domenica 17 gennaio 2010

Alejandro Rumolino, uno sguardo dandy sull'universo del Tango



Può lo spirito del tango essere rappresentato ai suoi più alti livelli non da un ballerino o da un dj( musicalizadores)?. La mia risposta è affermativa. Quando l’artista in questione è Alejandro Rumolino. E’ sufficiente dare uno sguardo ai suoi videoclip per capire la portata ed il talento di quest’artista, che ama il tango, ed ama soprattutto i tangueri ed i protagonisti professionisti del suo variegato Universo. Lego Alejandro ai bellissimi clip realizzati per il Capri Tango Festival. Ecco, l’immagine di questo meeting che si volge a giugno fra paesaggi mozzafiato e faraglioni, è lo sguardo poetico, dandy, bohemien ed allo stesso tempo giocoso di Alejandro. La sua cinepresa, prosecuzione del suo occhio, riesce con abilità a cogliere espressioni e sentimenti di un popolo che si diverte e cerca in questo ballo i momenti per esprimere le sue sensazioni, le sue aspettative. Il video dell’ultima edizione su un classico dell’Afrobeat, è contaminazione fra immagine e movimento, in una sintonia univoca fra spirito di leggerezza ed incredibile voglia di vivere un’esperienza irripetibile. Ma sono i progetti di questo artista a 360° e la molteplicità dei linguaggi con cui dispiega la sua visione poetica, ad affascinarmi. Video, riviste, tango style. Non c’è chiave di lettura preclusa a quella che è una poetica. Vedere il tango con gli occhi di Alejandro, vuol dire leggere non un ballo, ma una sorta di weltanschauung, un mondo che dietro un movimento nasconde una sensazione ed una intesa mentale, la voglia di comprendere e racchiudere i sentimenti ed il proprio mondo in soli tre minuti. Ma la magia rimane nei videoclip di Alejandro, perché non sono i classici video a camera fissa atti a immagazzinare passi e movenze, ma veri e propri cortometraggi che raccontano storie e vite, prima di musica e danza. Quando ancora non lo conoscevo sono rimasto ipnotizzato davanti a lavori del calibro di Trip as tango, mission tango, le bal dingue, queremos paz… Nel primo, Chicho e Victoria ballano alternandosi ad immagini della città in movimento, dove il viaggio, un topos classico della filmografia underground serve a narrare lo scorrere del tempo. Mission tango, liquida visione dark alla matrix, o i clip in bianco e nero delle performance di Chicho e Juana a Capri. E scavando nel passato, il tango ritual con Chicho e Lucia.


Invidio ad Alejandro quell’aria disincantata e quello sguardo totalizzante che gestisce il tango nella sua essenza: la Poesia, o forse la Magia di questo Universo.


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