martedì 2 ottobre 2012

Melenita: Non ho mai preparato una serata, ho sempre scelto la musica attimo per attimo


Un nuovo intervento arricchisce la rubrica dedicata ai dj più rappresentativi del panorama internazionale. Questa volta scopriamo Melenita, la prima tangodj donna a scendere in consolle, la cui esperienza pionieristica ha fatto scuola. Grandissima appassionata di musica a 360gradi: non solo tango ma musica di qualità in ogni genere,   imperdibili le sue cortinas, mai casuali, che rendono uniche ogni serata. Melenita é capace di scaldare anche i ballerini più freddi e composti, ed ha vissuto in prima persona, dalla poltrona privilegiata del musicalizador, l'esplosione del fenomeno tango nei primi anni duemila.
I tuoi inizi. Presumo come tutti che il tuo primo approccio sia stato con la pista. Cosa ti ha spinto a fare il salto in consolle? Una scelta ponderata o é stato frutto della casualità?
Ballavo da 4 anni, era il 2003, feci un viaggio a Buenos Aires e apprezzai moltissimo lo stile musicale dei dj locali, la struttura delle serate e la varietà di orchestre proposte. Soprattutto mi colpi l'uso delle cortine ogni 4 brani, all'epoca in Italia non era ancora in uso la cortina come svuotapista, o meglio, non era la regola. Al ritorno mi riproposi di studiare e di importare semplicemente questa usanza, inserendo le orchestre che avevo apprezzato e che ancora in Italia non si ballavano. All'inizio eravamo in due, io e Anna Schiffino, il nostro intento era ballare finalmente il tango che ci piaceva, nella maniera che ci piaceva dividendoci la serata.
Ai tuoi esordi quali erano i gusti dei tangueri? Ci sono differenze significative con la scena attuale?
All'inizio non fu facile introdurre la serata con le cortine, era una novità e la gente in pista rimaneva ferma, non sapendo bene cosa fare. Ma la musica piaceva e in poco tempo io e la mia socia eravamo subissate di richieste da tutta Italia, complice anche la novità delle donne in consolle. All'epoca non si usavano orchestre come Lomuto, la Tipica Victor, Carabelli, Biagi, ai tangueri piaceva molto Pugliese e gli strumentali andavano per la maggiore. In qualche maniera posso affermare di aver indirizzato in quegli anni i gusti dei ballerini introducendo uno stile musicale più aperto ai cantati, ai ritmati, e alle orchestre fino ad allora bistrattate.

Ricordi la tua prima serata in consolle?
La mia prima serata è per me un momento che non posso dimenticare. Fu all'Amusement Park, una bellissima milonga a Padova, in quegli anni uno dei centri nevralgici del tango nel Nord Italia. Era un venerdì sera, la sala era come sempre gremita di persone, io tremavo all'idea di sbagliare qualcosa, temevo che la nostra idea non sarebbe piaciuta, avevo la mia cortina portafortuna, Otherwise dei Morcheeba e tutto filò liscio, la gente era stupita, felice, incuriosita e da lì iniziò la mia avventura.

Dalla difficoltà della ricerca dei brani su cd spesso masterizzati, all'esplosione del web , e la conseguente relativa facilitá nel reperire la musica. Secondo te questo cambiamento epocale ha cambiato il modo di lavorare del DJ?
Io posso dire che in quegli anni reperire musica non era semplicissimo, ricordo che studiavo le discografie, capivo quel che man mano usciva in cd e ordinavo tramite un negozio di dischi online o mi facevo portare musica dai miei amici che andavano in Argentina. Tramite le mie amicizie con alcuni dj locali, riuscivo ad avere cose che magari non si trovavano sul mercato ma il mio obiettivo era avere tutta la musica su supporti originali. Quando tornai a Buenos Aires nel 2005 le cose diventavano sempre più semplici, la raccolta 78 RPM ci semplificò a vita e molti brani fino ad allora non rintracciabili furono finalmente alla nostra portata con delle incisioni ottime. Io credo che adesso sia molto più semplice per un dj reperire musica, anche se a mio parere, chi non parte da uno studio approfondito delle discografie, perde sicuramente un pezzo molto importante del percorso.

Quando costruisci mentalmente la tua serata? Molto tempo prima, durante il viaggio per arrivare in milonga, oppure improvvisi attimo per attimo?
Non ho mai preparato una serata, ho sempre scelto la musica attimo per attimo, sin dalla prima volta in consolle ho sempre improvvisato e lo continuo a fare oggi, con il computer. Avendo un'impostazione "da cd", da qualche mese ho deciso di riversare tutto sul mio Mac ma utilizzo un programma che mi permette di simulare i lettori cd, senza darmi la possibilità di infilare due brani di seguito :)
Ti é mai capitato di annoiarti durante una serata, di aver compreso tardivamente che forse quella milonga non riusciva a darti le giuste motivazioni e non vedevi l'ora di finire? Accetti sempre tutto quello che ti propongono o cerchi di fare una selezione preferendo location affascinanti e serate con amici?
Mi è capitato diverse volte di annoiarmi, soprattutto in serate in cui la pista mi ha richiesto di allontanarmi dal mio stile. All'inizio, soprattutto per fare pratica, ho accettato serate ovunque, in tutta Italia e in qualsiasi milonga, pian piano ho selezionato fino ad arrivare ad un punto in cui lavoravo solo ad eventi o festival. Adesso che da poco ho ripreso dopo qualche anno di pausa, posso accettare poche cose e per lo più da amici, il tempo che ho non è più tantissimo da dedicare a questa attività.

