lunedì 5 novembre 2012

Dario Viri: Ci sono differenze tra paesi ed anche tra città, però la musica di qualità fa ballare tutti in ogni dove. Mi ripeto: non si riesce ancora capire, indipendentemente dal luogo o dal periodo che la musica non è moda, non è la hit parade, caramella che la scarti e la finisci in un minuto. E’ l’aspetto artistico, la profondità espressiva di alcuni grandi artisti che ci stimola a conoscere, a ballare, ad apprezzare di piu’ e a farci godere!








Un grande musicista  in consolle. Con Dario Viri il nostro viaggio tra i musicalizadores si arricchisce di una tappa importante: il dialogo con un dj la cui cultura tanghera si sposa con una profonda conoscenza della musica. Un piacevole "dittongo" in grado di esercitare un controllo magistrale sulla pista. Studio profondo del patrimonio musicale argentino e rispetto del tango corrispondono in Dario Viri a rispetto della pista e del pubblico.
Il tutto all'insegna dell'improvvisazione, attimo per attimo, per soddisfare il pubblico più esigente. Rincorso fra i plachi e le consolle di tutta Europa, riusciamo finalmente a dialogare con Dario Viri ed a scoprire i suoi segreti … 

I tuoi inizi. Presumo come tutti che il tuo primo approccio sia stato con la pista. Cosa ti ha spinto a fare il salto in consolle? Una scelta ponderata o é stato frutto della casualità?

In realta’ il mio primo contatto con la milonga e’ stato da musicista con l’esordio di Silencio, era il 2001 a Zurigo e ballava Chico e Lucia Mazer, prima non sapevo nulla di tango, a parte gli standard di Piazzolla e la musica classico-folclorica di Ginastera o Ramirez.
Per preparare questo concerto ho dovuto studiare lo stile del tango tradizionale, dunque ho ascoltato e suonato le grandi orchestre rioplatensi. Da quel momento e sempre di piu’ negli anni successivi ho arricchito la mia esperienza con la musica che ascoltavo dai dischi e dalle milongas dove ballavo, soprattutto a Buenos Aires, cosi’ ho cominciato a mettere musica.


Ai tuoi esordi quali erano i gusti dei tangheri? Ci sono differenze significative con la scena attuale? 

Alcuni anni fa In Europa c’era più legame con la tradizione, oggi i dj europei sono piu’ indipendenti oppure vanno a mode.

Ricordi la tua prima serata in consolle?

Era circa 10 anni fa, e prima della milonga feci un piccolo corso sul tango e sulle orchestre, cosa che faccio ancora.

Dalla difficoltà della ricerca dei brani su cd spesso masterizzati, all'esplosione del web , e la conseguente relativa facilitá nel reperire la musica. Secondo te questo cambiamento epocale ha cambiato il modo di lavorare del DJ?

Credo di si, ora si può stare comodamente a casa e ricevere la musica. Ho passato un sacco di tempo da Zivals (negozio di dischi a Buenos Aires), 10 secondi di preascolto a tango (se andava bene) per capire se era musica interessante, e ho comprato un sacco di dischi anche inutili. Era il 2002, per fortuna il cambio era molto favorevole altrimenti mi sarei rovinato! 

Quando costruisci mentalmente la tua serata? Molto tempo prima, durante il viaggio per arrivare in milonga, oppure improvvisi attimo per attimo?

Io studio, suono e trascrivo tango tutti i giorni. Secondo me uno studio profondo è essenziale per essere un buon dj. La serata invece e’ completamente spontanea, guardo la pista ed improvviso anche l’ultimo secondo, senza playlist o preascolti vari. Cosi’ e’ piu’ divertente!

Ti é mai capitato di annoiarti durante una serata, di aver compreso tardivamente che forse quella milonga non riusciva a darti le giuste motivazioni e non vedevi l'ora di finire? Accetti sempre tutto quello che ti propongono o cerchi di fare una selezione preferendo location affascinanti e serate con amici?

Sì, mi e’ capitato, soprattutto quando mi sono accorto che gli organizzatori non erano competenti. Di solito accetto solo quello che m’interessa e dove mi sento riconosciuto. 

Come definiresti il tuo stile? Si é evoluto nel tempo ? Ed in quale direzione? Cosa può influenzarti in una serata, il pubblico, i ballerini, l'acustica della location, la durata della tua performance…

Il mio stile lo definirei classico, con rispetto della ballabilità, della tradizione rioplatense,  e con un pizzico di originalità. Non so se si è evoluto, spero comunque di fare un buon lavoro in maniera continua e cerco di non sbagliare. Aggiungo a tutte le cose che giustamente hai citato tu e che influenzano la serata la qualita’ interpretativa nel tango, gli arrangiamenti, i grandi interpreti e arrangiatori. La gente ha bisogno di ballare buona musica, con la dinamica e agogica giusta, intonazione, bel suono ecc, insomma musica “que habla” la lingua del tango. Vorrei fare solo un esempio fra tantissimi: “ Te aconsejo que me olvide”, pezzo giustamente famoso. Nella ripresa della parte “A” a metà del tango, quel genio di Troilo ribatte le semicrome con un doppio legato la mano sinistra del bandoneon, arrivando a suonare le note estreme e pesanti con una leggerezza e velocità unica. Che grande musicista! Questo tango, come tante altre perle, sono così varie e ben suonate che possono sempre proposte con successo.

