Violenti, unici ed elettrici da non poter essere inquadrati in nessun genere. Gli MC5 nel 1969 irrompono nella scena musicale tutta flore e peace & love con “Kick out the jams” un album radicale e di rottura come pochi. Fin dalla title track ed il suo leggendario urlo a squarciagola “Kick out the Jams motherfuckers!!!”, da Detroit parte un assalto sonoro senza uguali. Le chitarre distorte e violente di Wayne Kramer e Fred Smith si sommano alla voce di Tyner per creare un impeto proto punk e metal ante litteram. L’album è un autentico gioiello che in soli otto tracce riscrivono l’impatto della musica rock, che deve essere ribelle e rivoluzionaria. Misconosciuto al grande pubblico, ma seminale e formativo per generazioni di rockers. Ramblin Rose, Rocket reducer, Borderline sono autentici anthem sulla cui struttura si sono costruiti i successi dei trent’anni a venire. E per chiudere questo gioiello, una gemma assoluta: Starship. Autentico viaggio siderale nel solco di Sun Ra fra iperspazi e trip lisergici. Un vortice sonico da cui si viene richiamati dalla voce di Tyner, autentico profeta dell’aldilà. Sono passati oltre quarant’anni da Kick Out the Jams, ma per capire le ragioni rivoluzionarie e trasgressive della musica rock bisogna passare ancora da Detroit.
domenica 11 aprile 2010
MC5: IL MURO DEL SUONO ABBATTUTO A DETROIT
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