domenica 19 aprile 2009

Torino tango festival: Come eravamo.


The way we were!!! "Come Eravamo". Il titolo di un famoso film anni'70 che lanciò nel firmamento di Hollywood, Barbra Streisand e Robert Redford. Non voglio qui parlare però di cinema, ma di Tango. Del Torino Tango festival che quest'anno con un'iniziativa sui generis mi ha fatto riflettere sull'ontologia del tango, e del suo divenire....panta rei.
Nella cornice del Lingotto, lo storico edificio celebre per la pista ottovolante all'ultimo piano, pista prove della Fiat, questo Festival organizzato da Stefano Giudice e Marcela Guevara, riunisce ogni anno più di mille tangueros da ogni angolo del pianeta. Con un cast di maestri strepitosi, il gotha del panorama mondiale e la musica dal vivo di grandi orchestre. In quest'edizione anche il genio musicale di Mosalini, punta di diamante dei bandoneonisti.
Domenica di Pasqua, mentre suonavo al Festival, ho scoperto d'incanto che di lì a poco un'esibizione di tutti i maestri avrebbe interrotto la mia selezione. Non un'esibizione classica, ma uno show che avrebbe riproposto il tango di dieci - vent'anni fa. L'occasione era rappresentata dalla commemorazione, ad un anno simmetrico della sua scomparsa di Pedro Monteleone, una delle figure più carismatiche e significative nella storia del tango. Senza abusare affatto dei termini, un Maestro dei Maestri". Dopo un filmato con riprese inedite del maestro appena arrivato in Italia e delle sue prime dimostrazioni con Marcela, d'incanto in pista si sono avvicendate tutti gli artisti, ballando con coreografie, passi e stili di lustri passati. "Come Eravamo". Ed allora, a ruota, Javier e Stella con uno scintillante Quejas de bandoneon, Joe e Lucilla con un pirotecnico Derecho Viejo, Esteban e Claudia in uno storico Pata Ancha, Erna e Santiago in un ricercato Pugliese, Sebastian e Mariana leggiadri in un classico di Monteleone quale Desde el Alma, Chicho e Juana solenni, classici e densi in un soave Bahia Blanca.
Grande il tributo del pubblico, che ha apprezzato qualcosa che non vedeva più da tempo, enrosque, giro, salti..., pose plastiche.
Geniale!Ho riflettuto il giorno seguente su come dieci anni nel mondo del tango siano un'era geologica. Quasi il passaggio da una civiltà ad un'altra: il transito dal mondo egizio alla civiltà minoica, il Rinascimento che cede il passo al manierismo ed al barocco.
Dalla consolle osservo spesso la gente che balla e noto come siano cambiate le posture, i passi, le interpretazioni musicali, i gusti. Chi oggi fa un enrosque in pista?oppure chi oggi non fa una volcada o una colgada? A chi oggi non piace Donato?Quale maestro dieci anni fa non piazzava fra le sue coreografie o dimostrazioni almeno un Pugliese?
Quando termina una milonga penso sempre che sia passata un'eternità!Un anno nel tango è una vita, luoghi che aprono e chiudono, tangueros che si affacciano ed altri che scompaiono.
Coppie sulla cresta dell'onda e subito dopo avvolte nell'oblio. Il compas del tango, alcune volte lo avverti sulla pelle.
Grazie Marcela e Stefano per avermi fatto riflettere su quante vite, umori, siano passati negli ultimi, miei primi dieci anni di tango. Ed il tutto per merito di un Homenaje al Maestro Monteleone ed al suo stile.
Vorrei congedare i lettori idealmente sulle note di Bahia Blanca, il classico di Di Sarli ballato con una leggerezza ed una dimensione intima senza eguali di Chicho e Juana.
"Come eravamo"... fra un pò dovrei scrivere anche del "Come Saremo..."

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