Il tormentato ed ambiguo rapporto fra un detective privato ed una prostituta d’alto bordo in cura da una psicanalista. È il carburante esplosivo di uno dei film più rappresentativi della scena New Hollywood degli anni’70, “Una squillo per l’ispettore Klute”. I ritmi lenti, ma nevrotici, le luci soffuse e spesso notturne, la sensualità meccanica ed algida di una splendida Jane Fonda ci fanno scivolare quasi inevitabilmente in un noir intimistico ma allo stesso tempo evocativo delle ansie e delle nevrosi di una generazione e di un mondo avvinghiato a quelle che una volta si definivano formalità piccolo borghesi. Indimenticabile il contrasto tra la disillusione della prostituta e malcelato impaccio di un timido ispettore di provincia, interpretato da un Donald Sutherland ai massimi livelli. Il suo sguardo attonito e perennemente incerto vale da solo la pellicola, anche se poi Fonda si accaparrò l’Oscar . Quarant’anni fa, questo film ha scovato il torbido e le pulsioni che si annidano nel perbenismo della middle class con uno stile sobrio, inappuntabile e mai volgare. Un capolavoro da riscoprire, anche perché testimonianza di un cinema ormai storicizzato.
martedì 2 novembre 2010
Anni'70. Quando una squillo va dalla psicanalista.
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