Spesso capita in alcuni eventi di condividere la serata con un/a collega. Preferisci lavorare generalmente da solo, o se in coppia con chi hai feeling? Oppure, ami il brivido di sperimentare con un collega mai ascoltato fino ad allora?

Mi e’ capitato di mettere musica con amici, era divertente perche’ quello che non lavorava era in pista a rimorchiare. Alla fine ho fatto la serata da solo!

Se qualcuno ti chiede il nome di una traccia gliela dici, magari consigliando il cd dove é inclusa, oppure lo inviti ad avventurarsi in una faticosa ricerca?

Non ho particolari problemi a dire quello che metto. Questa di possedere il mistero del sacro Graal è una scemenza, m’immagino un collega che voglia ascoltare la quinta sinfonia di Beethoven diretta da un certo maestro con una particolare orchestra, ed io per “segreto professionale” la nascondo…assurdo! La musica non mi appartiene, la musica è universale, è libera, uno scambio continuo, non possiamo evitarlo. Per fortuna si trova (quasi) tutto in commercio.

Il pubblico ti molesta in consolle con richieste assurde. Cerchi di accontentarlo oppure fai capire chiaramente che non sei un jukebox?

Cerco di essere gentile con la gente, se poi vogliono discutere mentre lavoro faccio capire che sto lavorando. Di solito metto la mia musica e non mi faccio distrarre, ma se qualcuno mi da una buona idea l’accetto volentieri.

Ti piace ballare ed ascoltare i tuoi colleghi, gustare le selezioni altrui e stili differenti dalle tue esecuzioni?

Quando la musica e’ buona esco alla fine dalla milonga con addosso ancora la voglia di ballare. Se esco dalla milonga brillo significa che la musica non era buona e ho passato troppo tempo al bar…

Ritieni che il modo di musicalizzare sia differente per macroaree geografiche ? Argentina, Nord Europa, Est Europa, Mediterraneo… o tutto il mondo é paese?

Ci sono differenze tra paesi ed anche tra città, però la musica di qualità fa ballare tutti in ogni dove. Mi ripeto: non si riesce ancora capire, indipendentemente dal luogo o dal periodo che la musica non è moda, non è la hit parade, caramella che la scarti e la finisci in un minuto. E’ l’aspetto artistico, la profondità espressiva di alcuni grandi artisti (citavo Troilo ma ce ne sono tanti altri) che ci stimola a conoscere, a ballare, ad apprezzare di piu’ e a farci godere!

Ti piacerebbe avere un locale solo per te, arredarlo con l'impianto adeguato ai tuoi desideri, cercare di creare un'onda che ti soddisfi oltre a suonare quando ne hai voglia e creare un calendario di eventi a misura dei tuoi gusti?

E’ una bella idea, ma sono troppo in giro e non sarei professionale a gestire un locale senza la mia presenza. 

Le classiche domande a bruciapelo, vietato non rispondere:


Tre orchestre che non possono mancare in una serata.

Solo tre? D’ Arienzo, Di Sarli, Anibal Troilo.

Le tue tre orchestre preferite, che possono essere anche diverse dalle precedenti.

Il primo Pugliese col grandissimo violinista Enrique Camerano, l’orquesta di Horacio Salgán con “el polaco “Goyeneche e “el feo” Rivero, Troilo. In questo momento ascolto parecchio “solos” di bandoneon 

Suggerisci una tanda di tango strumentale, una tanda di tango con cantante, una di vals ed una di milonga

Di Sarli “picado”(rapido), Tanturi-Castillo e le belle milongas di Canaro.

Quali sono le tre orchestre o cantanti che non sopporti?

Hector Varela, molto di De Angelis e molta musica “preistorica”. Per fare un esempio, la Tipica Victor (che per molte cose mi piace e che metto spesso in milonga) ha inciso Recuerdo con la voce di Roberto Diaz che mi fa sbellicare dalle risate per quanto e’ brutta!

Quale é l'orchestra più sottovalutata dal grande pubblico e quale la più sopravvalutata?

Bisogna vedere il periodo, gli arrangiamenti e i musicisti che suonano, orchestre come Pugliese, Troilo o Di Sarli per fare qualche esempio altisonante hanno inciso cose fantastiche negli anni d’oro ed altre decisamente noiose oppure mal eseguite. 

Le tue tre serate top (a giudizio tuo ovviamente…)

Tutte le serate, perche’ ne ho fatte solo tre . 
A parte gli scherzi, rileggo sempre i miei appunti che ho fatto e cerco di trovare qualche spunto per migliorarmi. Non saprei scegliere le serate top, spero solo di fare un buon lavoro.

Siamo meno seri: i dj rimorchiano ? Quante storie hai avuto con i tuoi colleghi?

Con i colleghi nessuna, ma con le colleghe…

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