giovedì 7 luglio 2011

Uomini si nasce, poliziotti si muore


Uno dei polizieschi più brutali e fuori regole del cinema di genere tricolore. Uomini si nasce, poliziotti si muore si avvale di un cast di attori da paura ( Renato Salvatori, Porel, Celi, Lovelock, Dionisio), la sceneggiatura del magico DiLeo ed in cabina di regia il crudele sguardo del “maledetto” Ruggero Deodato.

Anche se ci si schiera dalla parte dei buoni, il duo di poliziotti componenti la famosa squadra anticrimine si nutrono dubbi sulla condotta morale, non a caso le forze dell’ordine qui sparano per prime ed uccidono senza remore, soprattutto quando si ha a che fare con unvecchio boss della mala che cava gli occhi a chi sgarra. Una figura questa magistralmente interpretata dal grande Renato Salvatori alias Pasquini cui il volto così crudelmente popolare caratterizza in una maniera unica.

Deodato celebra con questa pellicola un omaggio al genere poliziesco, per lui una rarità, che subisce una fascinazione perversa del male e della violenza che non conosce alcuna bandiera. Grande merito è comunque l’aver reso la pelicola priva di ogni qualsivoglia forma di ideologia, in un periodo dove si cercava di politicizzare o di sposare alla causa femminista, praticamente tutto. E soprattutto si doveva scendere purtroppo a patti con la tagliente scure della censura.

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