di deja vu, di quelle feste cui si andava da ragazzi, al liceo con uno spirito rilassato, pronto a godere attimo per attimo del presente, senza secondi fini o forme mentali precostituite. Su questo hanno certo influito le performance delle tre coppie di maestri.
Federico Naveira y Ines Muzzopappa, freschi, poetici e delicati nel loro modo di governare il piso e la musica, alla ricerca di un passo etereo, circolare.
Bruno Tombari y Mariangeles Caamano, ironici, coinvolgenti, musicali, con una teatralità esuberante.
Pablo Rodriguez y Noelia Hurtado, esuberanti, irruenti, sensuali, dall’incedere rock, esplosivi.
Non posso poi non ricordare la stupenda gita in barca alla scoperta di Rovigno e della costa croata. Vedere oltre duecento tangueri, che per un intero pomeriggio hanno danzato convulsi su un barcone ai ritmi dance degli ultimi trent’anni, è stata per me un’esperienza quasi mistica. La dimostrazione che forse l’universo tanguero ha dei risvolti nascosti, può rivelare la voglia di aggregazione e di divertirsi che va oltre i 3.40 minuti di un pezzo di Donato, o i 6 minuti di Bruma dei Bajofondo.
Aspetterò con ansia un altro anno che spero passi in fretta, per rivivere quelle emozioni, quelle sensazioni, quelle immagini che sono sicuro due geni “diabolici” quali Zrinko & Tajana mi sapranno regalare.
E da luglio viaggio sul web alla ricerca di qualche nuovo video promo…
Il tango è anche questo, ironia, voglia di divertirsi, giocare con i linguaggi per colpire la sensibilità e l’animo del pubblico.
Ripetersi non è facile, ma superarsi è esaltante.
Chuck Norris lo approverebbe!
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