sabato 21 marzo 2009

Silver Surfer, l'araldo dell'infinito


L'ansia di libertà, dalle costrizioni e convenzioni borghesi, incrociata con il rutilante edonismo visivo della Pop Art e la controcultura dei sixties. Un humus profondo e denso per il più solitario ed innovativo personaggio dell'universo Marvel: SILVER SURFER! Norrin Radd ha offerto la propria vita in cambio della salvezza del suo pianeta e riceve dal distruttore dei mondi Galactus, una dote di poteri illimitati. Ma il corredo comprende anche una pelle argento sfolgorante ed una semplice minimale tavola da surf con cui solcare i silenzi dell'universo. Abbastanza per farne un grandissimo personaggio, che si nutre dei problemi dei giovani del '68, alla vigilia di eventi forieri di mutazioni socio - comportamentali gravidi di ferite insanabili nel rapporto con la società. Surfer è sempre tormentato, e soprattutto vive nell'incapacità di farsi accettare in pieno ( o parzialmente) dagli abitanti dei mondi che cerca di salvare, il dilemma di chi non riesce ad accettare in primis se stesso. Numerosi i cross over nell'universo Marvel, dai Fantastici Quattro a Spider Man, Hulk fino al mondo DC con Superman e Green Lantern. Nei miei ricordi esiste sempre un posto per un'immagine: Surfer che abbandona la scena in solitudine sulla sua tavola. Nostalgia.

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