domenica 6 febbraio 2011

Lo straordinario ed istrionico Jack Nicholson


Le ultime apparizioni nelle commedia americane cosiddette brillanti, dove recita un logoro ruolo di svitato uomo di mezza età, non può sminuire il carisma ed il talento di uno degli attori più rappresentativi degli ultimi quarant’anni del cinema americano… Jack Nicholson.

Ripercorrere la sua carriera , vuol dire fare un excursus nell’underground americano, ma anche nel mainstream sempre di qualità. Chi lo ricorda attore di punta nella gloriosa factory di Roger Corman?Indimenticabile in The Little Shop of Horrors dove protagonista è nientemeno che una pianta carnivora che divora qualsiasi essere vivente si trovi nei suoi paraggi. Per alimentarla lo sciagurato garzone deve continuamente commettere omicidi, ma alla fine cadrà egli stesso vittima.

Fantastici i film horror a basso costo dei sixties. Altre due pellicole sono dei piccoli capolavori, I maghi del terrore sempre di Corman dove jack interpreta un mago del quindicesimo secolo mutato in un corvo da uno stregone e destinato a rimanere tale perché la formula magica è persa per sempre. Grande il confronto con un altro grandissimo quale Boris Karloff ne La vergine di cera, con un Nicholson nei panni di un ufficiale napoleonico alle prese con un maniero dove vive una ragazza preda di un terribile sortilegio che la condannerà a liquefarsi come cera. La sua versatilità si mostra chiaramente in un film bellico, tipico di quegli anni, come Back door to Hell ( 1964) del geniale Monte Hellman, o sempre dello stesso regista, l’avventuroso Flight to Fury.

La rivisitazione della Chicago gangsteristica di Al Capone de “Il massacro del giorno di S.Valentino” precede di un paio di anni una strepitosa performance in Easy Rider. Al fianco di altre due leggende dell’underground, Dennis Hopper e Peter Fonda, Nicholson dà vita ad uno strampalato avvocato in stato di ubriachezza che accompagnerà i due biker nel loro viaggio esistenziale on the road, tra droghe e riflessioni psico – esistenziali. Un trip che sfocerà in un brutto sogno senza risveglio. Infatti il povero George verrà brutalmente pestato a morte dalla cieca violenza reazionaria dei benpensanti di New Orleans. Si giunge così ad un dittico di capolavori assoluti. L’indimenticabile musicista bohemien pieno di talento di Cinque pezzi facili e lo speaker disincantato, icona dell’america post Vietnam, de Il re dei giardini di Marvin.

Sicuramente uno dei ruoli che meglio si adattano alla mimica facciale e forse alla fisicità di Nicholson è quello del detective, o meglio lo speleologo del torbido che spesso si annida nell’animo umano. Diretto da un Polanski in stato di grazia, Chinatown, vede Jack alle prese con la longa manus della mafia a cui capo c’è un monumentale John Huston che altri non è che il padre della donna ( Faye Dunaway) che lo ha assunto per investigare sull’infedeltà del marito. Analizzando in profondità il talento di Jack emerge chiaramente come uno dei suoi grandi meriti sia stato indubbiamente quello di mettere in crisi il modello di maschio americano, imponendo un nuovo tipo, nervoso, insicuro, paranoico fino all’eccesso e soprattutto con un bagaglio fatto di tic ed ansie, spinti fino al parossismo.

In tal senso “Qualcuno volò sul nido del cuculo” resta emblematico con le divagazioni sul tema della pazzia e dell’alienazione. Quest’ultimo uno stato dell’animo emerso dall’inconscio fino all’esterno che diventa il mondo di Professione: reporter. Il Nicholson di Michelangelo Antonioni è una vittima del silenzio e dell’assurdo di artaudiana memoria, sigillato in una stanza ad aspettare la sua autodistruzione ancor prima di essere eliminato fisicamente dai sicari venuti ad ucciderlo. Si potrebbe continuare all’infinito, e magari in un prossimo post approfondirò anche il Nicholson regista.

Voglio concludere questo viaggio con il Nicholson che dà un altro saggio del suo istrionismo con Shining dove interpreta l’ex insegnante Jack Torrance che da guardiano di uno sperduto hotel sulle Montagne rocciose del Colorado insegue un ragazzino dotato di poteri paranormali e sua madre con tanto di accetta…Grande Jack, anche il lupo cattivo che dà la caccia a Cappuccetto rosso, ti riesce bene!!!

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