martedì 23 agosto 2011

Killing Zoe, Manierismo tarantiniano


La droga come sintesi di tutti i rapporti umani, dal sesso all'amicizia, dall'azione alla riflessione.


Roger Avary, già sceneggiatore di Pulp Fiction ed amico d'adolescenza di Sir Quentin, firma con Killing Zoe, un omaggio in puro stile tarantiniano al cinema di genere americano ed ai b-movies degli anni'70. Certo, non ha le grandi soluzioni narrative ed i dialoghi strepitosi del film cult di zio Quentin vincitore della Palma d'Oro a Cannes nel 1992, ma le buone idee non mancano. Ed oggi che abbiamo finalmente digerito l'impatto storico dell'irruzione di Tarantino nella scena cinematografica mondiale possiamo dare un giudizio più freddo e distaccato su Killing Zoe.


Un buon film. Con una buona suspense, forse cercata a tutti i costi, ma di un certo impatto. Il protagonista Zed, arrivato via pacco aereo da Los Angeles a Parigi, ricorda tanto metaforicamente la discesa di Pulp Fiction a Cannes, cerca il suo storico amico d'infanzia Eric , ma si lascia subito tentare da una avventura con una prostituta, Zoe. Avventura interrotta bruscamente dall'entrata in scena del suo vecchio compagno nella stanza d'albergo. Una mossa che scatena una odissea notturna tutto sballo, droghe ed alcool con l'improbabile idea di rapinare una banca. La sgangherata batteria di criminali improvvisati si maschera e irrompe nell'unico istituto di credito aperto il 14 luglio. Un progetto maldestro, così come sciagurata ed avventata la decisione di uccidere quattro persone dentro la banca. Tra i presenti anche Zoe, mignotta di notte, bancaria di giorno che sta per essere uccisa da Eric, ma liberatasi fugge con Zed nei sotterranei. Grand guignol finale con Eric che viene fatto fuori dalla polizia e Zoe e Zed che convincono tutti di essere dei semplici clienti e riescono dunque a fuggire in placida tranquillità.


Cosa resta dopo questi 90 e passa minuti al fulmicotone? Questa banda scalcagnata che non si preoccupa neanche di prendere mezza misura di precauzione prima della rapina, o i primi piani di tutti i rapinatori iper eccitati , e vogliosi di scatenare l'inferno sapendo bene che vi sprofonderanno presto dentro? Forse niente, nemmeno una barzelletta alla Quentin!

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