Come definiresti il tuo stile? Si é evoluto nel tempo ? Ed in quale direzione? Cosa può influenzarti in una serata, il pubblico, i ballerini, l'acustica della location, la durata della tua performance...
Il mio stile è sempre stato molto classico, influenzato dallo stile dei dj argentini, anche in tempi non sospetti :). Diciamo che nel tempo più che evolversi il mio gusto si è affinato. In una serata mi influenza molto l'acustica, la durata è indifferente, non mi interessa che nella sala ci siano molti principianti invece, mi influenza negativamente una serata con poche persone, mi affatica molto, non per niente penso che un buon dj si veda non nei grandi eventi quanto nelle piccole milongas settimanali, o in serate scarsamente frequentate.

Spesso capita in alcuni eventi di condividere la serata con un/a collega. Preferisci lavorare generalmente da solo, o se in coppia con chi hai feeling? Oppure, ami il brivido di sperimentare con un collega mai ascoltato fino ad allora?
Per principio non amo moltissimo condividere la consolle, l'ho fatto per un periodo lungo con Anna Schiffino, lei per me aveva lo stesso identico gusto e la mia stessa sensibilità musicale. Se lo faccio mi diverto però con amici o con dj che per lo meno conosco e che non si prendano troppo sul serio soprattutto!

Se qualcuno ti chiede il nome di una traccia gliela dici, magari consigliando il cd dove é inclusa, oppure lo inviti ad avventurarsi in una faticosa ricerca?
Apprezzo moltissimo i tangueri che si interessano alla musica, cerco di aiutarli dando loro più informazioni che posso, credo nella condivisione delle risorse non detengo nessun segreto da custodire gelosamente in un cassetto.

Il pubblico ti molesta in consolle con richieste assurde. Cerchi di accontentarlo oppure fai capire chiaramente che non sei un jukebox?
Non sono mai stata una dj compiacente né molto disponibile nei confronti delle richieste assurde. Spesso uso la tecnica dell'indifferenza, non ho tempo né voglia di fare lezioni di musica a chiunque!

Ti piace ballare ed ascoltare i tuoi colleghi, gustare le selezioni altrui e stili differenti dalle tue esecuzioni?
Amo molto ascoltare gli altri dj, quando so per certo che si tratta di persone che hanno studiato e che fanno questo lavoro con passione e dedizione. Vado molto poco a ballare e in queste occasioni la mia attenzione è rivolta alle selezioni musicali, non posso fare a meno di ascoltare la musica.

Ritieni che il modo di musicalizzare sia differente per macroaree geografiche ? Argentina, Nord Europa, Est Europa, Mediterraneo... o tutto il mondo é paese?
Non ho esperienza diretta del tango nell'Est Europa, nel resto dei luoghi citati credo che la matrice sia unica, quella argentina.

Ti piacerebbe avere un locale solo per te, arredarlo con l'impianto adeguato ai tuoi desideri, cercare di creare un'onda che ti soddisfi oltre a suonare quando ne hai voglia e creare un calendario di eventi a misura dei tuoi gusti?
Credo che perché un dj si esprima la meglio, la condizione ideale sia di non mischiare niente altro con la sua attività, come insegnamento e organizzazione di eventi o milonghe. Questa è la mia opinione chiaramente...quando mi è capitato di dovermi occupare di altro oltre che della musica inevitabilmente le mie selezioni ne hanno risentito.

Le classiche domande a bruciapelo, vietato non rispondere:
Tre orchestre che non possono mancare in una serata.
Di Sarli, D'Arienzo, Biagi

Le tue tre orchestre preferite, che possono essere anche diverse dalle precedenti.
Di Sarli, Fresedo, D'Arienzo

Suggerisci una tanda di tango strumentale, una tanda di tango con cantante, una di vals ed una di milonga
Di Sarli: Ensuenos, Siete Palabras, EL Distinguido Ciudadano, Un lamento
Biagi/Ortiz : Marcas, Calla Corazon, Guapo y Varon, Indiferencia
Vals: Esquinas Portenas (A. D'Agostino) Alzame en tus brazos (C.Di Sarli) Lo mismo que ayer (J. D'Arienzo)

Milongas: Papas Calientes (E.Donato) Corrales Viejos (E.Donato) El Torito (E.Donato)


Quali sono le tre orchestre o cantanti che non sopporti?

Alfredo De Angelis cantato e strumentale. Bustos come cantante, Sassone

Quale é l'orchestra più sottovalutata dal grande pubblico e quale la più sopravvalutata?
La più sottovalutata: Ricardo Malerba, la più sopravvalutata : Miguel Calò

Le tue tre serate top ( a giudizio tuo ovviamente...)
E' difficile giudicarsi da soli, sicuramente ho delle serate che per un motivo o per un altro hanno segnato la mia storia.
La prima volta al Festival di Torino, all'epoca (2006) il venerdì sera contava quasi 1000 persone, per me fu impressionante.
Il primo Festival di Siracusa, la prima edizione, la prima serata. Fantastica.
E per ultima la serata di chiusura stagione del TPO di un anno che poteva essere forse il 2005, in coppia con Sabino, indimenticabile.

Siamo meno seri: i dj rimorchiano ? Quante storie hai avuto con i tuoi colleghi?
La verità è che ho sempre sognato di avere una storia con un dj, ma non sono stata fortunata in questo :)
E alla domanda se i dj rimorchiano rispondo che si, certamente!
 

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