mercoledì 29 ottobre 2008
Un movimento etereo: la fluidità di Pablo Inza
Scrivo questo post dopo l'impulso procuratomi dal Friuli Tango Festival che lo ha visto protagonista. Pablo Inza, per chi ha fortuna di incontrarlo, è un ballerino straordinario, che lavora molto sulla melodia musicale, ma raggiunge vette incontrastate nella fluidità del movimento. L'ho visto esibirsi ed insegnare con tante partner, ma per me rimane un unicum nel panorama mondiale tanguero per la sua combinazione di didattica e movimento. Tutto in Pablo fluisce, scorre, come se fosse un fruscio leggero a solcare il piso. Non è la solita sventagliata di ganchos, saltos e quant'altro, ma figure complesse che si dispiegano come se da uno scrigno un0ignota formula algebrica rivelasse movimenti, posizioni corporee, posture morbide e comode. Non ho mai visto Pablo ripetere un'esibizione, forse perchè ama l'improvvisazione, l'istinto primordiale di "recitare" mosso da una musa sconosciuta. Ed ogni volta resto affascinato da questo "anti-divo" che con naturalezza e semplicità spiega i segreti di un movimento a lezione o rivela in esibizione soluzioni dinamiche e figure inconsuete.
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