martedì 22 novembre 2011

La sacralità ieratica di Rothko


Mark Rothko nella sua cappella a Houston con i suoi oscuri pannelli monocromatici invita alla contemplazione. Fu impressionato profondamente dall'arte del Beato Angelico, probabilmente dalkla commovente e ieratica semplicità, dall'ardore mistico o dai colori luminosi, forse tutte queste qualità evocavano in lui un'eco di armonia poichè nei limiti di un linguaggio contemporaneo ed astratto anche l'arte di Rothko esala un senso di grave intento etico ed è esplicita nella sua convenzione piena di decoro e nello splendore del proprio colore solenne. Gli elementi materiali, come un combustibile miracoloso, sembra che si consumino nel processo artistico emanando una energia spirituale e purificata che si attribuisce la forma della luce. Lo spazio riesce quasi a trovare espressione simultanea in masse sospese e colori orfici nell'interno dei limiti di piani rigorosamente semplificati. Le masse amorfe di colore sfumano senza un chairo limite lineare stemperandosi dentro lo spazio di sfondo come se la struttura fosse intrinseca nella pennellata e non richiedesse più il sostegno di uno schema prestabilito di linee dinamiche e piani coloristici definiti. Si può usare la parola voodoo per definire il sottilemagnetismo dell'ultimo Rothko da neri e marroni di una potenza lugubre e maestosa.

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