giovedì 25 agosto 2011

I fiumi di porpora


Il regista francese non é più riuscito a raggiungere i livelli qualitativi del suo folgorante esordio, "L'Odio". Ogni volta mi sono illuso che potesse toccare nuovamente quelle vette. Per carità la regia é sempre dignitosa, ma manca quella voglia di osare e rompere le convenzioni, essere volutamente sgradevole che ha caratterizzato quella storica pellicola che ha registrato il debutto tra l'altro di uno strepitoso Vincent Cassel nei panni di un piccolo criminale ebreo. "I fiumi di porpora"sono un onesto thriller che si reggono sul buon mestiere del regista, su una storia interessante e su un gigionesco Jean Reno, il miglior attore transalpino contemporaneo, altro che il pompato, in tutti i sensi, Gerard Depardieu. Kassovitz costruisce una prima parte avvincente quando si punta sul mistero, ma purtroppo il lo svolgimento ed il banale finale riesce a compromettere tutto. Insopportabile il grottesco ed ovvio confronto generazionale fra i due poliziotti che dovrebbe creare tensione ed invece finisce per essere involontariamente ridicolo. Quando si dice , molto meglio il romanzo… ed allora recuperiamolo in libreria il lavoro omonimo di Jean Grangé.

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