Ne sono certo. È Enrico Rava, il più grande jazzista italiano di ogni tempo: al dilà della fama, al di là del suo personaggio. Ogni volta che ascolto un suo disco, dai capolavori editi ECM, Pilgrim and Stars o Easy Living, agli altri stampati da CAM, Full of Life, o le miriadi di collaborazioni, sento un piacere incommensurabile. Il piacere del jazz ai massimi livelli, il suono lirico e denso di una tromba che ha pochi eguali al mondo. Enrico Rava, triestino di nascita, ma milanese d’adozione, cosmopolita, ha avuto la fortuna da giovane di incontrare sul suo cammino mostri sacri quali Gato Barbieri, Steve Lacy e soprattutto il compianto Chet Baker. Il suo peregrinare fra Italia, USA e Sudamerica ha riempito il suo suono di mille colori, mille sfumature, facendone un artista estremamente versatile, ma sempre con una forte personalità. La discografia di Rava è sconfinata , basti pensare che ha collaborato in Italia con tutti i più importanti jazzisti e sessionman, da Aldo Romano a Massimo Urbani, Franco D’andrea, Enrico Perianunzi e negli anni ’80 con le big band internazionali di Gil Evans e Cecil Taylor. Se dovessi consigliare un album, direi, forse anche per la facile reperibilità, Easy Living della ECM. E il bello è che Non si ferma qui, il nostro Enrico. Continua il suo straordinario viaggio nei territori del jazz.
Lunga vita ad Enrico Rava!
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