Il più grande western di tutti i tempi esce quando il genere è ormai sepolto. Sam Peckinpah, il maestro del montaggio alternato, regala nel 1969, in piena epoca della contestazione, The Wild Bunch, in italiano il Mucchio Selvaggio. È uno dei miei dieci film preferiti di sempre, sia a livello tecnico che per il soggetto: una banda di fuorilegge rapina un carico d’armi per uno spietato generale messicano che allorquando si accorge della sottrazione di una cassa da parte di uno della gang decide dopo una serie di torture di ucciderlo. In quel momento firma la sua condanna a morte, Pike Bishop il capo della banda scatena una carneficina da cui non si salverà nessunoi. Un’epopea incredibile sui miti del west di frontiera, ormai prossimo alla decadenza, dove troneggia l’amicizia virile, l’unica vera amicizia. Non ci sarà mai più nessuna pellicola ingradi di riprodurre quelle sensazioni, quella voglia di sfidare il mondo andando incontro alla morte. Un ideale quello dell’amicizia virile che il cinema contemporaneo sembra aver dimenticato. A me piace ricordare la risposta che riceve dai suoi amici il leader Pike Bishop quando chiede loro: “Andiamo?"
"WHY NOT?"
Il resto è sangue e leggenda.
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