lunedì 17 marzo 2014

Suspiria , la fiaba nera di Dario Argento






Suspiria. 

Quelle atmosfere soprannaturali, ma allo stesso tempo eteree create da Dario Argento per questo capolavoro del 1977, con una stupenda colonna sonora dei Goblin scavano profondamente nella mia gioventù', ad un periodo magnifico in cui le televisioni private, a cui non saremo mai troppo riconoscenti per la loro generosità cinefila , ci regalavano copiosamente, visioni dei capolavori di Dario il grande.  Il senso del demoniaco che tormenta la giovane studentessa americana Susy nella scuola di danza di Friburgo, il volteggiare della morte intorno alle fanciulle con modalità violente e maniacali é resa dal regista in maniera sublime. 

Sí, é il gotico dei giorni nostri, quella paura delle streghe, del soprannaturale che é insita ritengo, anche nel più' tecnologico ed illuminista degli uomini.  Siamo nel  campo dell'ultraterreno, eppure la paura diventa reale, psicologica ed epidermica, fatta di stanze enormi, di porte che sbattono, di folate improvvise di vento. Un capolavoro eccessivo, nella musica, nei colori, nelle dimensioni, grandguignolesco, con un uso smodato di animali ripugnanti ( vermi e pipistrelli). E'una fiaba, crudele, ma pur sempre una fiaba…un Hansel e Gretel nero, gotico. e noi alle fiabe siamo affezionati. Sono il veicolo migliore, forse l'unico per evocare le nostre paure. Il diabolico che si annida dentro di noi.

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